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Tom prima di congedare i suoi più stretti collaboratori aveva avuto modo di parlare con Lucius Malfoy e non poteva credere alle sue orecchie... il biondino platinato nella foga del movimento aveva sbagliato pronuncia di un incantesimo...

Adesso era lì nella sua stanza seduto su una poltrona messa di lato al letto a guardare dormire il suo nemico, il giovane che per destino doveva porre fine alla sua vita.

Aveva provato a dormire, anche solo per chiudere gli occhi una o due ore, ma esso non arriva troppo sovraccarico di pensieri...

Pensava ai suoi giorni nell' orfanotrofio babano, ai suoi giorni ad Hogwars, alla guerra che aveva causato in lui tanta sofferenza e poi nuovamente ad Hogwads e più precisamente a Silente... quanto rancore portava nei suoi riguardi... i suoi pensieri andarono anche a quella notte fatidica in cui aveva ucciso i genitori del giovane che dormiva nel suo letto... e del fatto che tale ragazzo ora era lì che dormiva quasi tranquillamente.

Harry cominciò a mormorare nel sonno e da come il suo viso rilassato si contrasse aveva capito che stava avendo un incubo. Si alzò per avvicinarsi al ragazzo e con voce gentile e sussurrata cercava di calmarlo e rassicurarlo, adesso era al sicuro e che non avrebbe permesso a nessuno di fargli del male.

Quando capì che aveva avuto il risultato sperato si andò a sedere alla poltrona e si meravigliò dei suoi pensieri... si meravigliò dei sentimenti che stavano provando...

Quando era giovane aveva pensato di fare conoscenza per creare una famiglia, ma poi pensando ai tempi bui che stava vivendo e ai suoi progetti per il Mondo Magico aveva accantonato tale desiderio, poi con il passare del tempo aveva capito che era meglio dimenticare un tale desiderio...

Aveva chiuso il suo cuore troppo ferito, deluso e tradito...

Rimase a guardare il giovane senza riuscire a capire cosa gli passasse per la testa, ma poi si ricordò di cosa era capace Silente e di tutte le cose che aveva potuto dire e fare al ragazzo... perché erano lì? Poi si ricordò della profezia... anziché uccidere i Potter avrebbe dovuto parlarci personalmente, ma erano nascosti... anziché mandare Severus a parlare con loro... ormai era troppo tardi per i "se" e " ma".

Poi pensò a suo figlio e non poteva immaginare nulla di più sconvolgentemente bello e pauroso allo stesso tempo...

Il giovane stava cominciando a svegliarsi, gli voltò le spalle per tornare a dormire, poi si rannicchiò. Tom si preoccupò un pò pensando che potesse essere un nuovo incubo, ma poi la voce impastata di sonno del ragazzo-che-è-sopravvissuto arrivò alle sue orecchie.

<< Ancona cinque minuti... voglio dormire...>>.

Tom fece un sorriso, chissà con chi si stava lamentando? Forse era causato da lui? No, aveva chiuso la sua mente con blocchi mentali più alti in modo da far riposare meglio il ragazzo nonostante la sua presenza.

Harry fece un respiro profondo, si stiracchiò. Era la prima volta che dormiva bene da... sempre si poteva dire.  Si era svegliato perché aveva fame o per meglio dire che la sua piccola creatura aveva fame. Il grande letto era caldo e invitante e non desiderava muoversi da lì, ma le proteste stavano diventando sempre più insistenti.

Si stiracchiò ancora un pò e cercando di mettere a fuoco ciò che vedeva rimase sorpreso della stanza era grande ed elegante nei colori avorio e con elementi verdi.

<< Buongiorno!>> esclamò Tom cercando di attirare l'attenzione.

Con grande sorpresa dell'Oscuro Signore il ragazzo era sobbalzato per lo spavento. Harry si prese un attimo per riprendere il controllo del suo corpo.

Harry era sorpreso, vi era Tom Riddle seduto davanti al suo letto. Era un giovane uomo tra i venti e i venticinque anni, un pò più maturo rispetto alla sua versione più giovane che gli aveva mostrato il diario. Era molto affascinante anche se i suoi occhi rossi gli facevano un pò paura.

<< Buongiorno...>> rispose Harry.

<<Hai fame?>>chiese gentile Tom.

<<Sì, tanta...>> rispose timidamente.

<<Ma...>>disse Tom per incoraggiare il giovane.

<<Se... posso chiedere un favore...>> disse con timore.

Tom lo guardò cercando di non sembrare arrabbiato.

<<Harry, stai aspettando mio figlio... puoi chiedermi tutto ciò che vuoi, può fare tutto ciò che vuoi. Dimmi senza timore.>> lo rassicurò Tom.

<< Vorrei fare un bagno... non ho vestiti puliti, puoi darmi qualche vestito tuo?>> chiese prendendo coraggio ad ogni parola che diceva.

<<Certo!>> esclamò <<Il bagno è lì, puoi fare il bagno mentre io prendo un cambio.>> si limitò a dire.

Harry si alzò e con passo veloce si diresse nella porta indicata. Prima di chiudere la porta si voltò verso Tom.

<<Ti dispiacerebbe restare qui fin quando non finisco? Non vorrei che mi sentissi male mentre mi lavo... potresti sorvegliarmi senza entrare?>> chiese.

Tom fece un sorriso e si limitò ad annuire.

La porta non era chiusa, ma socchiusa poteva sentire che avveniva nella stanza, ma la curiosità di sbirciare era forte. Il ragazzo sopravvissuto, il prescelto, stava facendo la doccia nel suo bagno personale. Chi l'avrebbe mai detto?

<< Harry, ho preso i vestiti sono sul letto li ho ritretti un pò... ma posso fare una domanda?>> chiese con voce alta in modo che con il getto dell'acqua aperta potesse sentire.

<< Dimmi Tom.>> disse Harry.

<< Posso bruciare i vestiti che ti sei tolto?>>

Harry Potter rimase sorpreso e non riusciva a capire il motivo per cui addirittura dovesse bruciare i suoi vestiti... forse odiava tutto ciò che era babano... ma siccome era stato gentile ad ospitarlo non riuscì a rifiutare.

<< Va bene!>>si limitò a dire.

Dopo ancora qualche minuto Harry prese l'accappatoio e coprendosi il più possibile uscì dal bagno.

Tom era messo appoggiato alla colonna del letto a baldacchino con le braccia incrociate e vedere Harry in quel modo con i capelli gocciolanti d'acqua...

<< Puoi girarti per favore?>> chiese con le guance rosse e cercando di guardare tutto tranne che lui.

Che carino! Era timido!

Tom si girò senza dire nulla.

<< Grazie!>>si limitò a dire.

Harry cercò di asciugarsi il più velocemente possibile e vestiti in tempo da record per non far aspettare il padrone di casa.

<< Fatto, ma c'è un problema...>> disse in imbarazzo.

Tom si voltò e ciò che vide gli fece perdere un battito di cuore.

I capelli neri gocciolavano ancora nella camicia di seta bianca e con le mani si teneva le mutande e i pantaloni neri. Tutto sommato era carino...
Esile, basso, pelle diafana, occhi come smeraldi e labbra che dovevano essere morbide anche se leggermente sottili e con un colore quasi inesistente.

Con un ulteriore colpo di bacchetta sistemò i vestiti.

Tra i due ci fu un attimo di silenzio imbarazzante.

<< È meglio se andiamo... se non mangiò qualcosa credo che comincerò a vomitare>> disse con imbarazzo.

Second Chances Versione By RitaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora