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Harry continuava a lamentarsi per il freddo, ma Tom non credeva che il freddo che sentiva Harry fosse realmente freddo fisico...

Usò un incantesimo di pulizia per rinfrescare Harry, sembrava che anche solo così si sentisse meglio. Gli mise addosso le mutande e il sopra del suo pigiama e lo stese sul letto cercando di evitare di fagli assumere una posizione fetale.

Dopo essersi sistemato e vestito Tom si mise seduto sulla poltrona il più vicino possibile al letto...

Tom prese la mano di Harry e concentrandosi cercava d'incanalare la sua magia a quella di Harry, ma non ci riuscì, forse era vero che l'unica soluzione era quella di entrare nella mente del ragazzo e cercarlo, non desiderava farlo anche il medico l'aveva sconsigliato, ma non aveva nessuna alternativa.

Tenendo la mano di Harry e con l'altra accarezzò il suo viso, gli diede un bacio sulla fronte e poi sulle labbra.

<< Harry!>> esclamò dolcemente << Non voglio farti del male, non respingermi ti prego ho bisogno di te.>> gli disse con sincerità.

Chiuse gli occhi e teneva con entrambe le mani la mano di Harry.

Non vi era nessun tipo di resistenza, nessun rifiuto da parte del giovane.

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Tom era mente del ragazzo...

Quello che si aprì ai suoi occhi fu un luogo a lui sconosciuto.

Non sapeva bene...

Vi era un giardino con un rudere abbandonato. Il giardino aveva le mura di cinta, ma esse erano crolate vi era anche un cancello di ferro battuto ma una delle ante era a terra e l'altro si teneva solo da un cardine.

Non aveva bisogno di entrare dal cancello perché il muro che ancora era in piedi era scavalcabile.

Quello che rimaneva del cancello si aprì cigolando e Tom entrò.

L'erba era alta sino alla caviglia e vi erano massi e buche, alberi secolari distrutti e ciò che gli faceva più male era vedere la casa... sembrava un rudere abbandonato da tanti anni.

Le finestre erano rotte e parte del muro era stato abbattuto. Il portone d'entrata era di legno massiccio bruciacchiato; qualcuno gli aveva dato fuoco con poco successo.

Il portone si aprì di poco e Tom sgattoiolo dentro.

Provò a toccare il portone per vedere se tutto quello era voluto da Harry per disorientare chi usase la leggimenzia, ma non vi era nessuna protezione...

Entrato dentro vide che l'interno non era esattamente corrispondente all'esterno... vi era solo una stanza con il pavimento era molto dettagliato era di ceramica in alcuni punti era crepato e in alcune vi erano dei buchi, comunque era un pavimento usurato dall'uso e dal tempo.

Harry era vicino a una donna magra con i bigodini in testa e la faccia ricorda un cavallo.

《Harry!》esclamò Tom.

- Quante volte devo dire che non devi toccare nulla? - chiese la donna con cattiveria.

- Mi dispiace zia, avevo fame...- disse Harry.

La donna lo schiaffeggiò.

- Mangerai dopo che avrei finito di pulire.- gli disse.

Nella parete si stava formando una porta e Tom per quanto desiderasse vedere cosa sarebbe successo non ebbe il tempo e dovette entrare dentro la nuova stanza perché la porta si stava richiedendo.

La stanza era arredata solo parzialmente.

《 Harry...》 disse Tom a voce bassa.

Il ragazzo che vedeva Tom era solo un ricordo.

Second Chances Versione By RitaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora