cap.12- Piano

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Era appena finito tutto, eravamo salvi. Appena Gally aprì le porte della scatola la scena che ci trovammo davanti fu a dir poco spaventosa, molte delle capanne erano distrutte in mille pezzi o col tetto bucato, tutte le provviste dell'orto erano andate distrutte, dal bosco si vedevano alberi caduti e spezzati a metà.  Vidimo da lontano dei ragazzi, avvicinandosi notammo che si trattava di Thomas e gli altri. Il ragazzo aprii le braccia e io mi ci fiondai dentro
<<sei vivo>> dissi io contenta. Mi staccai e dopo solo un secondo vidi che qualcuno gli aveva tirato un pugno in pieno viso, Gally non l'aveva presa come me.
<<Gally>> gli gridai contro mentre altri due ragazzi lo bloccarono dalle braccia, impedendogli di muoversi
<<è stata tutta colpa tua, anche Alby l'ha detto. Volevi distruggere tutto perché è questo che hai fatto guardati attorno>> disse riferendosi a Thomas. Nel mentre Gally continuava a urlargli addosso notai che teneva nella mano una specie di siringa enorme, dopo averla guardata con più attenzione notai che si trattava di una specie di pungiglione che avevano di dolenti.
Nel mentre pensavo a cosa volesse fare gli altri cercavano di difendere Thomas ma con scarsi risultati
<<magari ha ragione, devo ricordare>> disse prima di infilarsi il puniglione nella gamba. Cadde a terra svenuto, andai subito da lui per controllare come stesse.
<<che cazzo ha fatto>> dissi.

Lo portammo subito alla capanna, che stranamente era ancora intatta. Lì gli iniettai l'ultimo siero che Teresa aveva in tasca, lui non si muoveva, sembrava morto, infatti ogni tanto andavo a controllare il suo battito per vedere se la mia paura più grande si fosse avverata, però il battito sembrava sempre regolare.
Chuck era vicino a me e nel mentre Thomas era incosciente, io e lui parlavamo. Nel mentre notai che teneva tra le mani una specie di statuetta con cui stava giocando.
<<cos'è quella >> dissi indicando la statuetta
<<non lo so, c'è l'avevo da quando sono arrivato qui. Penso che sia dei miei genitori>> disse passandomela. La osservai, era fatta in pietra bianca, raffigurava un uomo
<<è molto bella>> dissi sinceramente
<<tienila>> mi disse, scossi la testa negativamente
<<non posso, è tua e forse dei tuoi genitori>> dissi cercando di ridargliela
<<davvero tienila, io tanto non so neanche chi siano i miei genitori e tu sei la cosa più vicina ad una famiglia che ho>> mi disse, sentii gli occhi pizzicarmi dalla gioia, è come se fosse il mio fratellino, gli volevo un mondo di bene.
A interrompere il nostro discorso fu la porta che si aprì bruscamente, era Newt
<<che succede?>> chiesi io spaventata dal comportamento del ragazzo
<< Gally, lui ha preso il comando e ha convinto gli altri che Thomas è la colpa di tutti i mali>> disse ancora col fiatone, aveva corso per arrivare fino a qui.

Uscii dalla capanna, decisi che avrei dovuto affrontare Gally, io e lui avevamo idee diverse ma ero sicura che almeno mi avrebbe ascoltato. Lo vidi in lontananza, stava parlando con alcuni ragazzi,  era vicino la casa sull'albero. Mi avvicinai a lui
<<Gally dobbiamo parlare>> dissi, lui annuì allontanandosi dai ragazzi.
<< cosa vuoi fare a Thomas>> gli chiesi
<<gli accadrà quello che si merita. Oggi vi ho sentito, ha detto che hanno trovato una via d'uscita, non vi farò scappare, questa è la nostra casa>> disse lui con tono arrogante
<<ti prego non gli fare niente, lui non ha fatto nulla>> gli dissi
<<perché continui a difenderlo, sta andando tutto a puttane e l'unica cosa a cui riesci a pensare è se il tuo ragazzo sta bene>> mi disse alzando il tono della voce
<<non è il mio ragazzo. Perché devi fare così? cosa ti sta succedendo?>> gli chiesi. Nel mentre notai che dietro di lui due ragazzi stavano portando in gattabuia Thomas, ancora svenuto. Corsi verso di lui, ma prima mi girai verso Gally, mi stava guardando con aria delusa e io ricambiai lo sguardo.

Andai da Thomas e intanto erano arrivati anche gli altri. Passarono circa dieci minuti prima che Thomas aprisse gli occhi, era cosfuso.
<< perché sono qui>> chiese
<< Gally ha preso il comando è ha convinto gli altri che tu sei la causa di tutto questo>> disse Newt spiegandogli. Lui abbassò lo sguardo, come se fosse in colpa di qualcosa
<< Gally ha ragione, io l'ho visto. Lavoravo per la wicked e pure tu, Teresa>> disse dispiaciuto, Teresa iniziò a piangere, mi avvicinai a lei per tranquillizzarla, anche se nella vita passata lavorava per loro, ora era esattamente come noi
<<non è importante cosa facevi nella tua vita passata, perché le persone che eravamo prima della radura non esistono più. Ma quello che importa è che siamo adesso e che cosa facciamo, Tu hai quasi trovato una via di fuga>> dissi io cercando di convincere tutti a non voltargli le spalle
<<se non l'avessi fatto Alby sarebbe ancora vivo>> disse Thomas ormai divorato dal senso di colpa
<<si è vero ma sono sicuro che se fosse qui ti direbbe la stessa cosa, muovi il culo e finisci quello che hai iniziato, perché se non fai niente Alby sarà morto invano e questo non lo posso accettare>> disse Newt, quando parlava di Alby la sua voce tremava, si vedeva che gli mancava ma comunque cercava di nascondere tutto.
Dovevamo organizzare un piano
<<ho un idea, domani Gally punirà Thomas. Uno di noi si nasconderà dietro di lui con le lance. Ne punterà una al collo di Gally e gli altri andranno a prendere le altre, poi scapperemo dentro le porte e cercheremo la via di fuga>> disse Minho. Quel piano era fattibile, andava di sicuro migliorato ma c'erano delle probabilità di successo. Decidemmo di farlo il giorno seguente. La notte passò troppo velocemente e l'ansia iniziava a farsi sentire. Durante la notte decisi che la mattinata seguente avrei dovuto pagare con Gally, convincerlo a venire con noi, non volevo separarmi da lui, anche se in questo periodo si stava comportando male non volevo perderlo e avrei fatto di tutto per convincerlo a venire con noi.

GALLY- maze runnerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora