Capitolo 4

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Esco dalla classe e mi avvio verso la mensa, quando sento qualcuno affiancarmi e spingermi giocosamente facendomi perdere l'equilibrio. -Luke!- dico ridendo
-Com'é andata la verifica di latino?- mi chiede -Credo come sia andata a Josh Davison.- rispondo innervosendomi -Quello lì non merita nemmeno di essere guardato in faccia e tu gli passi anche le risposte?- -E che se non gliele avessi passate avrebbe continuato a lanciarmi foglietto nei capelli.- dico.
Arriviamo in mensa, e dopo aver preso il pranzo mi guardo intorno finchè non vedo Michael salutarmi con la mano e farmi segno di sedermi al tavolo con loro. Mi avvicino e, guarda caso, l'unico posto libero è quello accanto a Michael. Mi siedo tenendo lo sguardo sul mio vassoio e salutando tutti con un -Ciao.- sussurrato. -Alex stasera esci con noi, no?- -Oh..- me ne ero dimenticata -Io non lo so...insomma..non credo di..- inizio a dire cose senza senso -Dai! Ci divertiremo!- dice Ashton. Guardo prima Luke che mi guarda pregandomi con gli occhi, prima di lasciarmi andare contro lo schienale della sedia e dire -Okay.-
-Perfetto!- -Ragazzi io vado, sennó faccio tardi a filosofia.- dice Calum alzandosi. -Già, anche noi.- dice Luke seguendo Calum, venendo raggiunti poco dopo da Ashton.
-Che hai ora?- chiede
-Oh..educazione fisica.- dico coprendomi il viso con le mani.
-Anch'io! Andiamo?- dice alzandosi e porgendomi la mano. La afferro titubante e lui subito mi tira facendomi poggiare al suo petto. Gli lancio uno sguardo veloce mentre arrossisco e mi allontano. -Dovremmo a-andare...- dico prendendo lo zaino. Lui mi prende la mano iniziando a correre, e trascinandomi. Arriviamo davanti la palestra e io poggio le mani sulle ginocchia cercando di riprendere fiato. -Non sei una tipa sportiva, eh?- chiede ridendo. Io mi limito a scuotere la testa e poggiandomi con la schiena al muro. -Dai andiamo.- dice porgendomi la mano. Io sorrido e la afferro, e così entriamo in palestra mano nella mano.
-Clifford, Brown. Siete in ritardo.-
-Ci scusi, professore. Eravamo in biblioteca e non abbiamo sentito la campanella.- dice Michael lasciandomi lentamente la mano.
-Filate a cambiarvi!- dice ritornando a dare ordini ai ragazzi che già stavano facendo gli esercizi.
Una volta arrivati negli spogliatoi, scoppiamo a ridere -Per un pelo.-
-Già...-
Quando esco dallo spogliatoio, vedo Michael poggiato al muro di fronte alla porta che mi osserva con un sorrisetto sghembo. -Sei carina anche in tuta, Alex- io abbasso la testa dondolando da un piede all'altro. -Umh..grazie..- dico per poi avviarmi verso la porta della palestra -Carina la maglietta.-
io osservo prima la mia, poi la sua. Sono uguali. -Nemmeno la tua è male.- dico ridacchiando. Entriamo in palestra e raggiungiamo i ragazzi in fila.
-Oggi dovrete fare esercizi in coppia, quindi trovatevi un compagno.- vedo tutte le ragazze ridacchiare una volta trovato la loro compagna o compagno. E alla fine resto sola. -Ti andrebbe di essere la mia compagna?- chiede Michael sorridendo -Oh...wow. Cioè, nessuno mi ha mai chiesto di essere la propria compagna..- dico imbarazzata -È un si?- io annuisco sorridendo.

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-E quindi avete fatto gli esercizi insieme!- dice Luke mentre mi saltella intorno nel cortile della scuola. -Sì! Ti rendi conto!?- chiedo entusiasta. Ci fermiamo di botto entrambi, prima di dire -No okay, sembriamo due tredicenni in preda alla loro prima cotta.- dice Luke. Io ridacchio -Concordo, Luke.- -Vuoi venire da me? Mia mamma è uscita e poi i miei fratelli sono tutti fuori. Potremmo studiare in pace, se ti va.- -Okay!- rispondo. Apre la porta di casa e lancia lo zaino ai piedi del divano, prima di sedersi su esso. Io lo imito e restiamo così per un po' di tempo, in silenzio. -A che ora usciamo, stasera?- -Ti passo a prendere alle otto?- -Okay. Saró pronta.- dico sorridendogli.
-Solo..per regolarmi, dov'é che andiamo?- -Andiamo credo a mangiare la pizza. Vestiti comoda, ho voglia di andare al bowling!- dice battendomi il cinque. Restiamo sul divano a parlare e provare a studiare, e alla fine riusciamo a finire i compiti per le cinque. -È meglio che vada, così inizio a prepararmi.- dico alzandomi dal divano e stiracchiandomi. -Ti accompagno?- -Abito tre case più avanti, Luke. Non è necessario.- dico mettendogli una mano sulla spalla. -Okay. A dopo allora.- dice dandomi un bacio sulla guancia.
-A dopo!-

Pov's Luke
Alex è uscita da circa dieci minuti, mi è arrivato un messaggio da Michael:
"Dove abita Alex?"
"La casa blu vicino la mia."
"Posso andarla a prendere io?"
"Ti aspetta alle otto;)"
"Grazie fratello."
Sorrido bloccando il cellulare.

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Mi osservo per la centesima volta allo specchio. Sono un disastro.
Ho il mio solito skinny jeans nero, una maglia bianca con le maniche nere e la camicia a quadri rossi e neri di Luke legata in vita. Mi guardo intorno nella stanza, finchè non riesco a trovare il mio cappellino da baseball nero. Lo metto con la visiera dietro e mi guardo per l'ultima volta allo specchio, finchè non decido di scendere perchè ormai sono le otto. Prendo il cellulare e spengo lo stereo acceso, facendo calare nella casa un silenzio assordante. Scendo le scale di casa canticchiando le parole di American Idiot. Apro la porta di casa e mi ritrovo alla fine del vialetto Michael poggiato alla sua macchina nera. -Michael ma che...-
-Buonasera, Alex.- dice raggiungendomi e dandomi un bacio sulla guancia. Io arrossisco al gesto e lui ridacchia -Come mai arrossisci ogni volta che sei con me?- -Bhe...emh....non lo so..- dico giocando con uno dei miei braccialetti. -Dai andiamo.- dice prendendomi la mano e scortarmi gentilmente verso la macchina. Mi apre la portiera e sussurro un "Grazie" mentre entro. Mette in moto e inizia a guidare mentre nell'auto cala un silenzio imbarazzante. -Quella camicia ha qualcosa di familiare..- dice senza staccare gli occhi dalla strada. -È di Luke...- dico osservando la camicia. -Ah ecco!- ridacchia. Che bella risata che ha. Sorrido mentre lo osservo con la coda dell'occhio.
-Come siete diventati amici tu e Luke?- chiede -Bhè....eravamo stati messi in coppia in un progetto di scienze....e credo che sia iniziato tutto quando...- inizio a ridere poggiando la testa al poggiatesta del sedile -Quando abbiamo dato fuoco al tavolo da lavoro.- -Non ci credo.- dice ridendo -Davvero! Siamo stati in punizione per una settimana!- -Era quella settimana in cui i genitori di Luke non l'hanno fatto uscire di casa?-
-Esatto!- -E i tuoi?- -Bhe...i-i miei....- dico abbassando lo sguardo e vedendo la vista offuscarsi. -Alex tutto okay?- chiede fermando la macchina nel parcheggio. -Si,figurati.- dico lasciandomi scappare una risata amara. -Scusami, io non volevo...- dice asciugandomi una lacrima col pollice -Stai tranquillo, non potevi sapere.- -Vuoi parlarne?- chiede premuroso. Io prendo un respiro profondo prima di dire -Io non ho più i genitori.. Sono...- mi scappa un singhiozzo -Loro sono morti in un incidente.- dico iniziando a piangere, coprendomi il viso con le mani. -Scusami, sto piangendo.- dico asciugandomi le lacrime con le mani. -Ehy, ehy, ehy. Stai tranquilla. Sono felice del fatto che tu abbia voluto parlarne con me, nonostante fosse difficile, e ti ringrazio. Davvero.- dice accennando un sorriso e prendendomi il viso con entrambe le mani. Si avvicina lentamente, e mi abbraccia. Restiamo così finchè non smetto di piangere. -Scusami, ancora.- dico mentre scendo dall'auto. -Ma scherzi? Scusami tu.- -Macchè. Non potevi saperlo.-
-Allora mi perdoni.- -Perchè non dovrei?- dico girandomi verso di lui. Lui sorride e mi abbraccia.
Appena ci stacchiamo, lui mi mette un braccio sulle spalle e mi avvicina a sè. Entriamo in pizzeria e Luke quando ci vede ci viene incontro. -Ehy ragaz...Alex! Che è successo? Hai pianto?- dice prendendomi la mano e facendomi avvicinare a lui, e quindi facendomi scivolare dalla presa di Michael. -Luke è tutto okay, davvero.- dico rassicurandolo -E poi c'era Michael che mi ha calmato.- dico guardandolo, per poi riportare lo sguardo su Luke.
Lui guarda prima me, poi Michael, poi di nuovo me e sorride, prima di dire -Ora andiamo. Ho voglia di pizza!- facendo ridere tutti.

High School || 5 Seconds Of SummerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora