CAPITOLO 5

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POV NIKI

Ero fermo vicino al palo, ad aspettare non so cosa, quella mattina non era proprio iniziata bene, mi ero svegliato in un letto che, dopo essermi stropicciato gli occhi un paio di volte, avevo assodato non fosse il mio, un mal di testa che mi stava martellando le tempie senza pietà da quando avevo aperto gli occhi e una tizia mi aveva urlato nelle orecchie a parer mio senza motivazione, ma andiamo per gradi.

La ragazza che mi urlava nelle orecchie era strettamente collegata al risveglio nel letto non mio.

Non ricordavo esattamente il suo nome, a dire il vero non lo ricordavo affatto, avevo memoria solo del suo seno, che essendo una quarta abbondante mi parlava a prescindere, lei avrebbe potuto anche starsene zitta.

Era stata una nottata abbastanza movimentata, quella era un assatanata del sesso e per dirlo io ce ne vuole! Non che me ne lamenti, anzi, quelle come lei che sanno quello che vogliono e che soprattutto sono così disponibili a condividere le proprie grazie senza troppe cerimonie sono le mie preferite.

Ricordo di averla vista nel bar, dove stavo passando la serata con il mio gruppo di amici, capelli lunghi biondi, viso da angioletto, mi aveva guardato negli occhi e nel mentre avvolse la cannuccia tra le sue labbra e prese un sorso del cocktail che stava bevendo, da li in poi ho il vago ricordo di aver bevuto con lei e il passo dal bar al suo letto era scontato e già prevedibile.

Ovviamente non poteva andare tutto bene, perchè ci sono tre tipi di donne:

1. La Fame Fatale: la quale è bella ed è consapevole di esserlo, sa che può avere tutti gli uomini ai suoi piedi ed è incline a sperimentare varie posizioni non necessariamente con la stessa persona, ha un ego spropositato quindi allergica alle relazioni stabili, meglio le sveltine una botta e via, zero legami zero emozioni.

2. La finta Fame Fatale: che illude gli uomini di essere il primo punto ma dopo esserci andato a letto pensa di avere il pieno possesso su di te e sul tuo pene, immagina un "noi" e rimane sconcertata quando la mattina seguente la ringrazi per la scopata e te ne vai tra le urla (le sue) e qualche oggetto che ti viene lanciato dietro come a chiarire il concetto ( parlo per esperienza di vita vissuta di questa mattina)

3. La Verginella: non ha bisogno di ulteriori spiegazioni, è quella ragazza che crede nel vero amore e che esiste il principe azzurro, contraria a qualsiasi cosa a detta sua non abbia una morale e che non farebbe del sesso occasionale neanche sotto tortura, una di quelle che gira con i maglioncini fatti dalla nonna insomma.

Bene la mia scopata dell'altra sera faceva parte del secondo gruppo, quindi quando una volta aperti gli occhi e preso coscienza che ero in una stanza non mia, come da prassi, mi sono alzato, ho indossato i miei boxer e osservato il corpo semi nudo di ... ehm... della ragazza insomma, stavo quasi per defilarmi quando, lei apre gli occhi e il resto è storia.

La mia emicrania da capogiro era ancora presente per ricordarmelo.

Ero fermo vicino a quel palo da ormai dieci minuti, indeciso se entrare a scuola o convincere i miei amici a saltarla e ad andare in giro per Seoul.

Li avevo conosciuti i primi giorni dopo che ci eravamo trasferiti, agli inizi

sembravamo non andare granché d'accordo, poi le cose sono cambiate, adesso li considero come miei fratelli, sono la cosa più vicina al concetto di famiglia per me.

Mentre ragionavo su quello la mia mente mi riportò a qualche giorno fa, una fitta alla tempia mi fece stringere gli occhi, evidentemente era vero che non avevo proprio nulla da fare per ragionare su questioni rompi palle come queste.

Che quel bastardo di mio padre avesse una donna nella sua vita mi era chiaro, siamo uomini, abbiamo delle esigenze fisiologiche, ma che lui l'avesse voluta sposare era fuori da qualsiasi mia previsione e che quell'essere a sua volta avesse una figlia era da considerarsi impensabile.

I Can't Stop|| NI-KIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora