Capitolo 13

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-Luke svegliati! Faremo tardi a scuola!- dico scuotendolo -Oggi è sabato, dormi.- io controllo il cellulare ed è effettivamente sabato. -Oh....scusami. Vabbè torno a dormire.- dico abbastanza dispiaciuta. Poco dopo sento un braccio cingermi il fianco e Luke mi avvicina al suo petto, facendo aderire la mia schiena ad esso. -É strano stare così con te.- dice -Strano in senso negativo?- -No, positivo.- mi giro tra le sue braccia per poterlo avere di faccia -Ed è un bene, quindi?- -Alex, ho detto che è strano perchè siamo migliori amici, non farti complessi mentali.- dice facendomi ridere.
-Okay, hai ragione.- lui sorride e mi da un bacio sulla punta del naso. -Che facciamo oggi?- -Umh.. Calum ci ha invitati ad una festa stasera.- io sbuffo -Luke sai che io non ver..- -Almeno provaci! Non puoi evitare per sempre le feste!-
-No, Luke.- lui mi guarda per un po' e poi mi sorride -Okay, resteró con te stasera.- -So che non vuoi rimanere a casa, Luke.- lui continua a sorridere -E chi te lo dice?- dice malizioso per poi alzarsi dal letto. Esce dalla stanza per poi rientrarci poco dopo -Ah non pensare che io stasera ti voglia baciare, perchè non ne ho intenzione.- io scoppio a ridere. Lui mi sorride prima di uscire dalla stanza. Poco dopo mi alzo anch'io e scendo in cucina. Ho fame.
-Papino mi prepari la colazione?- chiedo come una bambina -Alex! Non chiamarmi così!- dice ridendo -Scusami, non l'ho fatto apposta!-
-Okay, siediti. Ti preparo qualcosa.- dice prendendo il cartone del latte dal frigo.
Poco dopo mi mette davanti una tazza di latte e due fette di pane tostato con la Nutella. Poi prepara anche per lui e si siede di fronte a me. -Allora...- dico prendendo un sorso di latte -Cosa facciamo oggi?-
-Mhm....- dice mandando giù un boccone di pane e Nutella -Centro commerciale?- -Non ho intenzione di tornare in quel posto.- lui ridacchia -Allora facciamo un giro per i negozi di musica?- -Questo è molto meglio.- dico alzandomi e mettendo la tazza nel lavandino.
-Vado a vestirmi, evita di entrare in camera mia.- -Guarda che è camera nostra. E poi chi lo dice che io non voglia vederti mentre ti cambi?- chiede malizioso. Io spalanco la bocca e lo guardo scioccata -Luke! Sembri un maniaco!- dico correndo in camera mia e chiudermi la porta dietro. A chiave. Sorrido soddisfatta quando lo sento cercare di aprire la porta ma senza risultati. Mi metto i miei skinny jeans neri, uguali a quelli di Luke, e la mia maglia nera dei Nirvana. Mi lego i capelli il una treccia laterale e metto il mio cappellino di lana. Prendo gli occhiali da vista e esco. Trovo Luke poggiato al muro a braccia incrociate che mi aspetta. -Ma no! Non puoi metterti quella maglia.- dice indicandomi. Io la guardo, per poi guardare lui -Che ha di male la mia maglietta dei Nirvana?- -Che me la dovevo mettere anche io.- dice deluso. Io ridacchio -Per me puoi metterla comunque, non mi dà fastidio essere vestita uguale a te.- -Sei seria?- chiede scioccato. Io annuisco ridendo. Lui mi sorride e entra nella mia stanza. Io vado in salotto e inizio a giocare con la mia treccia, peró faccio scivolare il cappellino. Sbuffo e lo rimetto. Anhe se non fa freddo qui a Sidney, io amo i cappellini, di qualunque tipo, e quindi quasi ogni giorno ho un cappellino.
-Eccomi!- dice Luke saltando dal terzultimo gradino. -Andiamo!- dico avvicinandomi alla porta.
-Dove andiamo?- -Io direi da Starbucks... Ho voglia di un cappuccino.- dice Luke -Okay.- dico prima di prendergli la mano. Lui sorride si aggiusta i RayBan che gli sono scivolati leggermente.
-Alex tra un po' è il tuo compleanno!- dice Luke ad un tratto -Uh...davvero?- chiedo -Certo che è vero, stupida. E con "tra un po'" intendo una settimana.- -Giusto! Tra poco è il primo novembre...- dico sorridendogli. Arriviamo da Starbucks e prendiamo i nostri cappuccini. Camminiamo ancora un po' e arriviamo davanti il primo negozio di dischi. Entriamo e diciamo -Buongiorno signora Morrison.- alla signora seduta alla cassa. Lei ci sorride -Buongiorno Alex, ciao Luke.- lui saluta con la mano e lo trascino verso il reparto delle band. -Alex cosa cerchi ora? Credevo che li avessi tutti quello degli All Time Low.- dice seguendomi -Infatti non cerco quelli. Cerco quelli dei The 1975.- dico ovvia. Lui si illumina e appena li troviamo li prendiamo entrambi.
Andiamo alla cassa -Come mai oggi solo due Cd ragazzi?- chiede ridacchiando la signora Morrison
-Bhe...dobbiamo andare in molti negozi, quindi compriamo poco, ma in tanti posti.- dice Luke. Paghiamo e mentre mi giro vedo Luke fissare una chitarra elettrica, che è effettivamente stupenda.
-Luke?- -Non è stupenda?- chiede con un sorriso, senza smettere di fissare la chitarra. -Quanto costa?- chiede -Costa 1500 dollari.- dice la signora. Lui si incupisce e dice -Ah, grazie.- io lo guardo e poi guardo la chitarra. -Luke aspettami al bar, devo chiedere una cosa.- dico. Lui annuisce e esce. Mi avvicino alla signora Morrison e le dico -Me la potrebbe mettere da parte?- -Certo, dolcezza. È un bellissimo gesto da parte tua.- io le sorrido e esco. Raggiungo Luke dico -Stasera vacci alla festa, stai tranquillo per me, troveró qualcosa da fare.- -Davvero?- chiede lui speranzoso. Io annuisco e lui mi abbraccia -Grazie, Alex. Ti voglio bene.- -Anch'io Luke, anch'io.- ci stacchiamo e ricominciamo a camminare. Ad un tratto mi tira, facendomi avvicinare a lui e mettendomi un braccio sulle spalle. Io sorrido e metto la mia mano sul suo fianco. Camminiamo abbracciati finchè non sento qualcuno chiamarmi -Alex! Ciao!- io mi blocco subito e mi giro lentamente, senza staccarmi da Luke -Salve, signora Clifford.- dico gentilmente -Chi è lui?- chiede lei, anche abbastanza sospettosa -Lui è....umh...- inizio a dire -Sono il cugino!- dice Luke porgendo la mano alla madre di Michael -Piacere, Lucas.- -Ciao, sono la madre del fidanzato di Alex.- lui le sorride e io cerco di terminare la conversazione -Emh...sa noi dovremmo andare, abbiamo delle commissioni da fare e...- -Oh okay, divertitevi ragazzi!- noi la salutiamo e appena se ne va sospiriamo di sollievo.
Dopo una decina di negozi decidiamo di tornare a casa. Luke si prepara per la festa ed esce. Appena sento la macchina partire, mi fiondo in camera mia e prendo il mio barattolo in cui tengo tutti i risparmi. Inizio a contare i soldi e quando mi accorgo di avere solo 1400 dollari, mi lascio scappare un verso di frustrazione.
Ho bisogno di un lavoro. Mi metto le scarpe ed esco.
Inizio a vagare per le strade, stando attenta nel caso trovassi un annuncio, ma nulla. Entro in un bar e ordino una cioccolata calda. Poco dopo vedo un ragazzo osservarmi, per poi avvicinarsi.
-Ciao! Sono Matt. Ti ho vista, prima, stai cercando un lavoro?- io mi illumino. -Sì! Sai percaso se qualcuno ha bisogno?- chiedo esaltandomi. -Sono il figlio del proprietario, e se vuoi posso farti assumere.- -Dio te ne sarei grata!-
Dico facendolo ridere -Ah, comunque sono Alex.- dico porgendogli la mano. Lui la afferra e mi dice -Se vuoi possiamo parlare con mio padre anche ora.- io salto dalla sedia e lui mi fa strada.

High School || 5 Seconds Of SummerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora