Capitolo 31: Il bagno dei prefetti

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Una sera piuttosto fredda, un paio di settimane prima di Natale, per il quale Draco mi aveva gentilmente invitato da lui; decisi di usufruire del Bagno dei prefetti, così verso le undici uscii dalla sala grande vestita solo con l'accappatoio e la ...

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Una sera piuttosto fredda, un paio di settimane prima di Natale, per il quale Draco mi aveva gentilmente invitato da lui; decisi di usufruire del Bagno dei prefetti, così verso le undici uscii dalla sala grande vestita solo con l'accappatoio e la bacchetta.
Avevo una gran voglia di rilassarmi e pensare, secondo me i pensieri sì smaltiscono meglio in ammollo nell'acqua calda.
Sembravo una spia o un agente segreto che prova in tutti i modi di essere quello che non è, mi stavo divertendo a non far rumore ma non funzionò molto bene.
Camminai nei corridoi bui del castello a passo spedito per raggiungere il bagno più in fretta possibile, faceva parecchio freddo e siccome ero nuda sotto l'accappatoio avevo i brividi e sentivo il mio corpo irrigidirsi sempre più che avanzavo nel buio.
Mi strinsi nel tessuto dell'accappatoio e velocizzai il passo per arrivare prima a destinazione, non lo avessi mai fatto; mi schiantai con forza contro qualcuno, cazzo!
Accese la luce -Watson cosa fai vestita così a quest'ora fuori dalla sala comune?!- disse arrabbiato Piton con sguardo indagatorio, mentre mi squadrava rabbioso -Io...- balbettai parole a caso e senza senso.
Lo vidi però indugiare per un secondo sulla scollatura dell'accappatoio -Cavolo possibile che lei faccia delle domande alle quali non posso aggirare la risposta!- dissi frustrata e irritata mentre mi coprivo -Comunque stavo andando a fare un bagno nel bagno dei prefetti, Draco mi ha dato il permesso- aggiunsi prima che potessse obbiettare.
-Ah va bene- disse contro ogni mia aspettativa con una freddezza glaciale -La ringrazio... io... vado perché ho freddo- dissi saltellando via, sentendo il suo sguardo puntato sulla schiena e anche un po' più in basso seguirmi, sfuggii al freddo lanciandomi dentro il bagno poco dopo.
Non avevo parole, i prefetti avevano un bagno stupendo non c'è che dire: una vasca enorme quasi quanto una piscina in marmo beige, sulla parte verso la finestra c'erano dei tubi in rame rosso, vidi poi che sputavano sapone nell'acqua per creare la schiuma più bella che avessi mai visto, insomma un paradiso.
Mi tolsi l'accappatoio e lo appoggiai sul bordo vasca insieme alla bacchetta ed languidamente entrai in acqua, la temperatura era perfetta e feci un giretto esplorativo della vasca nuotando come in una piscina e poi mi rilassai.
Mi lavai i capelli con uno scampo diverso dal mio solito uno al limone e felci che aveva un profumo buonissimo e il corpo con saponi profumati, restai in acqua in ammollo giocando con la schiuma facendola volteggiare in aria creando forme geometriche contrinche che mi fecero girare un po' la testa.
Pensai anche parecchio.
Pensai ai miei amici e di come fossi affezionata a loro, di quanto fossero importanti per me e mi ripromisi di essere l'amica perfetta per quei 3 deficienti ai quali ero legata.
Pensai a Piton e del nostro ultimo incontro nel suo studio, si beh mi aveva palpata ovunque eppure non ne avevo un brutto ricordo, anzi.
Ci rimuginai su parecchio senza mezzi termini, era oggettivo che le sue mani sul mio corpo avevano uno strano effetto come il suo sguardo freddo e intenso.
Verso mezzanotte, mentre io pensavo ai fatti miei e guardavano fuori dalla finestra del bagno.
La porta del bagno si aprì di colpo facendomi fare un infarto -Cazzo!- imprecai coprendomi alla belle meglio -È occupato!- dissi irritata ma l'individuo che era entrato mi ignorò completamente, avanzò verso la vasca vestito in accappatoio e quando la luce lo colpì lo vidi in faccia.
Era un ragazzo bello di viso aveva gli occhi azzurri e distaccati e i capelli neri quasi quanti quelli di Piton, non era un mio compagno di casata perché non lo riconobbi -Ciao- fece lui tranquillo fissandomi -Scusa ma è occupato non vedi?- dissi chiudendo le braccia sul seno in segno di difesa e alzando un sopracciglio -Si ho visto ma il bagno è grande e in due ci si sta- disse semplicemente, si spogliò come se niente fosse, salì sul bordo e io mi girai per non guardare e sentendolo ridere mi irritai, ed entrò.
Nuotò per un po' come in una piscina tra bracciate e apnee; si lavò i capelli e il corpo con lo stesso sapone e poi si avvicinò, -Piacere Michael- disse porgendomi la mano guardandomi con aria strana -Emma- dissi un po' aggressiva e fredda, -Sono di Corvonero tu?- chiese come se non notasse il mio disagio -Serpeverde- risposi restia a volere iniziare una conversazione.
Era davvero una persona loquace con la quale era stranamente facile parlare, ci mettemmo però a chiacchierare un po' del più e del meno e cominciammo a conoscerci.
Non era male come persona, molto acculturato e intelligente, strano però, aveva di certo la sua personalità stravagante ma intensa.
Davvero era molto attraente non lo metto in d'obbligo ma si stava prendendo delle confidenze come se mi conoscesse da parecchio.
Aveva un modo di guardarmi strano che mi metteva un disagio profondo quasi primordiale quando il suo sguardo mi si posava addosso.
Erano almeno le due del mattino e eravamo vicini uno accanto all'altro guardando fuori dalla finestra il panorama, lui si avvicinò sfiorando le miei spalle con le sue, si girò con la schiena verso la finestra e mi guardò in faccia -Sei fidanzata?- chiese tranquillamente, io risi genuina -No non sono fidanzata... ma non ho intenzione almeno per ora di pensarci- -Peccato perché sei davvero una persona affascinante sai?- disse prendendomi il volto tra le mani con gentilezza.
-Grazie...- dissi con un sorriso, le sue dita scivolarono sulla maschera fino a sfiorare la mia spalla che sporgeva dall'acqua.
-Sai devo confessarti che in realtà ti osservo da parecchio?- disse lui ad un certo punto -In che senso?- chiesi curiosa ma sull'attenti  -Nel senso che saranno due mesi che ti guardo da lontano o almeno ci provo- disse sorridendo con fare molto affascinante che mi fece arrossire -In che senso ci provi?- dissi sempre più a disagio e un po' irritata -Nel senso che c'è sempre Piton che scassa i maroni e non sono riuscito mai a parlarti- disse tranquillo.
Io risi imbarazzata -Beh... ci sono finalmente riuscito oggi no?- disse sfiorandomi con le dita la spalla, -Si beh... smettila mi fai il solletico- dissi allontanandomi ridendo, lui rise e alzò le mani in segno di resa.
Mi vennero alla mente tutte le volte che mi ritrovavo dietro l'angolo o in fondo al corridoio con quello sguardo indagatore e feroce.
Strinsi i denti ma scacciai via il pensiero.
Rimanemmo in silenzio per un po' e sentii il suo disagio crescere, non mi piacevano le persone che nel silenzio si trovavano male. Il silenzio è l'arma più potente per testare una persona che non è in grado di gestire certe cose che vanno oltre se stessi e lui era una di quelle.
Storsi il naso.
Quando con fare languido, mi diressi verso l'altro lato della vasca perché volevo fare un giro, nuotai con calma e tranquillità volevo affrontare la cosa con più serenità.
Lui andò sotto acqua e mi raggiunse, -Allora signorina già stufa?- -No in realtà stavo facendo un giretto- dissi io tranquilla, lui rise e mise un capello dietro l'orecchio.
Si tuffò di sotto e lo sentii sfiorarmi le gambe con gentilezza ma io mi ritrassi coprendomi la mia intimità, ma prese le gambe poco sopra le ginocchia tirandomi fuori dall'acqua con slancio mostrando il mio seno, per scherzo immagino ma... la cosa mi fece andare su tutte le furie era troppo.
-Che cosa fai!- dissi incazzata e in imbarazzo, lui mi rimise giù con un sorriso dolce e pieno di bellezza poi seriamente mi disse -Emma tu non hai niente da nascondere capito? sei stupenda- -Si ho capito ma non era il caso- dissi ora con gli occhi dilatati e duri lui si avvicinò e mi accarezzò la guancia, -Per favore- dissi un po' turbata.
Allora si allontanò un pochino, -Scusa non volevo metterti a disagio solo... volevo dimostrarti quanto tu sia meravigliosa- disse lui annullando le distanze tra noi, -Grazie... ma...- prese i miei fianchi sfiorandoli con le mani con delicatezza e si avvicinò a me in modo poco conveniente la sua vita era troppo vicino alla mia.
-No Micheal trovati una ragazza per fare queste cose- dissi seria e senza mezzi termini -Capisco... ma se... io volessi te?- chiese io arrossii e mi girai per uscire.
Lui mi spinse con delicatezza contro il bordo di marmo della piscina facendomi sbattere le costole superiori procurandomi un gemito di dolore involontario e mi bloccò appoggiandosi a me che ero di spalle, si strusciò contro il mio sedere sodo cercando di suscitare in me l'eccitazione che lo prendeva, sentii la sua prominenza appoggiarsi al mio corpo e mi girai schifata.
-Ma che cosa vuoi!- gli dissi glaciale, ma lui più forte e più grande di me mi bloccò mettendomi una mano sul collo chinandomi in avanti e provò tra sospiri e gemiti brutali pieni desiderio a penetrarmi ma io terrorizzata e scattai sbloccando il mio potere e non ci fu verso di fermarmi.
Con un gesto imperioso ma disperato della mano lo lanciai dall'altra sponda della vasca in acqua per togliermelo di dosso con disgusto.
-Mi fai schifo...- dissi così fredda che mi sembro per un attimo che l'acqua si fosse congelata.
Lo schifo che provai in quel momento fu indescrivibile, mi sentivo sporca e violata anche se non fino in fondo ma una parte di me lo pensava.
Uscii dalla vasca più veloce che potei ma non trovavo l'accappatoio, un momento di panico mi prese rimasi immobile mentre il cuore cominciava a battermi in petto con una velocità incredibile.
"Dove l'ho messo" pensai in preda al panico mentre il respiro mi mancava, andai verso la porta avrei preferito andare in giro svestita piuttosto che farmi toccare da quel... coso schifoso facente parte per puro caso della razza umana.
Il mio corpo bagnato era teso e pieno di adrenalina ma non abbastanza da far scacciare i pensieri terribili che mi bloccavano sul posto.
Michael che si era alzato subito mi aveva raggiunto in pochissimo e mi buttò per terra bloccandomi e mi tenne ferma con delle corde create con la bacchetta che sfortunatamente era riuscito a recuperare.
Mi legò le braccia insieme e le gambe pure, sentivo sotto di me la pietra fredda del bagno irrigidire ogni parte del mio corpo nudo.
Mi distese, mentre io mi divincolavo  provando a chiudermi ad uovo per proteggermi mentre lui da in piedi mi guardava famelico -Sei bellissima- disse con un tono profondo e accattivante.
Vidi il suo corpo che ancora si accingeva ad eccitarsi sotto la sua mano che lo toccava veloce, al mio dimenarmi convulso gemette mentre il suo membro si induriva nel guardarmi.
Così mi fermai schifata e piena di odio mentre le lacrime miste a tutto quello che provavo si confondevano con l'acqua che già mi bagnava.
-Se stai ferma non farà male Emma...- disse tranquillo con voce rotta dal desiderio salendo sopra di me -Rilassati- mi sussurrò mentre si metteva sulle ginocchia a cavalcioni su di me.
Con le mani comincio a toccarmi i fianchi salendo fino al seno sospirava nel vedere il mio corpo sotto le sue mani che lo sfioravano con desiderio.
Poi si mise a quattro zampe comincio a baciarmi il collo e i seni con morsi e pieni lussuria pensando di suscitare le emozioni che provava lui anche in me che mi sentivo morire.
Poi si appoggiò con i gomiti sul pavimento e strusciando il suo membro duro e pulsante  su di me tra gemiti e sospiri io ero immobile e schifata al colmo della disperazione, mi ero rassegnata.
Voleva fare le cose con calma adesso che ero immobile senza una via di fuga e nessun modo per difendermi.
Poi la sentii impetuosa come uno tsunami e esplosiva quadro un vulcano, la rabbia... sentii la punta del suo membro solleticare la mia intimità mentre lo sentivo quasi dentro di me tra gemiti e parole oscene.
Esplosi.
Qualcosa dentro di me si ruppe, lui finì in aria sopra la vasca in posizione come l'uomo vitruviano di Leonardo Da Vinci, mentre urlava di dolore.
Sentivo il suo corpo come se lo potessi toccare e ne avevo il controllo totale, stavo premendo e stringendo il cuore comprimendola per bloccare le pulsazioni.
Le corde si spezzarono sotto la potenza che emanavo, mi rannicchiai in un angolo in stato catatonico e traumatico, i rumori si ovattarono e sentii tutto come se fossi stata in una bolla.
All'improvviso probabilmente sentendo le urla di quel maniaco, qualcuno spalancò la porta del bagno distruggendola in tanti pezzi, -Che cazz...- non finì la frase vedendo Micheal in aria che però aveva smesso di urlare di dolore stava solo lì con le labbra viola implorando di scendere.
Aprii gli occhi piano non mi andava realmente di farlo ma l'istinto fece per me, Piton mi notò nell'angolo, avevo la schiena rivolta veroso di lui mentre tutto il resto era rivolto all'angolo -Watson!- lo sentii esclamare ovattato si fiondò su di me come un avvoltoio, vedendo che ero nuda senza indugio si tolse il mantello e me lo mise addosso senza riuscire a non lanciarmi un'occhiata intensa ma non con intenzioni crudeli semplicemente umana e si sedette accanto a me prendendomi in braccio.
Mi sentii morire a quel contatto creandomi degli spasmi anche se sapevo che non erano in modo negativo -Watson lascialo cadere in acqua adesso ci sono io qua- disse mentre continuavo a tremare poco dopo che mi calmai un pochino, Micheal cadde con un schiocco in acqua che si tinse di rosso ma ci rimase tremante scosso dal pianto.
L'acqua lo aveva tagliato un po' sulla schiena ma niente di che.
Piton si alzò e mi sollevò in braccio coprendomi per bene, non sapeva bene cosa fare con lui visto che ero la sua priorità.
Dalla porta entrò velocemente anche la McGonagal -Minerva portalo via- disse glaciale Piton -Perché cosa è...?- vedendo i miei occhi capì, fece una smorfia di dolore e rabbia.
Con la bacchetta vestì con un asciugamano Micheal e lo portò dal Preside prendendolo per la collottola senza mollarlo un secondo lasciandogli le ferite aperte, mentre gli sbraitava contro tutte le cose possibili immaginabili.
Io e Piton ci dirigemmo nel suo studio io non parlavo e avevo gli occhi spalancati ero traumatizzata avevo le braccia intorno alle gambe e lui mi teneva su come meglio poteva.

Severus Piton: Innamorata di un eclissiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora