CAPITOLO 13

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POV HEEJUN

Passai il resto della colazione a ragionare su come fargliela pagare, il pensiero che mi piaceva di più era quello di farlo rotolare per la rampa di scale, forse sbattere ripetutamente la testa poteva essere d'aiuto.

Misi la ciotola nel lavello e mi diressi al piano superiore, stavo per entrare nella mia camera quando un rumore d'acqua mi distrasse.

Mi mossi nel corridoio, abbandonando l'idea di entrare in camera mia, e seguii il rumore, mi fermai davanti la porta a scrigno che dava sulla piscina, certo che a Roku o doveva piacere realmente molto la privacy oppure aveva un fetish per le porte, la scostai leggermente, giusto il tanto che mi permetteva di sbirciare all'interno.

I miei occhi vennero catturati da una visione celestiale: Niki che nuotava.

Niki che nuotava con lo skyline di Seoul alle spalle, Niki che nuotava completamente nudo, ma porca put***

Chiusi la porta di scatto, sperando che non avesse fatto rumore e corsi, letteralmente, verso la mia stanza, ero ferma con la mano sulla maniglia per la seconda volta quando mi girai di scatto verso la camera di Niki, chissà un tipo come lui che gusto aveva in campo di arredamento, mi ero sempre posta questa domanda.
Mossi un passo verso la sua porta, sapevo che non mi sarei dovuta impicciare, che non erano affari miei, che di sicuro a lui non avrebbe fatto piacere trovarmi li dentro, era poco tempo che ci conoscevamo e metà di quel tempo lo avevamo passato ad insultarci, però una cosa l'avevo capita sul suo conto, era uno che non apprezzava per nulla la gente che ficcava il naso nelle sue cose, ne dava la prova che su di lui, tolte le notizie ovvie tipo: scopate illimitate, alcool in quantità, linguaggio volgare e corse clandestine una volta a settimana, eh si assomigliava tanto una promozione per il cellulare, nessuno sapeva altro, nessuno aveva mai visto sua madre, nessuno conosceva il suo passato, si era a conoscenza della reputazione che si era creato una volta arrivato a Seoul.

Avevo la mano sulla maniglia della sua porta, con una leggera pressione verso il basso si sentì il click e con una leggera pressione l'aprii.

Ormai era troppo tardi per tirarsi indietro e poi Niki era andato da poco a nuotare, era improbabile che sarebbe tornato subito in camera.

Mi chiusi la porta alle spalle, le tapparelle erano calate, creando così uno strano gioco fra ombre e luce.

Feci qualche passo avanti e diedi uno sguardo in giro, non mi sorpresi nel notare che il colore predominante in quella stanza fosse il nero.

La maggior parte dei mobili a partire dalla console dove c'era l'ultima versione della playstation, alle lenzuola, sfatte e di seta, alle mensole stra colme di libri e alla scrivania dove era appoggiato il pc, erano del medesimo colore.

Notai due porte vicine, una doveva essere sicuramente del bagno ma l'altra? Mi avvicinai e l'aprii, vi trovai una specie di cabina armadio, ricolma di indumenti, alcuni dei quali gettati li con noncuranza.

Mi premurai di chiuderla, Niki non avrebbe mai dovuto rendersi conto che io fossi stata li.

Mi avvicinai alla scrivania, certo che l'ordine e quel ragazzo erano su due pianeti totalmente diversi, mi resi conto dell'enorme pila di indumenti sulla sedia della scrivania, alcuni di quelli erano gettati anche sul pavimento.

Presi un respiro profondo, le mani mi prudevano e dovetti fare ricorso a tutto l'autocontrollo di cui ero capace per evitare di mettere a posto, perchè si ero una di quelle che se non aveva tutto in ordine non era soddisfatta e di questo ne andavo fiera.

Cercai di concentrarmi su altro, passai quindi in rassegna tutti i libri che aveva, c'erano molti manga, notai alcuni dei titoli che conoscevo, quindi era capace di leggere? Rimasi seriamente colpita, da uno che usava il termine scopare alla base di ogni conversazione, insomma non ti aspettavi che fosse un appassionato di lettura.

I Can't Stop|| NI-KIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora