CAPITOLO 40

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POV HEEJUN

Portai il telefono all'orecchio, non mi ero mossa dalla panchina, ero più che certa che seduta sugli spalti nessun professore mi avrebbe vista parlare al telefono.

<< Mamma?>>

Era strano che mi avesse chiamata durante l'orario scolastico, non succedeva mai, era una fanatica di zero tecnologia a scuola, non sia mai che la sua bambina venisse messa in punizione perché aveva infranto le regole, che figura ci avrebbe fatto con gli altri?

<< Ti avevo chiesto una sola cosa Heejun, una sola, ma tu ovviamente dovevi fare di testa tua.>>

Alzai un sopracciglio, non mi aveva chiesto come stessi, se avessi mangiato o se a scuola andava tutto ok, no, lei si stava lamentando di qualche mio presunto comportamento sbagliato, comportamento che non sapevo di aver assunto, ovviamente.

<< Oh si, sto bene anche io, grazie per esserti interessata, ah siete arrivati a destinazione? Grazie per avermi avvisata.>>

Il mio tono era volutamente ironico, non avevo più sue notizie da quando aveva chiuso la porta di casa, forse non ero così importante da ricordarsi di me, e dio se faceva male.

<< Non fare i tuoi soliti giochetti con me, non attaccano.>>

Soliti giochetti? Ma che le stava prendendo? Aveva per caso preso una botta in testa?

<< Posso capire cosa ho fatto stavolta?>>

Cercai di mantenere il tono basso, anche se la calma aveva abbandonato la mia persona da quando avevo accettato la chiamata.

<< Adesso fai anche la finta tonta? Heejun...>>

Non le lasciai il tempo di finire la frase, sapevo già come avrebbe continuato, non avevo bisogno che lo dicesse per l'ennesima volta.

<< Fammi indovinare: sono una delusione? Per favore, dimmi qualcosa che io non sappia già.>>

Ero fortunata che fosse lontana da me, perché altrimenti un bel ceffone in quel momento non me l'avrebbe risparmiato di sicuro.

Dovevo mantenere ancora un altro poco, poi avrei potuto chiudere la chiamata e fare finta che la mia vita fosse decente, in quel momento le parole di Jay fecero capolino nella mia mente, con un enorme fatica le ricacciai indietro, in quel momento non avevo le forze di combattere su due fronti contemporaneamente.

<< Sapevo che mi avresti reso la vita un inferno, avevo già notato i tuoi comportamenti egoistici, Heejun, tu non riesci proprio ad essere altruista, cosa vuoi esattamente? Rovinarmi la vita come ha fatto tuo padre? PER QUALE CAZZO DI MOTIVAZIONE NON RIESCI AD ESSERE UNA FOTTUTA RAGAZZA NORMALE?>>

Mi bloccai, il mio sguardo era perso nel vuoto, le parole: "vuoi rovinarmi la vita come ha fatto tuo padre" si erano fissate nel mio cervello, la solita sensazione che tanto odiavo cominciò a farsi largo in me, non riuscivo a capire cosa provassi esattamente in quel momento, l'unica cosa certa era che io e quella donna non avevamo nulla in comune.

<< Forse avresti dovuto abbandonarmi quando papà è morto.>>

Non mi ero resa conto di aver cominciato a piangere, la sofferenza che provavo in quel momento era incontenibile, come un fiume in piena, aveva rotto gli argini ed era incontrollabile, pressante, cupa da togliere il fiato.

<< Non fare la melodrammatica, non serve, quello che serve invece e che tu ti comporti in modo impeccabile.>>

I singhiozzi mi scuotevano il petto, mia madre parlava come se tutto quello che avevamo passato fosse stata solo una parentesi di poco conto, come se io fossi solo uno strumento nelle sue mani e per essere al suo fianco dovessi incarnare la perfezione.

I Can't Stop|| NI-KIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora