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"Gli mancherai
Perché tu sei tu,
E uno come te ,
Con i fulmini negli occhi ,
I tulipani nel cuore ,
Testardo come un bambino
E indistruttibile come una donna,
Una volta perso
è il peggior rimpianto"

Mentre camminavo per andare al set mi fermai insieme a Lisa davanti ad un bar, mentre lei prendeva il suo caffè io ne approfittano per mettere un post dove annunciavo a tutti l'uscita del prossimo album.
Pubblicai il post e risposi al messaggio che mi aveva mandato Marco, sorrisi e posai il telefono nel cappotto che indossavano.

Finito il set fotografico io e i ragazzi dello staff ci avviammo in un piccolo locale per mangiare qualcosa e per festeggiare a mezzanotte l'uscita del mio album.

Mangiammo fino allo sfinimento, bevemmo e ridemmo.
Ero a casa con loro , era a casa con tutte le persone che mi volevano bene in realtà ma loro c'erano dall' inizio, mi avevano visto crescere fino ad arrivare a dove sono ora , avevano visto il piccolo Alessandro del 2016 registrare le sue canzoni dalla cameretta di camera sua fino ad arrivare al Alessandro che ora tutti conoscono ma che poche persone sapevano veramente comprendere .

Tornai a casa verso l'una di notte mi spogliai e mi gettai sotto alla doccia come faceva tutti i giorni prima di andare a letto .
Passai una bella mezz'ora sotto il getto caldo della doccia a rivivere tutti i momenti belli e brutti della mia vita , uscì e mi asciugai mettendomi il pigiama , asciugai I capelli e andai a letto , mandai la buonanotte a Marco e spensi tutte le luci addormentandomi.


Mi svegliai con il campanello che suonava , mi misi seduto sul letto e mi stropicciai gli occhi, buttai giù un po' di santi e mi alzai avviandomi  come uno zombie verso la porta , l'aprì di scatto e guardai l'uomo alto davanti a me.
" Sei Alessandro Mahmoud vero?" Io annuì . La sua voce era minacciosa e per un momento pensai che voleva rapirmi .
" Senti parliamoci chiaro , sono uno dello staff della.." sentì il nome di quella band e rabbrividì, guardai meglio quell' uomo , era molto muscoloso , aveva i capelli a mullet , il naso largo e un grosso taglio che trapassava l'occhio destro che era di un azzurro quasi bianco rispetto al azzurro intenso del occhio sinistro.Indossava un cappotto elegante, giacca e cravatta.
" Io non posso più registrare quel pezzo " dissi semplicemente. L'uomo mi guardò male e incrociò le braccia al petto
"No forse non ci siamo capiti , i patti erano che tu finivi di registrare l'album e te ne andavi" incrociai anch'io le braccia al petto
" E sentiamo un po', con chi avrei deciso questo?" Lui mi guardò e guardò l'orario sul suo orologio da polso
" Il suo manager è venuto a parlare con la band , c'era anche lei, hanno contrattato anche sul prezzo , non so se ha presente " appoggiai una mano sulla porta , stava parlando della band alla fabbrica abbandonata, dopo tre anni volevano casualmente continuare l'album , casualmente proprio dopo la mia partecipazione a Sanremo
" Bhe mi dispiace deluderla ma quello non era il mio manager quindi mi risulta di non aver fatto nessun patto "stavo per chiudere la porta quando l'uomo la blocco con la sua mano
" Tu devi continuare quel cazzo di album" aprì di nuovo la porta
"Da quando ci diamo del tu? No non continuerò quel album di merda " l'uomo aveva una faccia preoccupata
"Non ti tratteremo come la scorsa volta , avrai una stanza d'hotel tutta tua , ti pagareranno da mangiare, Devi continuare quel album , ti prego.. se non ti porto da loro verrò licenziato" lo guardai dalla testa ai piedi , lui mise le mani dietro la  schiena
" Cazzi tuoi" richiusi la porta e mi incamminai verso la cucina , sentì il campanello suonare diverse volte ma lo ignorai completamente, presi un bicchiere d'acqua e guardai l'orario.

Quella gente doveva essere davvero pazza . Erano le sei e mezza e quel tipo era venuto tutto sparato davanti alla porta di casa mia supplicandomi di continuare un album che faceva palesemente schifo.
Chi si credeva di essere?

Veglio su di te, io sono il tuo guerrieroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora