"L'unico modo per non far conoscere agli altri i propri limiti, è di non oltrepassarli mai"
Ancora qua, ancora su questo aereo. Ancora quella voce metallica che rimbomba nella mie orecchie come una dannata zanzara nel momento in cui vuoi solamente dormire. Borbotto mentre tolgo la mascherina dagli occhi, quando capisco che stiamo per atterrare l'adrenalina mi sale in corpo. Questo è il mio terzo aereo durante questo mese di agosto, ho seguito il consiglio di Stella di visitare: Londra, Parigi, Amsterdam e altri posti di cui ho sentito tanto parlare. L'ultima tappa prima di tornare a Seattle per la scuola è Roma. La tanto amata Roma. Resterò qui una settimana, giusto il tempo per gustarmela tutta. Ho in mente tante cose da fare qui a Roma, tra queste incontrare l'amico del Signor Smith per discutere sul progetto di cui stiamo lavorando. Sono il primo a scendere dall'aereo e con ansia aspetto la mia valigia, quando arriva l'afferro al volo e prendo il primo taxi che trovo. Guardo fuori dal finestrino tutte le meraviglie che Roma offre, e m'innamoro ancora di più di questa città.
"Giorno I
Oggi 28/08/16 ho visitato il Colosseo. Niente di che, solo un monumento che sta andando in rovina. Dentro quel Colosseo c'è tutta la storia romana ma ora cosa ne rimane? Ho mangiato in un locale vicino al Colosseo, ho pagato praticamente il doppio del viaggio. Però ho tante cose ancora da fare e so che Roma non mi deluderà"
"Giorno II
Oggi 29/08/16 ho visitato la fontana di Trevi. E' grandissima è bellissima, ho buttato la moneta dentro la fontana ed ho espresso un desiderio, forse il più impossibile, per sicurezza domani. ci rivado e ne butto un'altra. Domani devo incontrare l'amico del Signor Smith. Parlare la mia lingua nativa è bellissimo, solo che mi sono accorto che anche le donne che girano di notte la parlano benissimo. Ho scritto anche a mio fratello mandandogli la foto del Colosseo, mi mancano".
"Giorno III
Ho incontrato l'amico del Signor Smith: Antonio Ranieri. Un bravo letterato niente da ridire. Abbiamo lavorato sul mio progetto e sono cosi emozionato di ciò, non vedo l'ora di dirlo al mondo intero o almeno a Paolina. Poi siamo stati insieme in un locale e abbiamo stretto un'amicizia. Poi siamo andati in piazza Spagna e si ho buttato di nuovo una moneta per il desiderio impossibile".
"Giorno IV
Oggi 31/08/16 sono stato al Vaticano. E' cosi strano vedere un piccolo spazio essere indipendente, anche se piccolo è enorme. Ho visitato tutta la chiesa mentre domani andremo ai musei Vaticani. Antonio conosce dei tizi perciò siamo entrati in posti dove solo il Papa è entrato. Sono rimasto affascinato da tutto ciò anche se l'umano deve rovinare sempre tutto".
"Giorno V
I musei Vaticani, che dire pura arte. Abbiamo lavorato ancora sul progetto e in video chiamata con il Signor Smith abbiamo discusso su di esso. Prima di staccare però è passata Emily. Mi manca"
"Ultimo giorno
Ieri non ho scritto niente perché non c'era niente da scrivere. I capo giri stanno diventando più frequenti e ormai la mia vista ne risente. Oggi torno a Seattle e dopodomani inizierò la mia nuova scuola. Come riassunto di Roma posso dire che essa è una città che non finisce mai".
Questa volta non ho dormito, sono stato sveglio tutto il tempo del volo, per lo più a scrivere cose senza senso che molto probabilmente andranno nella spazzatura del mio appartamento. Appena metto piede nel territorio Americano mi sembra cosi strano, sono stato un mese fuori dove ho cambiato molti terreni, ma quello americano mi affascina ogni volta. Aspetto senza fretta la mia valigia e quando arriva le faccio fare un altro giro. Osservo come le valigie cadono sul nastro e aspettano con pazienza che qualcuno le prenda, sono perse e vogliono essere ritrovate. Al terzo giro afferro la mia valigia e m'incammino verso il parcheggio per un taxi, ma quando attraverso la porta una ragazza dai capelli castani raccolti in una coda di cavallo mi salta addosso. Faccio fatica a riconoscere la figura ma quando le sue braccia avvolgono il mio collo riconosco il profumo e ne respiro abbastanza per drogarmi ancora.
<<Emily, che ci fai qui?>> dico una volta rotto l'abbraccio.
<<Ho pensato che hai speso abbastanza soldi per prendere un altro taxi perciò sono venuta io, ho sbagliato?>> dice mettendosi una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
<<No, no>> dico avanzando verso di lei e dopo vari ringraziamenti saliamo in macchina. Quando sto per entrare in macchina vedo che al posto del guidatore c'è un'altra persona.
<<Non so se ti ricordi di Caleb, è lui che mi ha prestato la macchina per venirti prendere>> dice prendendogli la mano.
<<Sì, mi ricordo>> poso la mia valigia nei sedili posteriori e poi accanto mi siedo io. Tutta la felicità, tutta quella stra maledetta felicità non c'è più. Emily mi chiede cose che alle mie orecchie arrivano con interferenze e rispondo solo: <<Si, no, si credo, tutto apposto, no niente sono solo stanco il jet Lang si fa sentire>> poi cala il silenzio. Una volta arrivato al mio appartamento lascio all'ingresso la mia valigia e sprofondo dal letto. I miei occhi sono appannati ma stavolta non mi sento male, non è niente del genere, è la realtà dei fatti. Per quante volte ho potuto tirare quella moneta in quella fontana non ha funzionato, e quando solo ho sperato che avesse funzionato era solo una nuova-vecchia illusione. Il giorno dopo ritorno a lavorare dopo i 31 giorni che mi ha gentilmente offerto il direttore. Daniel mi è saltato addosso ed io gli ho subito portato un portachiavi con una birra in ricordo di Amsterdam mentre al direttore una palla di neve da Londra e a Stella un cuore direttamente da Parigi.
<<Ehi, Daniel sai dov'è Stella? Devo fare il Babbo Natale anche per lei>> dico ridendo.
<<Sì, amico è in terrazzo>> lo ringrazio e la raggiungo.
<<Si può?>> chiedo bussando alla porta della terrazza.
<<Eric!>> mi salta anche lei addosso ma non è lo stesso profumo che mi fa drogare, non sono gli stessi capelli che voglio accarezzare e non sarà mai lei.
<<Questo è per te>> dico dandole il mio regalo. Lei lo scarta e vede Parigi la sua tanto amata città.
<<Ti piace?>>
<<E' bellissimo grazie>> ancora una volta le sue labbra sono le mie, ma sta volta me ne accorgo in tempo e respingo il bacio scansandomi.
<<Scusa, io, non so che mi è preso che deficiente> borbotta. Io resto impassibile a tutto ciò non so che fare, da dove cominciare e come reagire a queste cose.
<<Scusami tu, forse quella sera ti ho dato strane impressioni ma sai che ti dico?>> l'attiro a me e le do il bacio che prima avevo scansato.
<<Fanculo>>
<<Fanculo>> ripete lei. Per una volta voglio dimenticarmi di lei, voglio andare avanti è quello che un pò ho imparato da questo mio viaggio, rischiare e non avere rimpianti perché la vita una sola e va vissuta al meglio anche facendo delle nuove scoperte.
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Il Giovane Favoloso.
RomanceOggi voglio raccontarvi una storia diversa. Quasi tutti noi almeno una volta abbiamo sentito parlare di Giacomo Leopardi. Sarà proprio lui il protagonista di questa storia. Vedrete un Giacomo Leopardi impegnato alla scoperta della vita nella Seattl...