13) Domenica d'amore

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-Ma dove sei?-
Manuel sbuffa, perché aveva pensato di aver calcolato nel minimo dettaglio le tempistiche.
Si era svegliato presto, troppo presto per i suoi standard soprattutto per una domenica mattina, e l’aveva fatto con l’intenzione di uscire a comprare la colazione per Simone e Irene.

Il messaggio di suo marito, però, gli fa capire che la sorpresa è in parte saltata perché è sveglio e se Simone è sveglio potrebbe aver già fatto colazione.

-Sto sotto casa, il tempo di risalire- scrive velocemente, prima di aprire con le chiavi il portone del palazzo.

Una volta in casa, capisce che anche Irene è sveglia dalle risate che provengono dalla camera da letto.

“Ma voi due vi svegliate sempre tardi la domenica, proprio stamattina alle otto e mezza dovevate esse svegli?” fa capolino dalla porta, sventolando la busta bianca del bar, e sorride vedendoli insieme nel lettone.

“Papà! Dov’eri?”
“A comprare la colazione. Doveva essere una sorpresa… non l’avete già fatta, vero?”
“No, vieni anche tu?”

A Manuel sembra mancare per un attimo il respiro, perché già vederli in quel modo sul letto aveva creato una morsa allo stomaco non indifferente, e l’idea di andare lì con loro gli fa contorcere proprio tutto.

“Mi lavo le mani e vengo”
Temporeggia, andando a lavarsi le mani, e poggia i cornetti sul tavolo della cucina. Ha capito, tanto, che la colazione dovrà aspettare.

“Vieni, papo! Stiamo guardando Masha e Orso!”
“Io posso riaddormentarmi?”
“Sì papo, guarda! Mettiti qua” lei è seduta sulle gambe di Simone, con la schiena poggiata al suo petto, e gli indica un punto perfettamente accanto al corpo di Simone che lo guarda, ancora un po’ assonnato ma con un’espressione che non riesce a decifrare in questo momento.

“Pe na volta che ti sei svegliato presto…” lo sfotte, riuscendo a tranquillizzare Manuel che nel frattempo stava già pensando al fatto che non lo volesse così tanto vicino a sè.

“Presto e per voi! E voi state pure snobbando la colazione”
“Ah, no! Io mangerei, se solo non fossi bloccato qui con Masha addosso”
“Papà, shhhh”

Simone è pentito amaramente di aver acceso la tv, per questo guarda Manuel che adesso è decisamente troppo vicino, soprattutto mentre cerca di dare fastidio a Irene toccandole un orecchio.

A lei non dà fastidio, però. Lei alza un braccio e gli afferra la mano, portandosela sulla pancia assieme a quella di Simone.

In questa posizione, però, Manuel è costretto a tendere il corpo verso quello dell’altro, e quasi fa fatica a trattenere così tanto i muscoli per non cedere e abbandonarsi completamente sulla parte di petto libera, esattamente come Irene che in questo momento è talmente rilassata che non si accorge degli sguardi che i suoi papà si lanciano continuamente.

Con i respiri pesanti, la troppa vicinanza, la voglia di essere un terzetto incastrato nel letto con Simone che li tiene entrambi stretti al suo petto.
Lei ride ogni tanto, quando la scena in tv la diverte, e si gira solo quando l’episodio finisce e sa, quindi, che è terminato anche il momento di poter guardare la televisione perché Simone le aveva detto “Appena finisce, spegniamo”, e lei è ormai abituata a seguire quelle tempistiche.

Si lancia tra le braccia di Manuel, che non aveva ancora salutato per bene. “Ah, ma allora ti ricordi che esisto… tu quando vedi Masha non mi consideri”
“Non è vero, ti ho salutato ma poi stava finendo”
“Mh, e quindi adesso fai la ruffiana con me?”
Annuisce, facendo ridere entrambi.

“Ma come, sì?”
“Ti do taaanti bacini, va bene?”
“Va bene, allora. Ci sto”

Gli prende il viso tra le mani, e lo riempie di baci buffi sulle guance, fino a stritolarlo.

No Hero [Simuel] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora