diciasette

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come si trova il benessere interiore quando nella tua vita ti rendi conto che ci sarà sempre la causa che scaturisce il malessere?
è possibile togliere questo malessere oppure siamo destinati a conviverci ogni giorno? nonostante ci si prova ad eliminarlo in tutti i modi, nonostante quando tutto sembra andar bene, lui ti ricorda di esistere e di essere il quella mosca fastidiosa che ti rovina la giornata. forse il malessere era quello: solo una mosca fastidiosa che cacci via ma torna sempre. le mosche se ne vanno mai con il loro volere o devono sempre essere sollecitate ad andar via?

nella nuova puntata del pomeridiano, lei era abbastanza tranquilla. ormai aveva quasi raggiunto la propria continuità con la danza e di questo ne era tanto felice.
entrati in studio prese il suo solito posto, con Mida che prese posto dietro di lei.
non si parlavano da quando c'era stata quella litigata per il provvedimento e lei era andato a consolarlo.

«perché è tutto così difficile tra noi due?»
lo aveva detto mentre lo sguardo ormai basso sul letto.

aveva ragione, tra di loro era difficile ma in realtà tutta quella difficoltà l'aveva creata proprio il riccio.
lei rimase in silenzio per alcuni secondi, non sapeva se voleva realmente dirgli la verità o l'ennesima cazzata di sempre. optò per l'ultima.

«perché ancora una volta siamo diversi, due persone ormai estranee»
faceva male dirlo ma in fin dei conto lo pensava anche.

«te non sarai mai un'estranea per me, Selene.»

aveva flashback di quella sera da giorni, quella frase aveva detto le era entrata dentro con una lama, tagliente. si guardò per un momento intorno, si era persa tra i suoi pensieri e non stava capendo cosa stesse succedendo, guardò Giovanni scendere le scale quindi quello suggeriva che toccava a lui esibirsi.
si concentrò per vederlo ballare e si incantò per pochi secondi, perché si, Giovanni incantava con il suo modo di muoversi.
finito di ballare lei applaudì le mani, poi arrivarono i soliti commenti di sempre "bravo ma poco fluido", sapeva che a lui non facessero piacere, ed è per quello che lei ad ogni fine puntata, cercava di stargli vicino.

dopo a Giovanni toccò a Sarah, che incantò anche lei, tutti, con la propria voce. adorava la voce di lei, era migliorata un botto da quando era lì ed era proprio questo che voleva dire essere ad Amici, migliorarsi. si, perché in fin dei conti è pur sempre una scuola, nel bene o nel male.
dopo i commenti anche a Sarah, toccò a Kumo esibirsi ed anche in quel caso stette attenta all'amico. Selene trovava che Kumo fosse magnifico quando ballava l'hip hop, aveva quel movimento davvero fluido che lo faceva sembrare la cosa più semplice del mondo.
lei sperava di arrivare come lui.

quando finì anche Kumo, ecco che Maria chiamò Mida. sentir pronunciare quel nome era sempre una fitta al cuore, una di quelle brutte che non si potevano controllare.

«cosa canti?»
iniziò Maria a chiedere al moro, lui si posizionò davanti l'asta e solo dopo averla sistemata, rispose.

«Sui muri, con aggiunta delle mie barre»

«si può sapere a chi sono dedicate?»
Christian distolse lo sguardo da Maria, poi lo abbassò e lo rialzò tornando a guardarla.
«ho capito stupido, dimmi quando sei pronto»

nessuno stava capendo, se non Mida e Maria, non ci diede troppo peso e allora lui poco dopo diede il via per iniziare a cantare.

la mia migliore amica è una 2001
che finge di non capire il futuro

lei balla e quando balla quanto è bella
che mi nascondo a volte per vederla

a me piace se ti arrabbi solo per calmarmi
quando mi incazzo litigo con gli altri
vorresti farmi una faccia di schiaffi
io vorrei farti

subito alla prima strofa capì all'istante che stava parlando di lei e più andava avanti più si rendeva conto di quanto fosse reale.
sperava che nessuno si accorgesse di ciò ma la verità era che lo avevano capito tutti, persino Giovanni, che aveva distolto lo sguardo quasi infastidito.
la fortuna di Christian era che Gaia non era presente, perché con l'influenza in casetta, quindi probabilmente non avrebbe mai saputo di quelle barre.
ma fu l'ultima frase che la spiazzò, l'ultima frase che mise in discussione ancora una volta tutto, tant'è che lei posò la fronte sul tavolo e guardò in basso,cercando di reprimere tutte le emozioni che stava provando in quel momento.

e forse il cielo è solo il tetto
di qualcosa di più grande di una stanza

ed io non so tenermi dentro ciò che provo
quindi adesso Christian basta
tu dimmi ciò che provi
si dimmelo anche adesso
che ti assicuro potrei dirti che provo lo stesso
come ogni volta che mi guardi piano e rispondo piano

rialzò la testa e spalancò gli occhi, portandosi le mani sul viso a quelle parole.
no non era possibile, lo stava facendo apposta, non aveva mai detto nulla del genere, perché dirlo ora davanti all'Italia? no, non aveva alcun senso, per niente.
poi lui stava con Gaia, le piaceva Gaia, quindi perché doveva essere serio con quelle parole?

stava tornando il buio dentro di lei e non lo sopportava, non sopportava sentirsi in quel modo ancora una volta.

ed ho visto un angelo con gli occhi scuri
ed i capelli più corti del fiato

ho letto frasi d'amore sui muri
erano tutti con verbi al passato

tu vedi nero quando hai gli occhi chiusi
io vedo noi distesi sopra un prato

ho scritto frasi d'amore sui muri
ed il mio nome adesso è cancellato
adesso è cancellato

finito la sua esibizione lei era totalmente nella sua bolla, non stava capendo più nulla, voleva solamente urlare e liberarsi di quello che aveva dentro.
non si rese neanche conto che Maria la stava guardando e che le stava parlando anche, se ne rese conto solo perché Holden di fianco, la stava scuotendo e cercò di tornare in sè.

«dicevo... tutto bene Selene?»
lei annuì soltanto, voleva assolutamente sparire dallo studio, andarsene, forse anche a casa.
«sicura? ti vedo-»

«s-sto bene»
cercò di essere convincente, non lo era stata ma Maria lasciò perdere, nel mentre Mida salì le scale e Maria chiamò Marisol per esibirsi.

avrebbe fatto meno male farsi male mentre ballava o qualsiasi altra cosa al mondo.
non glielo aveva chiesto a Christian di dedicarle qualcosa, lo aveva fatto ben due volte e no, non andava bene, per nulla.
per Selene non erano neanche più amici ormai, quale era il senso di tutto quello? quale era il suo scopo? farle del male? farle vivere quel percorso insieme a lui in modo di merda? ci stava riuscendo alla perfezione.

«dovresti smetterla davvero di far finta che il futuro non esista»
in sussurro, ebbe il coraggio di dirle quella frase, senza essere consapevole del fatto che peggiorava il tutto.

Selene si girò e lo guardò per qualche secondo, il tempo di poter rispondere al riccio che la guardava con un enorme sorriso in volto.

«il futuro che hai distrutto tu, Christian?»
degludì e tornò a guardare avanti.

aveva visto il sorriso di lui svanire nell'esatto momento che Selene aveva pronunciato quelle parole.
non poteva far finta di nulla però, non poteva far finta che era a causa di lui se loro due non si parlavano più ed era sicuramente a causa di lui se il loro rapporto non era più lo stesso.
la causa di tutto era la sua, eppure faceva sempre finta di nulla.

spazio

l'idea de "sui muri" è stata un'idea talmente bella che l'ho aggiunta.

spero che questo capitolo vi piaccia

luna piena || midaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora