Second Chances Versione By Rita

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La colazione stava procedendo bene. Molte volte Harry chiese a Tom se desiderava assaggiare il suo cibo, ma vedendo gli occhi verdi e tristi di Harry nel rifiutare una seconda volta, non potè fare a meno di essere imboccato dalla stessa forchetta che Harry teneva. Non gli piaceva l'aringa affumicata, ma per amore degli occhi verdi cercò di non mostrare i suoi regali sentimenti.

<< Sommo padron Tom il guaritore è arrivato. Nork ha fatto accomodare il guaritore nel salotto verde.>> disse l'elfo custode del Manor.

<< Se hai finito possiamo andare.>> disse Tom.

Harry era un pò nervoso, non sapeva assolutamente nulla di come stava la sua creatura anche se percepiva la magia del bimbo per il resto non sapeva nulla.

<<Possiamo andare.>>rispose il ragazzo.

<< Rodolphus, Rabastan venite con noi. Per quanto riguarda gli altri una volta finita la colazione potete svolgere i vostri impegni.>> disse al resto del gruppo.

Harry si lasciò guidare, dietro di loro vi erano i gemelli Lestrange che li seguivano a poca distanza.

<< Scusami se mi sbaglio i gemelli Lestrange sono la mia scorta?>> chiese Harry.

<<Sì, se non ti dispiace e poi mi sembrano che abbiano già accettato di loro spontanea volontà.>> disse Tom <<Non devi preoccuparti di nulla qualsiasi cosa tu abbia bisogno o che desideri non esitare a chiedere a loro se io sono assente.>> informò.

Harry aveva un sorriso sulle labbra che non poteva essere non guardato. Era così carino.

<<Sembri soddisfatto!>> esclamò Tom.

<< Sono felice.>> si limitò a dire in risposta Harry.

<<Se posso sapere a cosa è dovuta questa felicità?>> domandò Tom curioso.

<<Silente e gli altri quando hanno scoperto del bambino hanno cercato di ucciderlo. Quando sono scappato per venire qui avevo paura che tu mi avresti cacciato via.>> disse con voce alterata.

Il Signore Oscuro era impallidito e atterrito dalla notizia.

<<Silente cosa?>> chiese come se non avesse capito.

La porta del salotto verde si aprì il guaritore Burns si era alzato all'impiedi vedendo entrare il Signore Oscuro poi rimase un attimo dubbioso vedendo Harry Potter era con lui?

Il Signore Oscuro era visibilmente arrabbiato. Fece cenno ad Harry di sedersi.

<< So che avrei dovuto chiedere spiegazioni ieri... ma tu eri evidentemente molto stanco e oggi non mi sembrava il caso disturbarti mentre ti godevi la colazione... ma adesso puoi dirmi cosa è successo?>> chiese Tom mantenendo un pò di calma.

Harry sembrava sconvolto non gli piaceva l'idea di dover tornare a rivivere nella sua mente ciò che aveva vissuto, ma non poteva stare zitto...

<<Harry...>> disse Tom per riportarlo alla realtà.

Il giovane si comportava in modo strano.

<< Io... non so da dove cominciare.>> disse Harry << Quando sono tornato a casa dalla mia famiglia babana era tutto normale... alcuni giorni dopo mentre stavo ascoltando le lamentele di mia zia... mi sono sentito male e sono svenuto... quando mi sono ripreso mi trovavo ad Hogwads e alcuni minuti dopo mi hanno visitato e detto che ero in attesa del nostro bambino... sono svenuto per lo shock... quando mi sono ripreso Silente e alcuni dell'ordine mi avevano circondato e mi hanno continuato a lanciare maledizioni per uccidere il mio bambino... ho supplicato perché si fermassero... ma continuavano a dire che era il figlio del Signore Oscuro che sarebbe stato un pericolo per tutti... ma intorno a noi vi erano degli scudi che ci protegevano... ho cercato di scappare via, ma mi hanno ripreso e mi hanno rinchiuso...>> disse Harry sconvolto << Sono stato rinchiuso e nel frattempo cercavano di convincermi che era meglio se il bambino morisse visto che la magia delle loro maledizione non riusciva a colpirmi... mi hanno obbligato a prendere delle pozioni, ma mi sono rifiutato... hanno cercato di farmele bere a forza... ho pianto e gridato che dovevano lasciarci in pace, ma non facevano altro che dire che dovevo sacrificarmi per il bene superiore...>> disse prendendo un respiro profondo << Ho resistito finché ho potuto... ma eravamo entrambi stanchi... erano tutti contro di noi... >> disse senza riuscire ad andare avanti.

<<Harry dimmi come sei riuscito a scampare?>> chiese Tom.

Tom era chiamato L'Oscuro Signore, era una persona crudele che non ammetteva repliche ne tanto meno sbagli. Amava la sua magia scura e oscura, aveva torturato uomini e donne nella sua pazzia, ma stava lavorando su questo. Da quando aveva creato gli horcrux all'inizio aveva capito che stava perdendo la sua sanità mentale, ma più andava avanti più non riusciva a fermare quella volontà sangunaria ed era caduto nelle sue paranoie... da quando aveva riavuto il suo corpo anche se in una fase intermedia e con l'aiuto della magia di Lucius e quella di Severus insieme alle sue pozioni era riuscito a prendere il controllo di sé.

<<Harry... sei qui adesso... nessuno può farti del male... non permetterò a nessuno di fare del male a te o a nostro figlio!>> dichiarò Tom gentilmente.

Harry uscì dallo stato di vuoto in cui era rinchiuso.

<<I gemelli Weasley mi hanno aiutato... anche Hermiome anche se a lei non approva il mondo in cui è stato concepito.>> rispose il ragazzo << Mi hanno dato dei soldi babani e anche del cibo e sono andato via usando i mezzi pubblici e cercando di passare il più inosservato possibile...>> disse guardando Tom con occhi pieni di lacrime.

Era sconvolto non aveva parole da dire, abbracciò il ragazzo che tremava tra le sue braccia ed Harry seppellì il viso nel suo petto. Tom lo lasciò un pò e poi senza dire nulla cominciò ad asciugare gli occhi del ragazzo.

<<Burns, esamina con attenzione il ragazzo guai a te se trascuri qualcosa... la salute di Harry e del bambino sono nelle tue mani... non hai bisogno che ti dica che sono io il padre!>> dichiarò Tom senza nessun tono nella voce.

<<No, mio Signore... state più che tranquillo che il Signor Potter è in buone mani!>> si limitò a dire << Signor Potter sto eseguendo un incantesimo diagnostico.>> informò, ma sembrava che il giovane non era presente al momento.

Burns prese la bacchetta e fece l'incantesimo. Una pergamena stava procedendo a visualizzarsi e le prime parole cominciavano a formarsi.

Cominciando a leggere l'espressione del guaritore cambio immediatamente.