Ogni fine settimana Marco ha l'abitudine di bere un bicchiere di latte prima di andare a letto.
Proprio oggi, era arrivato quel fine settimana, e mentre io mi preparavo per dormire, lui stava frugando tra i cassetti della cucina in cerca di un cucchiaio.
Sbadigliai e appoggiai un piede sul pavimento freddo del salotto.
"Dove cazzo sono le mie pantofole" mi sporsi in avanti per vedere sotto al divano.
Le pantofole non erano lì.
Sospirai e camminai velocemente verso la cucina , i talloni battevano rumorosamente sul pavimento freddo e lucido della casa.
Il pigiama azzurro rendeva la mia carnagione molti più chiara e le luci argentate di casa contribuivano.
"Trovato il cucchiaio?" Gli chiese mentre mi sedevo su una delle sedie della cucina.
Lo vedevo intento a versare il latte in una pentolino
"Si" Era appena l'una di notte e Marco stava facendo il suo amatissimo latte di fine settimana
" Ti sta bene quella canotta" osservai la canotta bianca che gli avevi prestato per la notte
"Mi va un po' piccola però" ridacchiai e cercai di tenere il tono della voce basso
" Bhe abbiamo un fisico molto diverso, ci sta" lo guardai da capo a piedi.
Ora stava mescolando il latte nel pentolino
" Lo prendo come un complimento" sorrideva e aveva le guance leggermente rosse , i capelli scompigliati e la voce bassa lo facevano sembrare un uomo di classe, anche se il suo abbigliamento rivelava chiaramente che era una persona comune, con i suoi pregi e difetti.
Una di quelle persone che non si vantava di quello che era riuscito a fare , che non aveva aziende importanti, che dava i suoi fondi dei concerti a persone bisognose o ospedali. Una persona simpatica che faceva ridere chiunque gli fosse vicino, sempre disponibile e gentile con tutti.Quello era Marco.
Sicuramente non era come la maggior parte degli uomini di classe: arroganti, che si vantavano dei loro successi e ritenevano i più poveri gente da non aiutare.
Avevo conosciuto diverse persone così e non mi ero pentito di essermi allontanato da loro. Io volevo circondarmi solo di persone come Marco.
Era quello il mio obiettivo.Marco era il mio Aristos Achaion .
Il migliore tra i greci .
Il migliore in tutto."Ti conviene , non sono uno che fa complimenti" Marco versò il suo latte fumante in una tazza .
Una di quelle tazze con un fiorellino blu al centro .
Una di quelle tazze che adoravo.
"Si si fai pure il duro tanto ho le prove che sei dolce come un dolce al cioccolato"
Appoggiai la testa sul palmo della mano
"Quanto ti ci vuole? Ho sonno" lui si appoggiò al davanzale della cucina
"Se hai sonno vai a letto no?" Scossi di poco la testa e chiusi gli occhi
"No, voglio aspettarti"
"Mh .. vuoi aspettarmi.. non ti conviene" aprì gli occhi e lo vidi fare un sorso del latte
"Perché?" Chiesi incuriosito.
Lui accavallò i piedi
"Perché non ho sonno" borbottai un "e te pareva" e mi alzai dalla sedie
"Buonanotte allora" mi avvicinai di poco a lui e gli diedi un bacio sulla guancia.
Sembravo mia mamma.
"Buonanotte" lui ricambiò il mio bacio e io iniziai a camminare verso il mio adorato letto che mi stava aspettando a braccia aperte.
Mi infilai sotto le coperte e nel giro di pochi minuti stavo dormendo.La mattina ,quando mi svegliai, Marco era dolcemente abbracciato al mio corpo.
Le braccia mi cingevano il corpo e le gambe mi tenevano bloccato per i fianchi.
La sua testa era appoggiata delicatamente vicino al mio collo e sentivo la sua barba, non troppo folta, pizzicarlo leggermente.
Girai gli occhi per vederlo , visto che è il mio collo, così come il resto del mio corpo, era bloccato .
Sorrisi e guardai l'ora7:33 AM
Non sapevo quando Marco si era addormentato e non volevo svegliarlo.
Il mio cellulare vibrò rumorosamente sul comodino.
Guardai lo schermo luminoso e subito dopo guardai Marco .
Cercai di muovere lentamente il braccio.
Non dovevo svegliarlo.Guardavo il volto di Marco , il viso rilassato e tranquillo.
Era davvero dolce .
I capelli che gli ricadevano morbidi sul viso e le guance calde che toccavano la mia spalla.
Afferrai il cellulare
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Veglio su di te, io sono il tuo guerriero
FanfictionSanremo 2024 , sul palco dell' Ariston volano sguardi complici che anche un cieco avrebbe potuto vedere ma cosa succederà dopo? Cosa c'è realmente dietro quegli sguardi scambiati tra Mahmood e Marco Mengoni?