Capitolo 20

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Arriviamo a scuola correndo, ci siamo svegliati tardi e io ora sto correndo verso l'aula di musica. Appena arrivo, noto che non sono l'ultima, ma manca ancora metá classe. Entro e mi siedo al solito posto, in fondo all'aula. Poggio la chitarra al muro accanto al banco e sobbalzo quando due mani si poggiano delicatamente sulle mie spalle. Mi giro di scatto per ritrovarmi un Michael sorridente davanti -Buongiorno, Alex.- dice regalandomi uno dei suoi sorrisi migliori -C-ciao Michael...- dico incantata da quegli occhi. -Posso?- chiede indicando il posto accanto al mio. -Si, è libero.- lui si siede e mi prende la mano -Pronta?- -No..- dico abbastanza imbarazzata -Stai tranquilla, tu guardami, e andrá tutto bene.- dice stringendomi dolcemente entrambe le mani. Io annuisco e ricambio la stretta. -Buongiorno ragazzi.- dice la professoressa, entrando in classe. -Ora ci sposteremo in cortile per la presentazione del progetto. Forza, scendiamo.- dice facendo cenno a noi ragazzi di seguirla. Guardo Michael spaventata, lui mi prende la mano e mi tranquillizzo all'istante. Prendiamo le chitarre e usciamo per ultimi dalla classe. Appena arriviamo giù, vediamo che ci sono altri ragazzi, che probabilmente assisteranno. Ci sono Luke, Calum, Ashton, Jenna, Hanna e anche Josh, che mi sorride beffardo. Io spalanco gli occhi e Michael mi stringe la mano -Stai tranquilla, ricordi? Guardami e andrà tutto bene.- mi sussurra mettendomi le mani sulle spalle. Io annuisco -Ora me lo dai un abbraccio?- chiede e io mi lancio contro in suo petto, lasciandomi avvolgere dalle sue braccia forti. Mi lascia un bacio tra i capelli e ci andiamo a sedere sul prato, insieme agli altri ragazzi del corso di musica. La prima coppia si siede sul muretto e inizia a cantare. Io mi giro e vedo che tutti i nostri amici mi sorridono con un pollice in sù. Io mimo un "Grazie" per poi rigirarmi. Michael mi mette un braccio intorno alle spalle, mentre con la mano libera afferra la mia. Io arrossisco, ma mi accoccolo contro il corpo di Michael, che trasmette tanta sicurezza.
-Alex Brown e Michael Clifford.- dice la professoressa. Io e Michael ci guardiamo e lui mi lascia un bacio sulla guancia -Questo è per portarti fortuna.- io gli lascio a mia volta un bacio sulla guancia -Anche questo.- e poi andiamo a sederci sul muretto. Mi guarda e inizia a battere il piede per terra, per portare il tempo. Iniziamo a suonare e lo guardo negli pcchi, come mi aveva detto lui.
-"Back in high school,we used to take it slow."- inizia lui -"Red lipstick on and high heel stilettos"- continuo -"Had a job downtown working the servo.Had me waiting in line couldn't even let go"- fa lui.
-"'Cause I never wanna be that guy.
Who doesn't even get a taste.No more having to chase, to win that prize."- diciamo insieme.
-"You're just a little bit out of my limit. It's been two years now you haven't even seen the best of me. And in my mind now I've been over this a thousand times. And it's almost over, let's start over."- finiamo insieme. Finiamo di suonare e lui mi sorride, prima di sussurrarmi un "Ce l'hai fatta." E io "No, ce l'abbiamo fatta." Lui mi sorride e mi abbraccia. -Complimenti, ragazzi. Bellissima canzone.- -Grazie, professoressa.- dice prima di prendermi la mano e scendere dal muretto. Noi raggiungiamo i ragazzi che ci abbracciano sorridendo -Siete stati mitici!- dice Ashton -Merito vostro, la canzone l'avete scritta voi.- dico -Alex hai una voce stupenda! Non lo sapevo.- dice Calum -Io sono rimasto sorpreso quanto te, fratello.- dice Luke. -Perchè? Non l'avevi mai sentita cantare?- chiede Michael. Lui scuote la testa e io dico -Sei stato il primo a cui ho mai cantato qualcosa.- -Sono onorato, allora.- dice facendo un inchino. Io ridacchio, per poi guardarmi intorno. Vedo Josh che si picchietta un dito sul polso, facendomi segno di raggiungerlo per quella cosa. -Ragazzi devo fare delle cose, a dopo.- dico salutando tutti. Mi giro ma Michael mi blocca un polso -Dove vai?- -Ti chiamo io dopo, okay?- lui stringe le labbra per poi lasciarmi il polso -Sta' attenta.- mi dice per poi lasciarmi un bacio sulla testa. Io annuisco e rientro a scuola. I corridoi sono tutti deserti, dopotutto é ancora la prima ora, quindi tutti sono nelle proprie classi, bhe, tutti tranne me e Josh. Arrivo ne corridoio in cui di solito fa il mio bullo. Mi guardo attorno, ma non faccio in tempo a posare lo sguardo su Josh che mi spinge con forza contro gli armadietti, facedomici sbattere contro. Mi lascio scivolare contro di essi, mentre mi da un calcio nello stomaco. -Sai, eri così carina, mentre giocavi a fare la ragazzina innamorata con Clifford.- -Non mettere in mezzo lui, prenditela solo con me.- dico a denti stretti -Oh, tranquilla, sarai sempre tu la sfigata con cui me la prenderó.- dice afferrandomi un braccio e alzandomi di forza. Mi da un pugno, un altro per poi dirmi -Sai a volte penso a come è orribile essere te. Insomma guardati, sei grassa, brutta, bassa, piccola e indifesa. Ah, dimenticavo! Sei inutile. Come fa Hemmings ad esserti amico? Pietà forse? Mhm...sì, decisamente pietà. Credi davvero che tagliandoti i polsi riusciresti a migliorare il disastro che sei? Ma per favore!- dice ridendo e colpirmi la spalla, facendomela sbattere contro gli armadietti. Mi porto una mano sul punto colpito poco prima, facendo una smorfia a causa del dolore. -Che c'è? Non dici nulla?- dice bloccandomi i polsi con una sola mano, e portandoli sopra la mia testa. Io stringo forte gli occhi, mentre mi colpisce ripetutamente lo stomaco. Mi lascia le mani, con forza e mi accascio a terra. Appena lo vedo allontanarsi inizio a piangere. La campanella è appena suonata, ma siccome questo corridoio è inutilizzato, resto sola. Come sempre. Dopo parecchio tempo pasato per terra, racimolo quelle poche forze che mi restano per alzarmi e uscire dalla scuola.
Casa mia è troppo lontana, ma sono conciata troppo male per essere vista da Luke. Oggi Josh ci è andato pesante. Mi osservo i polsi e vedo che la stretta di Josh mi ha riaperto le ferite più recenti, facendomele sanguinare. Mi copro i polsi con le maniche della felpa e zoppico fino all'albero del cortile. Mi siedo, poggiandomi alla corteccia, e prendo una sigaretta. Io non fumo, ma in alcuni momenti ne ho bisogno. La metto tra le labbra, ma mentre sto per accenderla, suona anche la campanella che segna la fine del pranzo, così mi affretto ad alzarmi e cerco di uscire dal cortile senza essere vista. Mi siedo sulla panchina della fermata dell'autobus. Alla fine non lmho fumata, quella sigaretta.
Appena arriva l'autobus entro e mi siedo in fondo, vicino ad un finestrino. Poco dopo mi si avvicina un bambino che mi guarda e sorride. -Vuoi sederti?- chiedo gentilmente. Lui annuisce e si siede accanto a me. -Come mai hai un livido sul braccio?- chiede innocentemente. Io gli sorrido -Non sto molto simpatica ad una persona a scuola.- -Anche mio fratello stava antipatico a delle persone.- dice interessato, e girandosi verso di me. Io lo guardo -Davvero?- chiedo girandomi verso il bambino -Sì sì. Ora peró è passato, lui è in un posto più bello, insieme al nostro papà.- dice sorridendomi. Io capisco subito, e mi dispiace davvero per suo fratello. -Come si chiama tuo fratello?- chiedo dolcemente -Andrew. Era grande, aveva diciassette anni. Anche lui aveva le bende sui polsi, come te.- dice indicandomeli. Io sorrido amaramente, mentre sposto lo sguardo sul bambino. -Un giorno mi ha spiegato che chi ha le bende sui polsi è un angelo, a cui non piace la sua vita sulla terra e che fa di tutto pur di ritornare nella sua casa, lì sù.- dice indicando il soffitto dell'autobus, anche se so che intende il Paradiso. Mi scappa una lacrime che asciugo velocemente. -Che belle parole che ti ha detto tuo fratello.- dico sorridendogli dolcemente. -Sì, lo so. Era molto intelligente, e anche simpatico! Sareste andati d'accordo, forse. Dopotutto, siete entrambi angeli no?- dice sorridendomi innocentemente. -Oh, piccolo, io non sono un angelo.- dice accarezzandogli una guancia. -Bhe....allora spero che tu rimanga qui, perchè sembri una persona simpatica.- dice sorridendomi. -Philip! Eccoti finalmente! Oh, scusami, mi dispiace ti abbia dato fastidio.- dice una donna avvicinandosi ai nostri sedili. -Oh, non si preoccupi, è stato molto bello parlare con suo figlio.- -Ma io non so come ti chiami!- dice alzandosi sul sedile. Io ridacchio -Sono Alex, tu invece Philip, giusto?- lui ride e annuisce.
-Ciao Alex! Ci vediamo in giro!- dice abbracciandomi. Io lo stringo dolcemente -Ciao campione. Ricorda, sii forte e non lasciarti mettere i piedi in testa da nessuno. Credo che Andrew ti direbbe la stessa cosa, se fosse qui.- dico mentre gli accarezzo i capelli. -È vero! Lo avrebbe detto! Vedi? Tra angeli vi capite! Ciao Alex!- dice prima di scomparire insieme alla mamma tra le strade di Sidney.

High School || 5 Seconds Of SummerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora