Capitolo 29: VI anno e i duelli

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Ed eccoci arrivati ad Hogwarts per la sesta volta, pronti per il sesto anno, ancora una volta seduti su quei tavoli che ci accolgono ancora dopo tanto

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Ed eccoci arrivati ad Hogwarts per la sesta volta, pronti per il sesto anno, ancora una volta seduti su quei tavoli che ci accolgono ancora dopo tanto.
Io non mi sentivo per la verità del tutto pronta a iniziare quell'anno; avevo come la sensazione che sarebbe cambiato qualcosa e ne avevo un certo timore.
Notammo un enorme cambiamento fin da subito ci venne introdotto un nuovo professore di pozioni dal preside: Horas Lumacorno, ma Piton quindi insegnava difesa contro le arti oscure?
Mi domandai istintivamente.
La mia intuizione venne subito confermata, quindi dopo tanto tempo ci era riuscito?!
Mi venne da ridere.
Non ne ero triste come avevo immaginato anzi ero felice per lui.
La cena fu tranquilla un pò come di consueto e piena di pettegolezzi, ascoltando le ragazze del mio anno, che commentavano il fatto che Piton fosse riuscito nel suo intento di diventare professore di difesa contro le arti oscure mi mise allegria. Osservavo come si rubavano i suoi sguardi quando sondava la sala senza mai incontrarsi, e la cosa mi faceva sorridere per il fatto evidente che erano cresciute, si insomma avevano gli ormoni a palla.
E non mi escludo.
Mangiai con calma rimanendo in silenzio, perché quei pensieri poco consoni verso Piton, non mi piacevano molto, non condividevo quell'attrazione per quel professore così cinico e freddo.
Certo era affascinante e oggettivamente molto bello, ma non da provare quello che provavano loro.

Il giorno dopo iniziammo con il botto, la prima ora prima lezione di pozioni con il nuovo professore.
Quando entrò con passo tranquillo la classe si zittì eravamo abituati a Piton, -Buongiorno ragazzi sedetevi,- disse allegramente vedendoci zitti e composti -Facciamo un giro di nomi così magari inizio a memorizzare i visi- disse allegramente -Avanti ragazzi sembrate dei cadaveri- aggiunse ridacchiando.
Finito il giro di nomi e presentazioni, disse -Oggi vi lascerò la possibilità di scelta, una pozione da voi selezionata per vedere il vostro livello in questa materia! Vi sprono a sperimentare e non riprodurre ciò che già sapete. Iniziate forza!- disse allegro con grande sorriso sul volto bonario.
Mi misi subito all'opera decisi di fare il la pozione della disillusione, ero consapevole della sua difficoltà ma ci volevo provare. Quanto meno se non mi fosse riuscita avrebbe apprezzato l'impegno, pensai.
Alla fine della lezione tra fumi e borbottii da parte dei calderoni, il professor Lumacorno venne a prelevare le nostre pozioni e commentando a primo occhio le pozioni più discutibili e il loro nome introducendoci la sua sapienza in tale arte della magia.
Quando fu il mio turno si fermò, rimase stupito -Una pozione complessa, signorina...?- -Watson signore- risposi -Watson ma a primo occhio anche fatta bene!- disse entusiasta, io lo guardai stranita ma al contempo felice, prelevare la pozione -Signorina Watson puoi andare- disse felice; presi la mia borsa soddisfatta, salutai e uscii.
La lezione successiva era trasfigurazione una delle materie più complesse dell'istruzione magica, con mio sommo stupore andò tutto per il meglio, la professoressa McGonagal era sempre stata una delle mie preferite tra gli insegnanti era saggia e capace anche se alla svolte severa e puntigliosa.
Quel giorno imparai a trasfigurare un uccello in una bottiglia di vetro vuota.
Non sapevo di preciso a cosa potesse servire ma io assimilavo senza farmi troppe domande.
Dopo pranzo verso il pomeriggio, lo passammo fuori all'aperto a goderci le ultime giornate calde al sole perché poi sarebbe arrivato l'inverno e la neve avrebbe ricoperto tutto con il suo candore.
Io amavo l'inverno ma il sole alle volte mi mancava quando la neve cadeva inesorabile.
Quella sera invece fu particolarmente strana, non avevo sonno, non mi si chiudevano gli occhi, ma la voglia impellente di rilassarmi sul mio letto su nei dormitori fu enorme allora mi decisi e presi le ultime gocce della pozione che Piton mi aveva dato per dormire.
Poco prima di decidere di dormire avevo chiesto a Draco se potevo andare al bagno dei prefetti ogni tanto se per lui andava bene visto che era prefetto mi poteva dare il permesso, lui mi aveva dato il permesso e quindi avevo carta bianca.
Il motivo era prettamente, semplice, alcune persone si divertivano a spiare le docce mentre facevamo i cavoli nostri.
Era brutta come cosa ma io trovavo sempre il modo per farle andare via, con una volata sul marmo (fa male) o oscuramento della vista.
Insomma bastava poco ma il fatto che lo fa essere era segno di maleducazione.
Ma non andai ai bagni.
Il giorno dopo mi svegliai più presto del solito, scesi dal letto e il pavimento freddo mi fece quasi passare la voglia di scendere.
Mi lavai e mi vestii già con la divisa perché non mi andava di tornare su poi; presi la borsa con i libri e quaderni, la bacchetta e andai nella sala grande per colazione.
Mi sedetti al tavolo e notai con un sorriso che ero io e altre due persone in tutta la sala esclusi i professori; feci scorrere lo sguardo sul tavolo insegnanti e vidi la McGonagal e Flitwich chiacchierare tranquillamente.
La porta si spalancò e con passo felpato ed elegante Piton fece la sua entrata nella sala, le ragazze si girarono e cominciarono a squittire come pazze alla vista del giovane professore cubo e stronzo.
Sì perché questo era Piton, stronzo.
Quando arrivo al tavolo Serpeverde mi squadrò essendo l'unica della mia casa ad essere seduta lì.
-Buongiorno- dissi siccome si era fermato a fissarmi con sguardo truce -Cosa fai già sveglia- disse con un tono di rimprovero -Non avevo più sonno. Adesso non posso scendere prima?- chiesi in segno di sfida.
Sentii lo sguardo di tutti su di noi, compresi la McGonagal e Flitwich, -Non ho detto questo solo che di solito scendi verso le 7:00- disse duro, io lo squadrai -Ma come fa a sapere quando scendo di solito?- dissi curiosa, -Osservo- disse come se la cosa fosse ovvia; feci una faccia divertita -Beh allora è bravo glielo concedo- dissi sorridendo, lui mi lanciò l'ultima occhiata e andò a sedersi al tavolo insegnanti.
Finita colazione mi alzai e in contemporanea anche Piton si alzò, uscii e andai in cortile a sedermi per aspettare la lezione successiva.
Quando vidi arrivare i miei amici gli andai in contro -Ragazzi vi devo parlare- dissi -Emma dimmi- disse Kate portandomi da parte -Ho scoperto che Piton sa a che ora scendo a colazione- dissi, lei fece una faccia scioccata -Ma in che senso che quando scendiamo noi non c'è mai?- disse -Non lo so Kate- dissi perplessa e un po' turbata.
Così tutti insieme andammo: io, Alec, Kate e Draco alla prima lezione di difesa contro le arti oscure.
Come di consueto ci sedemmo in fondo all'aula perché a me piaceva come già detto in precedenza, sondare il terreno le prime lezioni.
La lezione fu interessante non si può negarlo, Piton era nel suo elemento e si vedeva la voglia che aveva di parlarne, insomma non lo avevo mai visto così preso dallo spiegare qualcosa.
L'unico problema erano le ragazze che, nel pieno del movimento ormonale, continuano a ridacchiare o addirittura cercare di attirare l'attenzione del professore in tutti i modi possibili immaginabili. -Professore scusi se la interrompo me lo può rispiegare quel passaggio?- chiedevano con vocine forzatamente mielose -No hai il libro se non ascolti te lo leggi- rispondeva duro e glaciale.
L'impresa "conquista Piton" non andò a buon fine oltre al fatto che lui le demoliva ogni volta erano un pochino fastidiose.
-Ragazze state zitte un secondo!- sbottai ad un certo punto, quando quelle galline superarono il limite -Watson perché parli?- mi riprese lui invece, aprii la bocca per rispondere a tono ma mi arrivò un calcio nello stinco da parte di Kate che mi zitti per il dolore lancinante. -Aia!- sussurrai piano arrabbiata -Emma devi stare zitta se non torni in punizione- mi riprese lei non aveva tutti i torti quindi mi zittii.

Severus Piton: Innamorata di un eclissiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora