CAPITOLO 16

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POV HEEJUN

Mimai al resto del gruppo di rimanere in silenzio, non avevo voglia di dare spiegazioni a mia madre.

Presi la chiamata.

<< Mamma?>>

Erano le 8:00 p.m. e lei ancora non era tornata, molto probabilmente mi voleva avvertire che non avrebbe fatto in tempo a rientrare per cena e quindi mi sarei dovuta arrangiare, ma come sempre l'idea di aver sbagliato qualcosa si impossessò di me, nell'ultimo periodo erano più le chiamate per rimproverarmi che altro.

<< Si può sapere che fine avete fatto?>>

Alzai un sopracciglio, aveva sbattuto la testa da qualche parte per caso?

<< Prego?>>

Non riuscivo realmente a capire il corso dei suoi pensieri, ero più che certa che non mi avesse comunicato nulla nel corso della giornata e poi aveva usato il plurale, guardai Niki, che in quel momento mi stava fissando con un fastidioso sorrisetto.

<< Dovevamo vederci tutti al ristorante, ma pensa un po' io e Roku siamo qui da un pezzo e di voi due neanche l'ombra.>>

La voce di mia madre era altamente seccata e quello significava una sola cosa: punizione.

Assottigliai gli occhi e trucidai lo stronzo con lo sguardo, c'era da aspettarselo che fosse colpa sua.

<< Non ne sapevo nulla, questa informazione non mi è mai arrivata.>>

Sapevo già che le giustificazioni in quel momento erano del tutto inutili, ero già stata dichiarata colpevole.

<< Mi sembrava troppo bello per essere vero, Heejun mi hai veramente deluso, non ti disturbare a venire quando torno faremo i conti.>>

E senza neanche aspettare chiuse la chiamata, ma che personcina educata.

Provai a prendere un respiro profondo prima di uscire di testa e saltare al collo di Riki lo stronzo per sgozzarlo.

Funzionò? Ovviamente no.

<< Tu piccolo infido rifiuto umano, come cazzo ti viene di non avvisarmi di una cosa del genere? Sai cosa succederà adesso? Che saremo in punizione e tutto questo perchè? Perchè il tuo cervello che non riesce a fare due più due ha deciso di omettere che questa sera avevamo una cena con i nosrtri genitori.>>

L'avevo detto tutto d'un fiato, un irreale silenzio aleggiò per la stanza, avevo di sicuro colto la loro attenzione, meno quella di Riki che si era bellamente seduto su uno sgabello dall'altra parte dell'isola ed era tutto concentrato con il cellulare.

Il mio nervosismo toccò picchi altissimi.

Mi alzai di scatto e mi diressi verso la testa a forma di barbabietola da zucchero, sentii distintamente Sunoo sussurrare a Sunghoon.

<< E poi avete il coraggio di dire che sono io quello psicopatico.>>

Mi fermai di scatto e voltai la testa nella loro direzione, esattamente come una psicopatica che si rispetti e sorrisi, come a incentivarli a continuare a parlare, evidentmente capirono l'antifona: rimasero in silezio.

Riportai la mia attenzione allo stronzo che incurante di tutto quello che stava accadendo intorno continuava ad usare il cellulare.

<< Non abbiamo mai detto che eri psicopatico... il solo intendo, c'è anche Jungwon.>>

Dopo qualche secondo sentii distintamente qualcosa colpire la testa di Sunghoon e un "Ahia" fluttuare nell'aria.

Quando fui vicina, con una mossa fulminea strappai il cellulare dalle mani di Niki, il quale finalmente alzò lo sguardo, fulminandomi.

I Can't Stop|| NI-KIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora