naso

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La giornata passò abbastanza velocemente e alle sei decisi di tornare a casa

"Vado ok?" Diedi un ultimo bacio a Marco e lui annuì
"Mandami un messaggio quando arrivi" sorrisi
"Si mamma" chiusi la porta e presi l'ascensore fino al piano terra .
Ero a piedi e il sole stava lentamente calando , dovevo muovermi , non avevo una giacca con me e si sa che a febbraio fa abbastanza freddo di notte.

Passai il duomo , il bar dove pochi giorni prima avevo parlato con Mario.
Passai corso Emanuele II e pochi minuti dopo ero nella piccola piazzola davanti al portone di casa mia.

Aprì il portone e vidi una figura in lontananza, vicino alle scale .
Era Riccardo.

"Che ci fai qui?" Gli chiesi incupito avvicinandomi a lui , fece un passo avanti e la luce di un lampione che entrava dall' portone gli illuminò il volto .
Notai subito il suo naso ingessato
"Che hai fatto al naso?" Mi avvicinai per guardarlo meglio
"Ora ti preoccupi per me?"fece un paso indietro e io rimasi lì immobile
" Ti ho chiesto che cazzo hai fatto al naso , lo hai rotto?" Lui mi guardò malissimo , incrociò le braccia al petto e io strinsi i pugni
" Non far finta di non sapere nulla, sei solo una puttanella del cazzo ,  è colpa tua " fece di nuovo un passo avanti
"Tua e del tuo ragazzo. Se ora il mio naso è rotto la colpa è vostra "
Mi accigliai di colpo.
Cosa stava  blaterando?
Cosa c'entrava Marco?
"Cosa?" Lui sospirò e mi puntò un dito contro
"Lo sai , lo sai che è stato lui a rompermi il naso , lo sapevi e non hai fatto niente" Spalancai gli occhi.
Era stato... Marco
" Fortunatamente ho capito in tempo di non amarti , o per lo meno , non più..."Aprì le braccia e io strinsi di più i pugni
".. e so che nemmeno lui ti ama , ne ho le prove , sei da solo cazzo " 
Sospirai e lo superai salendo velocemente le scale , mi fermai davanti la porta di casa mia e presi il telefono.
Andai sul contatto di Marco e lo chiamai, come aveva potuto..

Lui rispose subito
" Che cazzo hai fatto?" Gli domandai arrabbiato.
Presi le chiavi di casa
" Arrivato a casa? Che è successo? Vedo che sei d' ottimo umore" rispose con tutta la tranquillità del mondo , ridendo anche verso la fine.
Chiusi la porta alle mie spalle e mi tolsi le scarpe ancora più arrabbiato di prima .
" Che cazzo ti ridi , sono serio non ridere" Misi il telefono a vivavoce e l'appoggia sul davanzale di una finestre mentre prendevo nervosamente una sigaretta.
Avevo  un disperato bisogno di fumare.
"Cos'ho fatto?" Mi chiese Marco , chiusi gli occhi e respirai piano.
Dovevo calmarmi .
" Che cazzo hai fatto a Riccardo  ?" fanculo il doversi calmare.
Misi la sigaretta in bocca e mi passai una mano tra i capelli .
Mi appoggiai nervosamente vicino al davanzale e aprì la finestra
" Cosa... Come fai a saperlo?" Presi la sigaretta e cacciai il fumo dalla naso , strinsi i denti e il pugno della mano destra
"  Non provi nemmeno a nasconderlo eh?È venuto sotto casa mia... Marco... che cazzo gli hai fatto? Cosa avevi intenzione di fare?" Il mio tono era duro e la sua voce era ormai diventata seria
" Volevo solo parlarci, lui ha iniziato.." presi la sigaretta e la spensi con forza sul davanzale della finestra .
Appoggiai la mano destra, chiusa a pugno, sull davanzale e dondolai sui talloni
"no tu non gli hai solo parlato" presi un altra sigaretta dal pacchetto e l'accesi
"Ale" portai la sigaretta alla bocca e indurì lo sguardo
"Sta zitto per favore" lui sospirò
"Ale non è colpa mia.." non lo feci finire di parlare , il mio pugno sbatté sul davanzale provocando un forte rumore .
Sentì le nocche della mano iniziare a farmi male.
Non sapevo perché ero arrabbiato.
Odiavo Riccardo.
Mi aveva fatto del male
"TI HO DETTO DI STAR ZITTO"  presi la sigaretta dalla bocca e respirai piano .
Il mio respiro era agitato .
Io in primis ero agitato.
Non avrebbe dovuto farlo.
Spensi la seconda sigaretta sul davanzale
" Non dovevi farlo! Non ho più nove anni! So difendermi da solo!" Mi allontanai dal davanzale e mi misi le mani tra i capelli
"Lo so ma.." lo interruppi immediatamente
"MA UN CAZZO!" Inizia a camminare nervosamente avanti e indietro
" Ma un cazzo.. tu non capisci" ripetei con voce più bassa
" Lui non ti lasciava in pace " chiusi gli occhi
"ERA NECESSARIO ROMPERGLI IL NASO?" Sentì marco sospirare dall'altra parte del telefono
" No ,ma.. è stato più forte di me.. lui mi ha.." presi il telefono
"più forte di te mh? Se quello dice qualcosa sei fottuto Marco" la mia voce era sempre più dura ma il mio tono era calato di poco
"Lo so" gettai di nuovo il telefono sul davanzale
"Lo sai mh? Bhe io ne resto fuori. Resto fuori da tutto questo,hai capito? Non ne voglio più sapere niente, ne di te  ne di lui!" Non gli diedi il tempo di rispondere che staccai la chiamata.
Non doveva rompergli il naso.
L'ha fatto per me? Sticazzi.
Questo non è il modo per risolvere le cose.
Non l'era mai stato.








Veglio su di te, io sono il tuo guerrieroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora