Mi aveva visto piangere, di nuovo, eppure non riuscivo a vergognarmene. Mi aveva confortato come nessuno aveva mai fatto, con le sue carezze e il suo dolce silenzio. Alla fine il mio orgoglio un po' ne risentì, ma farsi abbracciare su quel freddo terrazzo ne era sicuramente valsa la pena. Quando non riuscimmo più ad ignorare il gelo, rientrammo in camera sua. Vincent si infilò immediatamente sotto le coperte invitandomi ad imitarlo. Lo seguii senza pensarci due volte, fin troppo entusiasta. Rimanemmo uno accanto all'altro, senza toccarci, per un periodo di tempo che mi sembrò irreale. -Da quand'è che ti piaccio? – Mi chiese all'improvviso. Ci pensai su, nonostante non avessi molta voglia di rispondere. Mi piaceva da un bel po' , forse addirittura dal giorno in cui aveva portato me e mia sorella in pronto soccorso senza esitare, eppure mi sembrava troppo imbarazzante da ammettere -Non mi ricordo- Mentii. Sentii Vincent muoversi al mio fianco, ma non mi girai -So che lo sai- Mi rimproverò -Da un bel po'- sussurrai di rimando girando la testa nella sua direzione. Mi sorrise e sfiorò la mia mano da sotto le coperte, iniziando a tracciare dei piccoli cerchi su di essa. -Ti ricordi la tua prima festa? – Certo che me la ricordavo, seppur con qualche buco qua e là. Era stata la mia prima pessima idea dopo, ovviamente, aver seguito Vincent. -Solo alcune parti, non è stata una delle mie migliori serate- Cercai di sdrammatizzare per far sparire il ricordo dell'uomo che mi aveva messo le mani addosso -Quando ti ho portato via, eri ubriaco fradicio e mi hai detto che eri lì per vedere me- Girai la testa di scatto, incollando lo sguardo al soffitto. Sentii le guance prendere fiato e il cuore fare un sussulto. -Non... me lo ricordo- tentennai imbarazzato. -Forse le cose sono iniziate molto prima di quando tu ti ricordi- continuò conservando il suo sorrisetto rubacuori -E tu? – Cercai vivamente di distogliere la sua attenzione da quell'imbarazzante dettaglio che avrei preferito rimanesse ignorato. Lui ridacchio e continuò la sua lenta carezza sulla mia mano -Ti direi da quando mi hai svegliato la prima volta, in classe, ma mentirei- Indugiò un momento e, girandomi, notai le sue guance colorarsi di un leggerissimo rosa -Dalla seconda superiore- confessò senza guardarmi. Una strana euforia mi invase il petto e mi ritrovai a ridere. Gli ero davvero piaciuto per tutto quel tempo? Ma soprattutto perché non si era mai fatto avanti prima? -Smettila di ridere- Vincent girò la testa dall'altra parte e smise di accarezzarmi, offeso. Ci provai sul serio, ma l'idea di aver avuto su di lui tutto quel potere per così tanto tempo mi impediva di pensare. -Due anni?!- Domandai incredulo e sull'orlo delle lacrime. Non rispose, girandosi in modo da darmi la schiena -Dai non fare così- tentai una volta che mi fui calmato. Cercai di farlo girare, fallendo miseramente. Mi sedetti e osservai la sua tenera presa male col sorriso. Improvvisamente Vincent si sedette a sua volta, afferrandomi un polso con prepotenza. Con uno strattone mi fece perdere l'equilibrio e mi ritrovai ad una spanna da lui, che ora mi teneva entrambi i polsi. Non mi andava più di ridere: ero troppo concentrato a mantenere il respiro regolare e a non prendere fuoco. La sua vicinanza mi stordiva ogni volta. Non sorrideva e teneva i suoi occhioni luccicanti fissi nei miei -Non mi sono fatto avanti perché avevi una ragazza e credevo fossi etero- disse come se mi avesse letto nel pensiero. Sembrava triste di questo, come se fosse stata colpa sua e non della mia ingenuità. -Non so cosa sono- Ribattei convinto -Non mi importa cosa sei, mi interessa solo che tu sia sicuro- Abbassò la voce e, accennando un sorriso, fece scorrere il suo sguardo verso la mia bocca. Tentai di liberarmi i polsi, ma la sua stretta era ferrea. -Di cosa?- Domandai con un filo di voce -Di me- Alzai gli occhi al cielo, cercando di ignorare il battito del mio cuore che si faceva sempre più veloce -Sta diventando noioso ripetertelo- sussurrai riportando lo sguardo su di lui -Non mi stanco mai di sentirtelo dire- ribatté sicuro di sé -Non è detto che io te lo dica ancora- sorrisi e lui ricambiò mentre il suo sguardo si accendeva di una strana luce -Sei sicuro? - -Si- lo provocai più per curiosità che per masochismo. La stretta ai miei polsi sparì e le sue mani si postarono sulla mia vita. Sussultai e, prima ancora di rendermene conto, mi spostò a cavalcioni su di lui con fin troppa facilità. Ora di certo non avevo il coraggio di fare lo spavaldo, imbarazzato com'ero. Vincent invece riprese a ridacchiare -Dov'è finita la tua audacia? – Mi canzonò accarezzandomi un fianco. Il mio corpo reagì d'istinto e una seria di brividi mi attraversarono la schiena. -Ora hai intenzione di dirmelo? – Scossi la testa, senza alcuna sicurezza. Mi sentivo esposto, addirittura nudo, sotto il suo sguardo indagatore. Non contento afferrò il colletto della mia maglia, tirandolo verso di sé -E ora? -Ero a qualche centimetro dal suo viso, sentivo il suo respiro sulle labbra e non potei fare a meno che desiderare che azzerasse quella distanza; il suo calore mi stava dando alla testa -Mi piaci- Trovai il coraggio di alzare lo sguardo e incrociai il suo, dolce e feroce allo stesso tempo. Mi lasciò un leggero bacio sulle labbra, prima di lasciarmi andare. Appoggiai la testa al suo petto, usandolo come cuscino. A Vincent piaceva il contato fisico e probabilmente mi aveva contagiato. Prese la coperta e ci coprì entrambi prima di iniziare ad accarezzarmi distrattamente i capelli. Il suo corpo era caldo e aveva un buon profumo che mi convinse a rilassarmi. Dormimmo insieme anche quella notte, avvinghiati come se ne dipendesse la nostra stessa vita, dando via ad una routine che presto mi sarebbe sembrata indispensabile.
-Vi devo davvero delle scuse sta volta, sia per la mia lunga assenza sia per il capitolo molto corto. Questa storia è molto importante per me eppure, sarò sincera, non riesco a trovare il tempo per dedicarmi a lei. Questo capitolo è una piccola caramella che spero possa convincermi a non disprezzarmi se non aggiorno tanto spesso <3-
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My Dear God
RomanceVincent è un ragazzo strano, lo sanno tutti. Nico è un ragazzo strano ma nessuno lo saprà mai. Nico odia i gay. Vincent no, direi di no. Nico ama odiare tutti. Vincent vorrebbe odiare di meno e amare di più. Vincent ansima il suo nome. Nico gli dice...