Capitolo 27

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-Hey ragazza dalla gamba rotta! Come va?- chiede Michael entrando nella mia stanza di ospedale. Io ridacchio -Potrebbe andare meglio.- -Siccome oggi ti dimettono, stasera usciamo insieme?- io sorrido maliziosa -È un appuntamento?- -Probabile.- io ridacchio -Okay, ci sto.- lui sorride e mi bacia. Ormai non so più esattamente cosa siamo, insomma, ci baciamo e okay, ma non mi ha chiesto di essere la sua ragazza o robe simili, quindi siamo solo un ragazzo dai capelli colorati e una ragazza dalla gamba rotta che si baciano quando vogliono ma non sono fidanzati.
Appena esco da qui devo fare una cosa, peró non devo avere Michael tra i piedi perchè è una sorpresa per lui.
-Signorina Brown, sono stati rilasciati i risultati dei suoi esami, quindi, puó uscire.- annuncia un medico entrando nella stanza. Io sorrido -La ringrazio.- e faccio segno a Michael di prendermi la sedia a rotelle. Rischiando di cadere per ben tre volte, riesco a sedermi indenne. Lui ridacchia e dopo avermi aiutata a mettere le scarpe, usciamo dall'ospedale. Appena mettiamo piede fuori, urlo -Sono libera!- e lui scoppia a ridere, iniziando a spingere la sedia a rotelle. -Ti porto a casa, così ti prepari? O vuoi che resti con te?- chiede premuroso. Io sorrido -Ti andrebbe di restare? Magari mentre mi cambio, tu e Luke potete farvi una partita a Fifa.- lui annuisce -Perfetto.-
Dopo un po' arriviamo a casa, e appena entriamo, urlo -Luke sono a casa!- si sente un tonfo dal piano di sopra, poi un urlo e poi vediamo Luke correre giù dalle scale, per poi cadere dal penultimo gradino. Si alza di scatto, alzando le mani in aria -Sto bene!- e poi mi viene ad abbracciare. -Umh, ragazzi vado un attimo di sopra.- dico mentre Luke si allontana -Ti accompagno, non puoi salire le scale.- dice Michael divertito. Io arrossisco, facendo ridere i due ragazzi. -Vieni qui.- sussurra Michael, mettendomi un braccio dietro la schiena e l'altro sotto le ginocchia. Mi solleva senza alcuno sforzo iniziando a salire le scale. Arriviamo in camera mia e mi poggia sul letto. -Ti aiuto a cambiarti?- io arrossisco e scuoto la testa -Puoi prendermi quei pantaloncini e quella maglietta?- dico mentre indico dei vestiti sulla sedia della scrivania. Lui annuisce e me li passa. -Ti aspetto qui fuori, dimmi quando hai fatto.- dice lasciandomi un bacio sulle labbra. Io sorrido e annuisco, mentre esce dalla stanza chiudendosi la porta alle spalle.
Dopo un po' di movimenti strani, riesco a sfilarmi i pantaloni e mettere i pantaloncini. -Fatto?- chiede Michael, facendo spuntare la testa da dietro la porta. Io annuisco e lui mi viene a prendere, esattamente come prima. Scende le scale e mi fa risedere sulla sedia a rotelle. -Luke noi usciamo.- dice Michael, portandomi in salotto. -Okay, a che ora tornate?- -Dopo cena, molto probabilmente.- io guardo Michael curiosa, lui si limita a farmi un occhiolino. Luke ci sorride e ci saluta. Usciamo di casa, e lui inizia a guidarmi verso non so quale posto. C'è uno strano silezio nell'aria, diverso da quelli che ci sono di solito, questo è quasi imbarazzante. -Hai saputo quando potrai usare le stampelle?- chiede ad un tratto, facendomi sobbalzare. -Cosa?- chiedo confusa. Non lo stavo ascoltando.
Lui ridacchia -Quando potrai usare le stampelle al posto della sedia a rotelle?- -Tra un mese, forse.- lui annuisce e arriviamo davanti un ristorante. -Pronta per il nostro primo vero appuntamento?- chiede al mio orecchio. Io scuoto la testa, in segno di negazione, suscitando una sua risata. -Sei nervosa?- -Sì, direi proprio di sì.- -Tranquilla, sarà bello.- dice, prima di lasciarmi un bacio sulla guancia. Entriamo, e un cameriere ci accoglie -Salve, avete prenotato?- -Sì, Clifford.- dice Michael. Il cameriere annuisce per poi guidarci ad un tavolo abbastanza isolato dagli altri. È apparecchiato per due, ma c'è una sola sedia. Mi "parcheggia" dal lato vuoto, per poi andarsi a sedere di fronte a me. Il cameriere che ci ha accompagnato al tavolo ci porta i menù, per poi allontanarsi. Io mi guardo intorno -È bello qui.- dico. Lui sorride -Mi fa piacere che ti piaccia. Ah, domani non posso stare con te, mia madre ha organizzato una cosa in famiglia e vuole che ci sia.- io annuisco, un po' dispiaciuta, perchè comunque a me piace stare con Michael. Lui mi guarda dispiaciuto -Se vuoi puoi venire con me, non credo sarebbe un problema, poi mia madre ti adora, quindi potresti venire, sempre se ti và, ovviamente.- io sorrido -Mi farebbe piacere.- il suo sguardo si illumina per poi prendermi la mano sul tavolo. -È strano stare qui con te...- dice sovrappensiero -Perchè?- chiedo. Lui si affretta a rispondere -Non è che non mi piace stare con te, anzi. Solo...non sono mai stato un ragazzo molto bravo con le ragazze, quindi sì, fa strano.- io ridacchio -A me sei sembrato più che bravo.- lui sorride -Con te é semplice, dopotutto tu sei più timida di me, poi sei diversa.- io lo guardo stranita, facendolo ridacchiare. -Tu non sei quel tipo di ragazza, a te non interessa essere sempre carina, essere sempre truccata o pettinata bene. Ti vesti con magliette di tre taglie più grandi e molto spesso metti le magliette di Luke. Non ti trucchi mai, e sei stupenda anche così. Non ti preoccupi se i tuoi capelli siano in ordine o no, semplicemente non ti importa. A te non piace fare tutte quelle stupide cose da ragazza, non ti piace passare ore a provare vestiti, a passare ore tra i negozi e odi andare al centro commerciale per comprare vestiti. Ti piacciono le rock band, ti piace il football e il rugby, sei una nerd come me e passeresti ore ad umiliarci a Fifa, esultando ogni volta facendo rimanere male Calum. Ti piace passare i pomeriggi a leggere con Ed Sheeran negli auricolari e una cioccolata calda, anzichè uscire e commentare sull'aspetto dei ragazzi che passano. Preferisci restare a casa a vedere stagioni e stagioni di Breaking Bad, Prettie Little Liars e American Horror Story al posto di uscire e ubriacarti nei locali. Tu sei semplicemente diversa, e questa cosa mi fa impazzire.-
Sono senza parole, insomma, ha ragione su tutto. Non capisco come faccia a capire tutte queste cose. -Io non so che dire...- -E allora non dire nulla.- dice sorridendomi, per poi raggiungermi dall'altro lato del tavolo e baciarmi.

High School || 5 Seconds Of SummerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora