CAPITOLO 38

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POV NIKI

Guardai come ipnotizzato le sue labbra, il mio corpo era in fermento e non me ne sarebbe potuto fregare un cazzo se quella commara delle pulizie ci avrebbe visti, in quel momento ero toatlmente assorbito dalla ragazza davanti a me, guance arrossate, occhi lucidi, dio sarei potuto venire al sol guardarla.

Cercai di riprendere la mia solita espressione da: sono un dio del sesso e ne sono consapevole, lei non avrebbe mai dovuto sapere quanto fosse in grado di sconvolgermi e quanto io ormai ero dipendente da lei e i suoi fottutissimi gesti.

Mi ero cacciato in un casino astronomico, ormai scopare con le altre era diventato un mero scontro di corpi, non provavo le stesse sensazioni che mi dava Heejun, nessuna mi attraeva come faceva lei, anche se non ne era consapevole.

Riportai l'attenzione su quella che avrei dovuto considerare la mia sorella acquisita e per poco non mi strozzai con la saliva, le sue gambe semi aperte circondavano i miei fianchi, aveva poggiato le mani dietro la schiena per poter mantenere l'equilibrio e inclinato la testa indietro chiudendo gli occhi, quel misero pezzo di stoffa che aveva usato per dormire oltre ad essere leggermente trasparente le si era arricciato su un fianco, lasciando scoperta la pelle e parte della mia mano, non scesi con lo sguardo, ben consapevole che quella dannata culotte mi avrebbe fatto perdere l'ultimo briciolo di sanità mentale che cercavo di mantenere.

Ero consapevole che i nostri corpi combaciavano in un punto fondamentale, un punto che cominciava a farmi male per quanto era eccitato.

Per non parlare di quando mi chiamava Riki, dio se odiavo quel nome, avevo preso in considerazione anche di cambiarlo, ma quando lei se lo lasciava scappare, come in questo momento, sembrava qualcosa di peccaminoso era come se parlasse direttamente al mio cazzo.

<< Fermami.>>

Glielo sussurrai nell'orecchio.

<< Fallo adesso prima che succeda qualcosa di cui potresti pentirti.>>

Avevo bisogno che mettesse le distanze, che mi fermasse in qualsiasi maniera, io ormai non ne ero più capace.

Ricominciai a muovere la mano sulla sua pancia, arrivando a toccare il fianco e salii lentamente verso l'alto, ero consapevole che non indossasse il reggiseno e questo non fece che eccitarmi ancora di più.

Heejun sorrise e il mio mondo si incrinò ulteriormente, ero consapevole del suo effetto su di me, ma lei non avrebbe mai dovuto avere tutto quel potere, non le avrei mai potuto dare quello che lei cercava, fu come una doccia fredda, non era più solo divertimento nel darle fastidio e portarla al limite, lasciandola poi insoddisfatta, io ci ero dentro fino al collo, le situazioni che si creavano a me piacevano e desideravo passare del tempo con lei e la sua lingua biforcuta.

Tolsi la mano dal suo corpo come se fossi stato scottato e mi allontanai leggeremente.

Ripensai alle parole che mi aveva detto la sera prima, in quel momento non ci avevo dato peso, ma adesso assumevano un significato ben preciso, le avevo permesso di avvicinarsi troppo e aveva cominciato a percepire le mie emozioni, questo non andava assolutamente bene, non le avrei dovuto mai permettere di arrivare a quel punto, non avevo mai elemosinato del sesso come stavo facendo con lei, non me ne era mai fregato un cazzo se quelle che stavano con me avessero mangiato a sufficenza e sopratutto non ero mai stato d'accordo a quella cazzo di convivenza forzata.

Non potevo permettermi di provare dei sentimenti per lei, non ero il tipo di ragazzo che sarebbe mai riuscito a provare amore, non era nel mio corredo genetico, quindi dovevo prendere le distanze e non lasciarmi più influenzare da quella streghetta con le labbra socchiuse e l'espressione confusa.

I Can't Stop|| NI-KIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora