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Harry era seduto sulla sedia a dondolo da un lato del suo corpo vi era un coniglio di stoffa vellutato piacevole al tatto e dall'altra parte vi era un orsetto di peluche anch'esso morbido al tatto.

Il giovane stava leggendo ad alta voce un libro di storie per bambini e di tanto in tanto faceva le varie vocine per i personaggi.

<< Harry.>> disse Tom.

<< Dimmi Tom.>> per una volta era lui a dire quella parola.

Harry si dondolava e posò il libro vicino a lui.

<< Ti da fastidio se rimango seduto qui?>> chiese Harry.

<< No resta pure.>> si limitò a dire Tom.

Harry prese il suo coniglio e cominciò ad accarezzare poi prese l'orsetto e lo sistemò meglio nelle sue gambe.

<< Ti piacciono?>> chiese Tom.

<< Sì, mi rilassano e poi mi sembra di aver tra le braccia il bambino.>> disse Harry coccolando l'orsetto.

<< Così nostro figlio si chiama Alan!>> esclamò Tom.

<< Non ti piace? È uscito dalla mia bocca senza accorgermi... ma dimmi Tom... ciò di cui mi vuoi parlare ti spaventa tanto?>> domandò Harry calmo.

Tom fece un sorriso triste e poi si sedette sul bordo del letto.

Sì. Aveva paura. Paura di leggere negli occhi verdi di Harry l'orrore di ciò che aveva fatto. L'orrore di essere veramente un mostro sadico e senza cuore il cui scopo è solo quello di fare del male e godere di quel male.

<< Un tempo molto prima che tu nascondersi...>> disse Tom ma si fermò << Tantissimi anni fa... ero un giovane idealista entrai in politica desideroso di cambiare il mondo...>> disse Tom serio << Non voglio ricordare quel periodo e non voglio riviverlo nella mia mente...>> disse Tom.

Tom si alzò e andò alla finestra guardò fuori ma era come se i fiori e gli alberi non ci fossero per lui. Tutto ciò che gli altri consideravano bello per lui erano solo fiori, alberi ed erba... non riusciva più a vedere la bellezza o qualsiasi altra cosa che potesse suscitare qualche sentimento positivo. Il dolore e la tristezza erano così radicati in lui che qualsiasi altro sentimento gli era impossibile provarlo. Adesso con Harry stava cominciando a sentire qualcosa: gli piaceva guardare gli occhi verdi di Harry, gli piaceva essere imboccato da lui, gli piaceva la sua compagnia e sentilo vicino... stava cominciando nuovamente a sentirsi vivo.

Harry l'aveva salvato in più modi e desiderava essere una persona migliore per lui e per se stesso.

<< Erano tempi bui non solo per me ma anche per il mondo magico. Io cercavo di far approvare le mie idee al Wizengamot, ma Silente andava contro di me... Lord Voldemort faceva sempre più vittime... ero una persona crudele e molto felice di fare del male... >> disse Tom sapendo di essere superficiale a dire quelle cose << A quel tempo stavo insieme a un giovane era un paio di mesi più piccolo di me l'amavo così tanto...ma litigavamo spesso... Lord Voldemort era crudele con lui e Renzo non riusciva a capire come avessi potuto dare così tanto potere sulla mia vita a Lord Voldemort... alcuni giorni prima che Voldemort uccidesse i tuoi genitori...>> disse Tom ma non riuscì a continuare.

Harry si alzò dalla sedia e andò ad abbracciare suo marito che a sua volta abbracciò il ragazzo.

<< Lord Voldemort violentò Renzo e lui la stessa sera si suicidò>> disse Harry finendo la frase al posto del marito.

Tom cominciò a piangere e strinse a sé Harry.

<< Sì, non sono stato in grado di difenderlo... non sono riuscito a capirlo...>> disse Tom colpevole.

Second Chances Versione By RitaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora