CAPITOLO 43

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POV HEEJUN

Ero appena uscita dalla doccia, Niki non era ancora rientrato, guardai il mini orologio che avevo nel bagno e segnava la mezza notte, mi avvolsi nella mega tovaglia e mi avviai verso lo specchio, la doccia calda aveva creato la condensa sullo specchio, ci passai una mano su e cercai di prestare poca attenzione al mio riflesso, quasi meccanicamente eseguii la skin care, sistemai leggermente i capelli e aprii la porta per andare a prendere i vestiti, per poco non mi venne un infarto, Niki era comodamente sdraiato sul mio letto, si girava tra le mani un pezzo di metallo che non riuscii a identificare.

<< Ciao Heejun.>>

Tutta quella calma era sospetta, se fosse stato nel garage a quest'ora non avrebbe dovuto urlare?

<< Niki.>>

Il mio fu solo un sussurro, dov'era finita tutta la mia cazzutaggine? Notai in quel momento il suo abbigliamento, pantalone nero e camicia bianca, dove diavolo era stato?

Cercai di recuperare la calma e mi diressi verso il mio armadio, il fatto che fossi nuda con Niki nei paraggi non mi piaceva per nulla, aprii l'anta e cominciai a cercare qualcosa da mettere addosso, mi fermai quando sentii due mani stringermi i fianchi, rimasi immobile, i soliti brividi cominciarono a farsi strada sul mio corpo.

<< Ti sei divertita oggi eh?>>

Le sue parole furono come fuoco, anche se in effetti non aveva detto nulla, il tono basso e il suo sussurrarmi all'orecchio mi avevano acceso un fuoco dentro, difficile da spegnere, scossi leggermente la testa, non dovevo dimenticarmi che probabilmente quel gingillo che prima lui aveva tra le mani era l'equivalente di essere stato nel garage.

<< Non direi, ho fatto le solite cose.>>

Cercai di divincolarmi dalla sua presa ma inutilmente, anzi con uno strattone mi strinse al suo petto.

<< Sei sicura? Ho come il vago sospetto che tu abbia speso il tuo tempo in modo alquanto singolare.>>

Le sue labbra solleticavano il mio orecchio a ogni movimento.

<< Dici? Sono più che certa di non aver fatto nulla di particolare e adesso lasciami andare, domani ho scuola.>>

Con un veloce movimento di mani mi fece girare e mi spinse di spalle contro le ante dell'armadio chiuse.

<< Tu non vai da nessuna parte.>> con le dita seguì una gocciolina d'acqua che aveva preso la rincorsa dal mento per poi fermarsi all'inizio del petto dove c'era l'asciugamano, Niki fissava le sue dita che erano immobili dove prima c'era la goccia d'acqua << ogni azione ha delle conseguenze, ho sentito dire così.>>

In quel momento ebbi la certezza che Niki sapesse della moto e che tutta quella calma mi avrebbe dovuto far scappare via a gambe levate.

<< Si, ho sentito la stessa cosa anche io.>>

Puntai il mio sguardo nel suo, non mi avrebbe vista vacillare, per quella giornata avevo versato già troppe lacrime, di sicuro non avrei pianto ancora, men che meno davanti a lui.

<< Sei coraggiosa, questo te lo devo concedere, è questa cosa mi eccita>> con un colpo di fianchi fece combaciare i nostri bacini, non diceva il falso, sentii distintamente una cosa dura premermi tra le gambe << ma hai fatto il passo più lungo della gamba, non avresti dovuto spingerti così in la, quello che ne conseguirà potrebbe non piacerti, ma in fondo l'hai voluto tu.>>

Le sue labbra erano a un passo dalle mie, il suo profumo mi arrivava ad ondate, come se fosse spinto da una corrente d'aria, una sua gamba si era messa tra le mie, per evitare che riuscissi a muovermi, ma che personcina educata.

I Can't Stop|| NI-KIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora