rimpiangere

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Sentì qualcosa toccarmi la spalla e aprì di scatto gli occhi .
La prima cosa che riuscì a capire era che davanti a me c'era una persona con dei lunghi capelli marroni , misi a fuoco il suo viso e la sua voce acuta mi perforò l'orecchio

"Buongiorno Baby! Ti ho preparato la colazione!" Era Emma.

Gli misi una mano in faccia e l' allontanai da me
"Che cazzo ci fai in casa mia?"

Lei si sedette sul letto e mi sventolò un mazzo di chiavi davanti agli occhi
"Vedo che siamo di buon umore , comunque ho le chiavi , me ne hai fatto una copia tu, ti  ricordi?"
La guardai con uno sguardo serio .
L'unica cosa che ricordavo in quel momento era il mio nome .
Probabilmente non ricordavo nemmeno quello.
"Mh? Si si " gli risposi anche se non avevo la più pallida idea di quello che stava dicendo.
Quando cazzo gli avevo dato quelle chiavi? Che cazzo avevi in mente quando gli ho dato le chiavi di casa mia?

Lei si alzò felice
"Allora! Ero indecisa su cosa prenderti così ho preso tutti e due " prese qualcosa dalla sua borsa "coretto o graffa?" Mi mostrò due buste di carta .
Mi stava facendo davvero scegliere tra paradiso e amore , la scelta era ardua
"Mi hai messo davanti una scelta davvero difficile, graffa" dissi senza pensarci due volte.
Scelta difficile per modo di dire.
Mi alzi e la sentì correre in cucina, andai in bagno e poi la raggiunsi

"Che giorno è?" Gli chiesi sedendomi di fronte a lei
"È sabato! Questo sai che significa?"
La guardai con tutta la mia voglia di vivere  che in quel momento era pari a zero.
"No"
Presi il telefono: erano le nove.
Mi chiesi come Emma avesse così tanta energia e voglia di vivere a quell' ora .
Era sempre così dannatamente felice.
Io a quell' ora del mattino ero solo capace di:
•fare casini
•mandare mentalmente e a parole a fanculo qualcuno
•bestemmiare venti santi diversi
•bruciare il caffè
• deprimermi
• rispondere ai messaggi di Marco ♡

Lei mi appoggiò le mani sulle spalle e iniziò a scuotermi come si fa con un uovo di Pasqua per capire se dento c'è la sorpresa o meno
"Significa che domani è domenica!"
Io chiusi di poco gli occhi , ero pronto a riaddormentarmi anche da seduto.
Alzai il pollice in aria
"Grandioso"

La voce squillante di un Emma felice appena svegli e una tortura che non augurerei nemmeno al mio peggior nemico, se sentivi quella voce da appena sveglio potevi assicurarti il mal di testa per un intera giornata, eppure quel periodo che ho vissuto con lei non era così , non era così allegra e squillante come lo era ora.
Rimpiansi quei tempi.

"Ma che fai non mangi!" Mi chiese , la guardai , sempre con la tantissima voglia di vivere che avevo quella mattina
"N'attimo" sbadigliai e afferrai la mia graffa al cocco dandogli in generoso morsi.
Vidi a rallentare la mia vita passarmi davanti quando sul mio adorato pigiama blu cadde una goccia di crema al cocco
"Ma porca d-" Emma mi mise un mano sulla bocca e prese un fazzoletto
"ALESSANDRO" mi passò il fazzoletto e cercai di pulire quella goccia di crema dal mio adorato pigiama.
Rimpiansi il mio pigiama pulito .

La mattina proseguì più tosto bene.
C'ero io che avrei certamente preferito non fare un cazzo tutto il giorno e dall' altra parte c'era Emma , con le sue spiegazioni sul perché Mario fosse l'uomo della sua vita.

"Allora! Capisci perché?" Io annuì e accesi la televisione mettendomi seduto sul divano
"Ale ma mi stai ascoltando?" Mi girai a guardarla
"Si che ti sto ascoltando" lei smise di parlare e mi guardò con sguardo di rimprovero . Mi prese il telecomando da meno e spense la TV.
Rimpiansi il giorno in qui le ho chiesto di essere amici.

Si fece l'una e la fame si faceva sentire dentro di me
" Ao Emma io ho fame" indicai il mio stomaco e lei alzò le sopracciglia
"Cucinati qualcosa" gli presi le mani e la guardia con uno sguardo dolce
"Mi insegni a cucinare la Carbonara? Ti preeegoo" pensai a Marco.
Lei mi guardò con uno sguardo dolce
"E va bene"

Veglio su di te, io sono il tuo guerrieroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora