Dopo le vacanze di Natale nelle quali nevicò moltissimo, la neve era ancora troppo fitta e il vento troppo forte per poter uscire a passeggiare e sgranchirai le membra.
Era una cosa alla quale non avevo mai pensato, l'impossibilità di muoversi a causa di una bufera di neve, non mi era mai capitato prima.
Così io e Kate, Alec e Malfoy ci sforzammo per trovare un'altro modo per passare il tempo che non fosse uscire, cosa che tra l'altro facevamo spesso, quindi alla fine giocammo semplicemente a Gobbiglie e a scacchi.
A scacchi sapevo giocare piuttosto bene, era una questione di logica e prevenzione ma Gobbiglie dovetti imparare, non era complicato ma per me era molto nuovo e facevo fatica a capire bene il senso delle regole.
Non era un gioco di logica come il primo ma ad esempio la questione della magia mi rendeva il tutto più confusionario, non ero mica abituata a trovare palline che volano.
Le regole non mi sembravano sensate ma erano più facili a farsi che a dirsi.
Sì si, avete capito bene si era unito anche Malfoy a noi, quest'anno si era un po' calmato e con il suo ego smisurato aveva smesso di sembrare un deficente ambulante aveva imparato ad abbassare la cresta.
Tutto sommato non era così rompiscatole, non con noi quanto meno, era anche piuttosto bravo a scacchi, non me lo aspettavo sarò sincera.
Dal di fuori Draco sembra solo una persona che tiene solo all'aspetto e all'apparenza ma in realtà se si scava un po' più a fondo si scopre la sua intelligenza e simpatia.
Certo aveva i suoi alti e bassi come tutti noi ma ci sapeva fare anche lui.
Era sicuramente un abile conversatore e con lui si poteva parlare del più e del meno ma anche di cose serie se era nel mood.
Passammo le giornate tra lezioni e giochi in scatola ma l'atmosfera che cominciava a crearsi, era tesa avevamo bisogno di aria e non solo noi studenti anche gli insegnanti che non ci assegnavano compiti per poi non doverli correggere.
Non avevano più voglia di fare cose in più e la noia generale era tanta, insomma era più di un mese che eravamo chiusi dentro le mura a causa del tempo e non se ne poteva più.
Le persone si fecero con il passare il tempo nervose e la rabbia non è mai stata la soluzione, io d'altro canto mi sentivo male ogni giorno che passava la sensazione di chiusura mi stava generando una claustrofobia immensa.
A volte mi mancava il respiro e mi sentivo soffocare, andavo alla finestra e respiravo aria fredda e pulita per ricordarmi che non ero rinchiusa.
Pochi giorni dopo accadde l'impensabile il vento si fermò quasi del tutto e finalmente quella mattina tutti uscimmo fuori a giocare con la neve.
Si anche gli insegnati vennero a godersi lo spettacolo di noi studenti che pazzi di gioia ci davamo alla pazza felicità e non riuscirono a trattenere le risate.
Solamente uno tra tutti, studenti e professori non accennò ad un minimo di divertimento ma ormai lo sappiamo, Piton rimase serio tutta la mattinata impalato a guardare la gente che gioiva senza di lui.
Era un colpo agli occhi vederlo immobile in mezzo al bianco, essendo vestito interamente di nero faceva contrasto.
Sembrava come se la felicità gli scivolasse addosso come fa l'acqua su un tessuto impermeabile ebbi la sensazione che in lui si era creata una cerata per evitare l'assorbimento di emozioni.
Mi fece un certo che questa cosa, certo non ne ero certa la 100% ma l'ipotesi mi sembrava molto verosimile.
A pranzo tornammo nella sala grande, eravamo tutti sereni e felici avevamo sfogato quell'energia repressa che si era accumulata dentro di noi.
Ci abbuffammo di cibo a causa o grazie al movimento fatto quella mattina, -Kate non ti azzardare neanche a pensar... KATE!- gridai mentre lei mi rubava dal piatto la pasta al pomodoro che avevo preso -Ma prendine dal vassoio perché dal mio piatto!- mi lamentai irritata mentre Alec non riusciva a smettere di ridere, -Va bene fate come volete...- dissi io leggermente offesa.
Al pomeriggio tornammo fuori sulla neve a godere di quello sprazzo di felicità e leggerezza che gli insegnanti ci avevano concesso.
Infatti il preside ci aveva dato la giornata libera per uscire e buttare fuori tutto, rabbia, felicità, frustrazione, paura e gioia.
Quella sera però accade qualcosa che nessuno si aspettava, eravamo troppo distanti con il pensiero per potercelo aspettare.
Avevamo dimenticato tutto.
Sirius Black aveva provato a entrare nella torre di Grifondoro mentre eravamo fuori in giardino, strappando il quadro quando la Signora del ritratto che custodiva la loro sala che gli aveva negato l'accesso era poi scappata dal suo quadro rifugiandosi altrove.
Naturalmente Black non era riuscito ad entrare nella torre e frustrato probabilmente se ne era andato e nascondendosi da qualche parte.
Tutti gli insegnanti però, sotto ordine del preside, vennero a chiamarci nella nostre sale comuni con fare frettoloso e preoccupato -Veloci veloci prendete le cose per dormire e fuori da qui! ho detto fuori e tutti nella sala grande!!- sbraitò Piton.
In fretta e furia io e Kate andammo a prendere le nostre cose nella nostra stanza: il cuscino, il mio libro e una coperta io avrei dormito, se mi fosse venuto sonno, vestita era chiaro che non avevo il tempo di cambiarmi.
Ma evidentemente un po' per la gente che fluiva come fiumi per i corridoi un po' per l'agitazione di Piton secondo lui eravamo state troppo lente e venne a cercarci arrabbiato e preoccupato, salì per le scale dei dormitori femminili e per poco non mi schiantai contro di lui correndo giù -Dai Watson! Karter veloci!!- gridò.
Uscimmo correndo con Piton dietro di noi che camminava veloce con sguardo concentrato e apatico, il suo mantello svolazzava all'impazzata sembrava un pipistrello enorme anche se aveva un che di affascinante nel suo modo di fare.
Arrivati alla sala comune ci divisero per case nei quattro lati della sala e stesero magicamente sacchi a pelo per terra, io Kate e Alec ci mettemmo vicini per poter parlare.
-Alec ma cosa ci facciamo qui se Black voleva entrare dai Grifondoro?- chiesi irritata sdraiandomi e appoggiandola testa sul cuscino -Non lo so Emma- disse sconcertato dal momento anche lui visibilmente irritato dal trasloco improvviso.
Ci mettemmo ad osservare i movimenti dei professori che andavano e venivano con frenesia e costanza.
Fu così che Silente mandò i professori più forti e potenti a controllare che Black non fosse ancora nel castello a gironzolare mentre i prefetti provavano a mantenere la calma e l'ordine nella sala grande.
-Ragazzi! Silenzio! Adesso si spengono le luci!- disse il preside con fare autoritario e tutti si zittirono all'istante, tutti anche se non volevano ammetterlo portavano molto rispetto per il nostro preside che anche se invecchiato parecchio era considerato il mago più potente nella nostra era.
Dopo un paio d'ore i professori arrivarono a fare rapporto della situazione delle ricerche -Severus?- chiese Silente a bassa voce per non svegliare nessuno -Preside nei sotterranei non c'è nessuno e anche nella sala comune dei Serpeverde- disse pronto sotto voce, il preside chiese a tutti i professori uno ad uno e gli risposero la stessa cosa, di Black neanche l'ombra.
-Non che mi aspettassi di trovarlo!- disse Silente tranquillo mettendo una mano sulla spalla a Piton che rigido e apatico guardava la parte dove noi Serpeverde eravamo accalcati, incontro il mio sguardo.
Verso le 3:00 del mattino non ce la feci più mi sentivo morire, la sensazione di chiusura e di essere braccata mi faceva venire il vomito, mi alzai e andai dal Preside -Professor Silente signore... scusi so che non è il momento ma dovrei andare in bagno e...- dissi io a bassa voce -Emma... il corpo non lo si può controllare non chiedere scusa per cose di cui non hai colpe, Severus accompagna Emma in bagno- disse sorridendo al suo figlioccio.
Piton mi prese per il polso e mi portò fuori dalla sala con fare irritato -So camminare professore- dissi io irritata ma lui se ne fregò altamente -Watson ma ti sembra il momento di andare in bagno?- chiese con tono gelido ma sentivo la preoccupazione muoversi in lui come in tutti.
Lui riusciva a nascondere tutto alla perfezione come se non fosse toccato da niente di ciò che ci circondava, -Professore mi dispiace ma non ce la facevo più, soffro un po' di claustrofobia e con tutta quella gente accalcata con l'aria che si scaldava... io...- dissi un po' sollevata di respirare aria fresca mentre lui mi teneva ancora per il braccio -Posso andare in bagno o stiamo qui?- chiesi scherzosamente anche se la questione era seria perché ci eravamo fermati ma lui non mi mollava -Andiamo- disse tirando fuori la bacchetta e io feci lo stesso.
Ci avviammo verso il bagno più vicino, -Vedi di fare veloce io sto fuori dalla tua porta- disse apatico, -No aspetti... non... Signore mi viene l'ansia!- dissi sgranando gli occhi -Come scusa?- -Professore se lei sta fuori dalla mia porta non riesco a fare niente- dissi trattenendo un sorriso -Gesu... allora sto fuori da bagno- disse spazientito.
Finito con il bagno uscii -Sono stata veloce no?- chiesi per rompere il silenzio agghiacciante -Si- disse solamente.
Facemmo il viaggio di ritorno in silenzio, senza fiatare o proferire un singolo termine.
Fu allora che sentimmo un rumore alla nostre spalle, Piton si girò di scatto spingendomi dietro di lui per proteggermi.
Lo guardai, aveva la testa alta lo sguardo apatico e serio, la luce della luna lo colpiva in viso e ne evidenziava la pelle candida e i tratti del viso molto bello, ci passò accanto un topo spaventato.
Lui abbassò la bacchetta e si girò a guardarmi io avevo la mia sguaiata e lo stavo osservando seria, -Muoviamoci- disse incontrando il mio sguardo freddo.
Mi riaccompagnò nella sala grande viva e indenne ma prima di entrare mi azzardai a chiedere -Perché mi ha fatto quelle domande quella sera della visita sulla torre di astronomia, signore?- dissi calcando sull'ultima parola, lui mi guardò serio negli occhi color nocciola ma non rispose, non mi mossi di un centimetro -Desidero una risposta- ribadii irritata, lui sbuffo -Perché so che non menti e volevo sapere cosa pensavi visto che non si capisce- disse stringendo gli occhi.
-Per esempio adesso non capisco... hai paura o sei divertita?- chiese curioso mentre fuori dalla sala eravamo avvolti nel buio -Entrambi- risposi secca, non soddisfatto della risposta aggrottò la fronte poi si girò e mi se una mano sulla maniglia della porta della sala Grande.
Poco prima di entrare avanzai un'altra richiesta -Posso leggere professore non c'è la faccio più a fare finta di dormire?- mi guardò negli occhi come scocciato -Richieste su richieste non ti fai problemi vedo- disse crudele con fare genuinamente interessato -No neanche un po'- risposi sfidandolo con fare serio -Vieni dove sono seduto io perché se no con la luce disturbi gli altri e poi rompono- lo guardai e mi scappò un sorriso -Grazie- mi guardò senza fare trasparire niente ed entrò in silenzio.
In realtà non me lo aspettavo che accettasse così senza lottare ma rimasi sorpresa e felice allo stesso tempo.
Corsi silenziosamente a prendere il libro e le mie cose per non lasciare sparso niente, mentre Piton diceva a Silente la situazione che acconsentì senza pensarci su, arrivai e mi sedetti in un angolino vicino alla porta e cominciai a leggere tranquillamente.
Arrivò l'alba più lentamente del previsto, infatti mi annoiai parecchio ma non avevo intenzione di iniziare a chiedere altro e Silente svegliò la scuola.
Siccome il castello era in sicurezza ci mandarono nelle nostre sale comuni a prepararci per la colazione che si sarebbe svolta poche ore dopo.
Dopo colazione che fu strana e piena di sbadigli stanchi ripresero le lezioni, e noi a metà mattinata avevamo erbologia così scendemmo alle serre per fare ciò che la scuola consisteva.
La neve era alta quasi 30 centimetri e arrancavamo nel freddo percorso che Hagrid aveva spianato per noi, all'improvviso mentre intraprendevamo, io, Alec e Kate la discesa sentimmo un freddo gelido nelle ossa, così anomalo che mi allertai subito.
Le piante già ghiacciate si rattrappirono come se fossero state risucchiate dalla loro forza vitale, capii subito dissennatori!
-Dissennatori!- gridò terrorizzata Kate dopo che lo ebbi sussurrato allertando tutti i presenti che scendevano verso le serre.
Una tensione fortissima allo stomaco mi attanagliò le viscere con una forza impressionante, eccolo che fluttuava verso di me...
Il suo mantello nero fluttuava con fare minaccioso e carico di odio, tristezza e paura... mi si fermava davanti, non potevo usare l'incanto RIDDICULUS questa volta.
Vidi tutti gridare e scappare via senza ritegno senza controllo la pura li aveva impossessati e non ragionavano più, io invece mi ricomposi e mi difesi con qualche incantesimo ma non funzionò, mentre sentivo tutti scappare indietreggiai caddi all'indietro... poi più nulla... buio...
Mi svegliai che ero in braccio a qualcuno, delle braccia forti e calde mi tenevano sospesa -Che succede?- dissi mezza rimbambita con la testa appoggiata a una spalla, sentivo il viso bagnato di lacrime salate che si stavano ghiacciando sul mio viso e la testa pulsare forte.
-Dove... cosa è successo...- sentii gli occhi richiudersi e il buio riavvolgerai le suo abbraccio fatale -Watson resta sveglia...!- disse una voce dura e imperativa ma io avevo voglia di piangere c'era buio tanto buio, quella pace...
Ok penso che da quel momento sono proprio svenuta alla grande!
Infatti quando mi svegliai mi ritrovai in infermeria su un letto morbido e pulito e soprattutto caldo, cercai di muovere le gambe ma mi faceva male dappertutto come se fossi rimasta immobile per un eternità. -Cosa è successo?- chiesi a chiunque ci fosse vicino a me visto che non vedevo assolutamente niente -Mentre scendevi verso le serre per una lezione di etnologia un dissennatore ti ha attaccata e ci è andato vicino a succhiarti via del tutto l'anima- disse una voce fredda e leggermente ovattata ma che sentivo essere sollevata del fatto che ero sveglia.
Aprii gli occhi vedevo un po' sfocato ancora ma poi misi a fuoco il soggetto che aveva parlato: Piton -Professore?- chiesi corrugando la fronte -Da quanto sono qui...- avevo una strana sensazione come se... -3 giorni Watson- disse freddo -3 giorni?!!- mi allarmai agitandomi un po' -Si ma cerca di calmarti Madame Ponfrey!- disse lui non sapendo cosa fare e sentii dei passi -Oh si è svegliata la principessa!- disse felice una voce femminile che collegai alla nostra dottoressa -Tieni mangia tesoro!- disse e mi mise in bocca qualcosa quasi strozzandomi, cioccolato.
Lo tenni in bocca per assaporarne il sapore dolce e quasi caldo, sentii una sensazione di pace e cominciai a riprendere sensibilità al corpo che fino ad adesso era intorpidito.
Vidi Piton alzarsi lanciarmi un'occhiata indagatrice e andare via senza dire una parola, -Madame Ponfrey?- -Si Cara?- disse interrompendomi -È stato qui tutti i tre giorni e se vuoi saperlo è stato lui a salvarti dal dissennatore!- disse tutto d'un fiato eccitata senza lasciarmi finire di parlare come se quella fosse lo scup del secolo -Ma in verità volevo chiederle un po' d'acqua ma la ringrazio lo stesso perché sarebbero state le domande successive!- dissi sorridendo divertita, Madame Ponfrey arrossì un pò imbarazzata, mi portò però l'acqua che bevvi in un sorso.
-Comunque non ti biasimo se sei sorpresa... io in tutti questi anni non ho mai visto Severus Piton preoccuparsi per qualcuno che non fosse per se stesso- disse lei sedendosi accanto a me -Quando l'ho visto entrare nell'infermeria con te in braccio, era apatico sì come sempre ma era preoccupato lo vedevo non dall'espressione ma negli occhi. Cercavano il tuo viso per capire cosa avevi e se stavi bene...- -Madame Pomfrey non mi sembra la descrizione di Piton questa- dissi alzando il sopracciglio per niente convinta, -Lo so ho sentato a riconoscerlo anche io-.
Quando mi ripresi tornai alle giornate normalmente come se nulla fosse accaduto, quell'esperienza però mi lasciò alquanto colpita; sentivo in me un po' di freddo come se il mio cuore si fosse ghiacciato un po'.
Kate e Alec scoprii riabbracciandoli che erano venuti a trovarmi tutti i tre giorni cosa di cui fui molto grata, -Ragazzi grazie io...- -Emma sei la nostra migliore amica... non ti abbandoniamo, hai capito?- disse Kate determinata -Grazie- dissi stringendoli in un abbraccio forte.
Decisi però di andare quello stesso giorno da Piton mi sembrava giusto ringraziare, mi aveva salvata e mi aveva portata in infermeria, quanto meno un grazie lo meritava.
Scesi nei sotterranei con calma senza fretta, riflettevo sulle parole da dire ma non trovai niente di adeguato, sarei andata di istinto come al solito.
Aveva appena finito una lezione con dei ragazzini del primo anno che appena suonata la campanella erano scappati fuori dall'aula terrorizzati.
Stava sistemando la cattedra cercando di ordinare le pergamene appena consegnate dagli studenti; i capelli neri gli scendevano un po' sugli occhi, appena mi vide alzò la testa -Watson sei risorta?- disse freddo e ironico con l'intento di farmi arrabbiare, pazzesco riusciva a farmi invazzare anche dopo che mi aveva salvato la vita, poteva lasciarmi la a morire se gli stavo così antipatica!
-Professore... io... d'accordo mi costa molto dirglielo ma volevo ringraziarla per quello che a fatto per me, probabilmente ora sono piena di debiti con lei e...- ma mi interruppe -Dovere- disse gelido, io mi zittii.
-Professore volevo chiederle... una cosa...- dissi piano -Sentiamo- -Potrebbe insegnarmi l'incanto Patronus?- chiesi timidamente ma con fare determinato che voleva fargli capire che se non lo avesse fatto lui lo avrei fatto da sola il che era peggio, rimase zitto ma mi osservò incuriosito, per un po' non rispose andando avanti a sistemare le sue cose.
Attesi con pazienza, non aveva fretta d'altronde, intrecciai le dita dietro la schiena e aspettai.
-Nel mio studio alle 20:00- disse freddo senza incontrare il mio sguardo -La ringrazio- esclamai felice ma contenuta, uscendo dalla porta però sentii lui che batteva un pugno sulla scrivania, la sua rabbia mi investi come un tornado di una portata immensa.
La voglia di fermarmi e andare a vedere la sua faccia o cosa aveva era grande ma andai dritta per la mia strada.
Non erano affari miei...Buon jour!!!💜 Volevo avvisarvi che il capitolo successivo è strettamente collegato a questo!!! Fatemi sapere se vi piace!!!Ringrazio chi commenta e lascia una stellina!!!
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Severus Piton: Innamorata di un eclissi
FanfictionUna ragazza che apparentemente normale, va nella scuola di magia e stregoneria di Hogwarts e vivrà i suoi 7 anni più strani della sua vita, scoprendo chi è davvero e le sue capacità che non appartengono, ne al mondo babbano ne a quello magico. In me...