Aiuto

66 14 6
                                    




"E' curioso vedere che gli uomini di molto merito hanno sempre le maniere semplici, e che sempre le maniere semplici sono state prese per indizio di poco merito"


Cerco di aprire i miei occhi ma essi sono sbarrati, non si aprono.

Capisco di essere in una stanza, in una stanza molto grande perché ogni rumore che faccio risuona intorno a me. La prima cosa che afferro per aggrapparmi è un tavolo, sempre ad occhi chiusi, riesco a capire che sopra questo tavolo c'è un libro. Inizio ad esaminarlo con le mani e quando tocca quell'unico buco che c'è nell'immacolato libro, capisco di chi è e lo getto con violenza per terra iniziando a calpestarlo.

Voglio aprire gli occhi, voglio vedere quel libro calpestato e ridotto in mille pezzi ma non ci riesco. Urlo, urlo dalla rabbia mentre la mia schiena va a sbattere contro ogni scaffale che incontro indietreggiando. Smetto di urlare e lentamente scivolo giù nel pavimento e comincio a piangere.
All'improvviso una mano si poggia sulla mia spalla e mi fa alzare, cerco di aprire gli occhi e questa volta ci riesco, ma avrei voluto non riuscirci. Un viso abbastanza conosciuto mi fissa indicando tutto quello che avevo rotto poi con il suo solito tono di voce dice:

<<Ti sono mancato Giacomo?>>

Mi sveglio di soprassalto dal mio letto, o meglio dire divano. La mia fronte è tutta sudata mentre le mie mani ancora tremano dall'incubo che ho vissuto. Alzandomi però ho svegliato anche Emily e Daniel che la sera prima si sono addormentati insieme a me durante il quarto film di Harry Potter.

<<Eric, tutto apposto?>> dice con voce ancora impastata Emily.

<<Sì, scusate>> mi alzo del tutto dal divano e vado a preparare la colazione, ovvero tre caffè con dei biscotti che sono rimasti da ieri.
Ritorno in salotto con la colazione e ognuno col proprio silenzio prende una tazza e lentamente la beve.

<<Allora...>> inizia a parlare Daniel ma viene subito interrotto dal cellulare che suona. Quando leggo il nome risalto, come d'istinto.

<<Vuoi che rispondiamo noi?>> chiede Emily prendendo il cellulare.
<<No, è mio fratello, è giusto che gli parli io>> accetto la chiamata e poi dopo varie suppliche metto in viva voce:

<<Fratello>> la voce dall'altra parte del telefono è affannata come se avesse corso una maratona.
<<Carlo, hai notizie?>>

<<Sì, nostro padre sta lasciando Recanati in questo momento. Sono andato a salutarlo insieme a Paolina e poi ho corso per raggiungere il telefono e avvisarti>>

<<Grazie mille fratello>> dico sospirando.

<<Che farai?>> domanda riprendendosi dall'affanno. Guardo sia Daniel che Emily e tutte e due cercando di supportarmi e penso ci siano riusciti.

<<Ecco il piano...>> un sorriso si fa vivo nel mio volto quando insieme ad Emily, Daniel, Carlo e Paolina escogitiamo un qualcosa per sopravvivere alle due giornate con mio padre.

<<Nostro padre sa dove studi e dove lavori, perciò devi stare attento a girare per i corridoi ed io eviterei di andare a lavoro domani>> ci spiega Paolina tramite telefono.

<<Quindi in pratica il piano è quello di cambiarti l'identità?>> domanda Daniel.

<<Sì>> rispondiamo io e i miei fratelli.

<<Un'altra volta>> aggiunge Emily lanciandomi un'occhiata. Io alzo le spalle e incominciamo ad escogitare il tutto dettaglio per dettaglio.

Il Giovane Favoloso.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora