-La prima lezione di difesa contro le arti oscure mi mette un po' in difficoltà- dissi il giorno dopo il nostro arrivo in l'inizio delle lezioni -Si anche a me, la professoressa mi terrorizza- disse Kate un po' preoccupata.
-Si ma la vuoi sapere la verità mi fa impressione il fatto che non si renda conto che è vestita malissimo. Cioè come fa a piacersi- continuò Kate -Guarda non ne ho idea ma sono d'accordo, forse è cieca- detto questo ridemmo un po' nervose.
Entrammo in aula e subito la notammo completamente diversa; era troppo ordinata addirittura da farla sembrare disordinata.
Non era più la nostra aula, era stata colonizzata dell'ordine e dal rosa; comunque ci sedemmo in fondo come facevo di solito per sondare la situazione.
Non conoscendo la professoressa che già a vista un volta mi era stata anticipata, mi piaceva osservare per le prime lezioni per capire in che modo agiva.
Quando entrarono tutti i nostri compagni ne salutai parecchi che la sera prima non avevo avuto occasione di vedere e tra ritrovamenti che non erano avvenuti la sera prima, ecco una macchia rosa maialino camminante seguirli dentro l'aula.
-Buongiorno ragazzi, sono la vostra nuova professoressa di diversa contro le arti oscure come ricorderete!- disse con una vocina acuta da far venire i nervi al primo momento -Faremo un giro di nomi molto semplice così vedo le vostre belle faccine, sono sicura che diventeremo ottimi amici- disse con un sorriso terrificante iniziando l'appello.
Finito il giro di nomi tra risate e irritazioni... -Tirate fuori i libri e mettete via le bacchette grazie!- disse con la sua vocina irritante da far esplodere la giugulare.
La cosa mi parve subito strana, come era possibile che un insegnante di difesa contro le arti oscure ci faccia mettere via le bacchette, voglio dire con cosa impariamo a difenderci, con l'aria?
-Buongiorno... professoressa posso farle una domanda veloce?- chiesi subito giusto perché devo rompere anche alla prima lezione -Ma si certo tu sei?- rispose guardandomi con attenzione socchiudendo un po' gli occhi -Emma Watson..., perché mettere via le bacchette se siamo ad una lezione di difesa contro le arti oscure?- chiesi in tutta sincerità, -Perché il ministro prevede un apprendimento teorico e non pratico signorina Watson e poi non capisco a cosa vi serva usare la bacchetta se si può fare tutto più in sicurezza leggendo- disse secca ma con un sorriso falso in faccia, io sorrisi maligna -Quindi niente magia con la bacchetta?- -Quindi niente magia con le bacchette!- disse infastidita del fatto che l'avevo fatta ripetere.
Quella lezione fu una palla assurda il libro che ci diede da leggere era per bambini almeno per come era scritto e io lo avevo già letto, così mi distrassi pensando ad altro perdendo i con lo sguardo nel vuoto.
-Signorina Watson vedo che non legge- disse secca -L'ho già letto professoressa- risposi a tono -Allora può uscire e ci vediamo alla prossima lezione- disse pensando di darmi fastidio, io mi alzai salutai educatamente e uscii con sommo stupore di tutti e della Professoressa.
Nel corridoio non c'era nessuno e regnava il silenzio rotto da qualche bisbiglio che usciva dalle aule, d'altronde la lezione era iniziata da al massimo 20 minuti e io ero già uscita, mi venne da ridere, camminai per il castello tranquilla e indisturbata mentre pensavo a cavoli miei.
-Watson cosa fai fuori dall'aula!- disse una voce familiarmente gelida, mi girai e vidi Piton con le braccia conserte che mi guardava dal fondo di un corridoio -Ecco io... professore lo so che non dovrei essere qua ma la lezione in questione consisteva nel leggere un capitolo di un libro che ho già letto quindi siccome non leggevo la professoressa mi ha fatto uscire tutto qua! Non ho fatto casini ancora...- dissi con fare maligno, lui trattenne un sorrisetto -Ma...- provò a dire, io alzai le spalle interrompendolo -Ora cazzeggio- dissi tranquilla sorridendo furba, -Non penso proprio non puoi girare da sola per la scuola e lo sai, vieni con me in aula- io sbuffai svogliata -Ma non mi va è imbarazzante con...- lui mi guarda scocciato -È vuota- disse io alzai il sopracciglio -E allora siamo solo noi, professore ed è imbarazzante lo stesso- ribattei, solo che mi lanciò uno sguardo così serio che mi avviai con lui senza aggiungere altro.
Camminando per i corridoi pensai a tante cose e mi accorsi di osservarlo, il mantello ondeggiante all'aria, le spalle abbastanza larghe, il rumore costante dei passi sul pavimento, i capelli lisci e puliti ondeggianti al vento....
Entrammo nell'aula di pozioni e io mi sedetti in un banco dietro infondo all'aula, -Guarda che non sono velenoso- disse dopo un po' senza alzare lo sguardo dalle pergamene che stava correggendo, io risi perché in realtà non avevo paura di lui solo preferivo stargli lontana non sapendo realmente il perché.
Lui con passo sinuoso e felpato mi si avvicinò, come una pantera -Watson hai paura di me- chiese in modo inquietante e con voce profonda, io lo guardai negli occhi -Solo quando mi farà paura- dissi criptica con il mio solito tono un po' spavaldo e strafottente -Quindi no?- chiese maligno -No- risposi sicura, di scatto ad una velocità sorprendente tirò fuori la bacchetta dalla manica sinistra e me la puntò sul collo; sentii il legno della bacchetta premere con insistenza -Alzati- mi ordinò, lo guardai tranquillamente e mi alzai e mi porto con la schiena al muro, un braccio appoggiato al muro e uno con la bacchetta puntata su di me.
-Ora hai paura?- lo guardai -No- risposi serena lui strinse i denti -Perché?- chiese -Non lo so ma la risposta è No- dissi guardando nei suoi occhi neri e profondi come pozzi -Ora posso finire di leggere oppure vuole testare la mia paura verso di lei ancora?- lui si girò togliendo il braccio appoggiato alla parete.
Poi però mentre ero ancora appoggiata al muro lo rimise, il braccio, sulla parete per bloccare la via di fuga ora era davvero vicino al mio viso, sentivo il suo respiro caldo e il suo profumo che... -Ora mi fa un po' paura- dissi sincera lui sorrise maligno, alzò la mano dalla parete e mi accarezzò la guancia -Non hai paura di una bacchetta puntata alla testa ma...- mi abbassai superandolo e tornai a sedermi non lasciandolo finire.
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Severus Piton: Innamorata di un eclissi
FanfictionUna ragazza che apparentemente normale, va nella scuola di magia e stregoneria di Hogwarts e vivrà i suoi 7 anni più strani della sua vita, scoprendo chi è davvero e le sue capacità che non appartengono, ne al mondo babbano ne a quello magico. In me...