Le vacanze di natale passarono in fretta, senza che me ne rendessi davvero conto, piano piano la neve cominciò e sciogliersi sotto il sole che rimaneva sempre di più ogni giorno in cielo.
La primavera era alle porte e sentivo l'ansia per gli esami alzarsi in me come un'onda in continua crescita, si sono un pò ansiosa e non solo io ma anche i miei compagni cominciarono a diventare nervosi e suscettibili.
Insomma erano tra gli esami più importanti e difficili.
Un pomeriggio mentre ero in cortile che studiavo pozioni vidi avvicinarsi a me una figura vestita di nero assomigliante ad un pipistrello, nessuno aveva quel portamento: Piton.
-Watson studi pozioni vedo- disse glaciale, io gli lanciai un'occhiataccia irritata -La prego non infierisca- dissi nervosa e lui stranamente comprese prendendomi alla sprovvista -Vuoi una mano?- chiese anche se però crudele, io alzai il sopracciglio dubbiosa e stranita -Non mi sta prendendo in giro vero?- chiesi -No- disse di rimando quasi ferito -Va bene- risposi titubante guardandomi in giro -Vieni- mi disse freddo, prese e se ne andò e io lo seguii anche se a distanza e pronta ad ogni evenienza.
Mi portò in un'aula libera e ci sedemmo sui banchi uno davanti all'altro, -Allora... inizia elencandomi gli ingredienti della pozione Antifurto poi mi spieghi il procedimento e a cosa serve- disse tenendo i miei appunti in mano con cura non guardandoli, mi accorsi con strano orgoglio che lui non aveva bisogno di controllare sapeva tutto nei minimi dettagli.
Gli elencai tutti gli ingredienti mancandone uno -Ne manca uno Watson- disse frettoloso, mi sforzai ma non me lo ricordavo -Ah! non me lo ricordo!- esclamai arrabbiata scendendo dal banco -Non importa vai avanti con il procedimento e con l'utilizzo- disse tranquillo tenendo lo sguardo su di me fisso che camminavo irritata.
Dopo che gli ripetei tutte le pozioni che avevamo affrontato scoprii che una non l'avevo scritta sul quaderno così fu costretto a restare più al lungo perché me la dovette spiegare da capo.
Era davvero bravo e non l'avevo mai messo in dubbio, quella volta fu più paziente e calmo del solito, scrisse sulla lavagna quello che non capivo e me lo fece ripetere, ero davvero colpita dalla sua sapienza.
Era così giovane eppure non aveva tentennamenti o dubbi in quello che insegnava e lo faceva con discrezione ma il modo in cui mi guardava mi metteva a disagio.
Alla fine del ripasso ero stanchissima, -Beh le sai molto bene le cose Watson non capisco di cosa tu abbia paura?- disse curioso, guardandomi negli occhi, si avvicinò a me lentamente come un predatore e io rimasi ferma lì sapevo che non crebbe osato avvicinarsi più di tanto.
Gli lanciai un sorriso di sfida, lo vidi stringere i denti e lo sentii inspirare il mio profumo con prepotenza, poi uscì dall'aula come un turbine di tessuto nero.
Ebbi paura per un attimo che sarei svenuta, era così vicino che avevo percepito il suo calore e anche un'altra cosa, desiderio; la cosa mi sconvolse molto non avrei mai pensato che qualcuno potesse desiderarmi.
Sapevo che la cosa accaduta era sbagliata io mi ero allenata tanto per non invaderà la privacy altrui, ma lui era capace di farmi perdere la pazienza in un nano secondo e anche il controllo.
Quella sera dopo cena avevo passato la serata con i miei amici, Kate era rimasta abbracciata a Raphael che si era unito a noi mentre Alec era andato a fare una passeggiata con una persona non sapevamo chi.
Parlammo del più e del meno perché alle volte non è obbligatorio parlare sempre di cose serie anche se lo preferivo; poi io mi alzai -Raga vado un attimo fuori a prendere un po' d'aria- dissi mi incamminai fuori dalla sala comune e mi chiusi la porta dietro le spalle.
Poco dopo la sentii riaprirsi -Emma aspettami, posso?- chiese Draco molto rispettoso io sorrisi -Si certo- e ci incamminammo insieme.
-Secondo te Kate e Raphael stanno bene insieme?- mi chiese lui stranamente -Si penso di sì anche se a volte mi sembrano tanto diversi- risposi mentre arrivavamo ad una terrazza che svettava sul verde del castello.
-Ma tu non hai un po' paura che ad un momento all'altro potrebbe iniziare una relazione?- chiesi io confidando le mie paure -No perché se è la persona giusta non mi spaventa- disse sorridendomi io annuii cupa -Non lo so ma penso di non essere ancora pronta tu?- chiesi -Mah io si credo di si- io lo guardai -Sono davvero felice per te spero tu possa trovare la persona giusta- gli dissi mettendogli una mano sull'avambraccio.
Fu così che dopo un po' tornammo dentro Kate e Raphael erano spariti lui andò a letto e io rimasi seduta sul divano a leggere tranquillamente.
Passarono circa tre o quattro ore e mentre facevo volteggiare la mia sferetta d'acciaio intorno a me, movimento che mi metteva pace ed entravo in una specie di trans, qualcuno entrò nella sala Comune, Malfoy -Ei che ci fai sveglio tu?- dissi sorpresa, lui sorrise -Non lo so, ma posso stare qui con te?- io risi -E me lo chiedi pure?-.
Si sedette sul divano e io mi sedetti accanto a lui, parlammo un po' su come vedevamo noi la vita i lati positivi e negativi della morte, in somma cose profonde.
Mi mossi sul divano perché avevo un po' freddino, mi alzai e presi una coperta e la stesi su di me e su Draco, -Grazie ma vieni più vicina che stiamo più comodi- disse scuotendo la testa per il mio sopracciglio alzato ma senza tanti giri di parole mi prese di peso e mi portò sdraiata appiccicata a lui -Vedi la coperta funziona adesso!- disse ridendo.
E così accoccolati dopo una chiacchierata ci addormentammo.
Poco prima dell'alba che faceva capolino tra le montagne vicino al castello feci una sottospecie di infarto ad un'età troppo giovane ho creduto di morire... -Ma cosa state facendo!- disse una voce gelida e rabbiosa che mi mi fece scattare in piedi come una molla -Che cavolo succede?- gridai mentre sguainavo la bacchetta e la puntavo contro un viso pallido e familiare, mi trovai Piton davanti.
-Cavolo che spavento, professore ma c'era bisogno di urlare?- dissi arrabbiata a tal punto da cambiare colore del viso che da rosa era diventato rosso, Malfoy rise a causa della mia faccia, -Ma si può sapere...- chiese Piton che stava per iniziare un discorso irritante già la mattina ma Malfoy lo interruppe -Professore ci siamo addormentati così non è successo niente non si preoccupi- disse sorridendo facendomi l'occhiolino.
-Si Malfoy ti conviene non averla toccata capito- disse Piton arrabbiato e lo disse con così tanto odio che mi fece quasi paura -Mio dio professore non è mica suo padre!- disse Draco sorpreso dalla reazione non lo avesse mai detto, Piton lo prese per la maglietta e lo sbatte contro il muro -Tu...- iniziò -Professore cosa sta facendo?- chiesi irritata e parecchio preoccupata per Malfoy appeso. Lui lo lasciò andare mollando la maglia senza neanche guardalo e nel mentre mi fissava, poi si voltò e se ne andò senza voltarsi.
-Ma che cavolo...- dissi io e Malfoy scoppiò a ridere -Mio dio ho pensato per un momento che sarei morto! Hai visto come mi ha guardato?- io sorrisi con amarezza -Si ho visto- dissi turbata ma lui non se ne accorse.
Quella mattina a lezione di difesa contro le arti oscure ora la materia che odiavo di più, finimmo di leggere il libro, io per la terza volta.
-Watson mi sapresti descrivere il libro in generale?- mi interrogò la professoressa Umbridge perché parlavo con una mia compagna, Marta credo, -Si lo saprei fare- dissi -Bene vai esponi- disse con una voce da bambina pazza, io risi -Sul serio?- -Se preferisci dirmi cosa c'è scritto nella pagina 124 nella riga 36 fai pure disse prendendo il libro in mano e andando al segno.
Io sorrisi sadica -Non lo sa signorina Watson?- disse malefica -Ma è proprio qua che si sbaglia- dissi dettandole parola per parola la trentaseiesima riga di pagina 124. La classe si zittì avendo confermato la mia risposta, mentre la professoressa non si mosse lanciandomi uno sguardo di odio che mi fece sorridere -Vorresti un'altra punizione questa sera Watson?- chiese -In realtà no. Ma se mi invita faccio fatica a rifiutare più che altro per il fatto che Io sono educata- dissi calcando apposta sulla parola Io.
-Bene punizione alle 20:00 nel mio studio cara- disse sprezzante -Grazie non mancherò per nulla al mondo- risposi crudelmente.
Finita la lezione uscii e Kate mi raggiunse -Dai cavolo ma lo fai apposta allora- disse irritata -Buongiorno Kate! Ovvio che lo faccio apposta!- esclamai -E perché!- -Mi diverto a farla arrabbiare! Qui dentro nessuno ha le palle di dire niente!- dissi facendo spallucce.
Andammo nella sala grande a mangiare qualcosa di leggero, -Draco!- esclamai vedendo che ci cercava -Oh eccovi sapete dove Alec?- chiese -Nope ma facci sapere dove se lo trovi- dissi io divertita.
La giornata passò noiosa tra studio e chiacchiere.
Alle 20:00 mi presentai all'orribile studio della Umbridge, bussai -Avanti!- esclamò serena con voce stridula che mi urtava tanto, -Buona sera- dissi entrando tranquilla -Siediti cara, lì difronte a me così vedo quel tuo bel faccino- disse con fare crudele "Si beh non posso dire lo stesso del tuo" pensai tra me e me.
Mi sedetti e attesi -Scrivi 100 volte "Devo cambiare modo di essere"- disse, io risi -No mi dispiace trovi un'altra frase perché questa non la scrivo- ribattei -Allora manderò a chiamare il Preside- -Benissimo vada pure- dissi con strafottenza -Bene allora scrivi 200 volte "Devo smetterla di essere strafottente"- disse, io risi -Va bene questa ci sta me la sono cercata-.
Iniziai a scrivere con la sua penna ad inchiostro automatico, poco dopo sentii bruciare la mano ma tanto, mi girai e la vidi guardarmi con fare crudele io sorrisi, dopo parecchie frasi la ferita che mi stava incidendo era "Devo smetterla di essere strafottente" sogghignai.
Ad un certo punto però mi ruppe le palle abbastanza -Ph ma la finisce!- esclamai -Ma che cosa crede di ottenere così?- le sbraitai in faccia facendola sobbalzare -Signorina Watson si sieda e vada avanti- -Io non credo proprio lo sa che posso denunciarla per questo?- dissi indicando il dorso della mano sanguinante -Cosa cara?- disse ridacchiando malefica, guardai la mano ed era tornata normale ma io scossi la testa con un gesto fluido con l'altra mano la ferita tornò più profonda di prima, -Ops è molto grave professoressa lo sa che non si può fare?- dissi ridendo in modo così cattivo che mi feci un po' inquietudine.
Mi alzai e le andai incontro -Lei crede di essere qualcosa vero? Mi dispiace se tutti la odiano e la disprezzano ma forse è il caso che forse oggi si faccia un paio di domande- dissi, lei tiro fuori la bacchetta ma io con un piccolo gesto del dito me la ritrovai in mano -È proprio un bacchetta bruttissima- dissi a caso la presi e gliela ridiedi -Arrivederci professoressa- presi la mia roba e uscii.Mancavano poco meno di tre settimane agli esami e l'ansia saliva, io e miei amici eravamo pronti ma eravamo nervosi.
Le sere prima dell'esame ripassavamo sia le cose teoriche che pratiche.
Al giorno dell'esame avevo fatto una bella dormita quindi ero riposata e avevo studiato tutto il necessario, ero sicura di quello che sapevo e l'ansia rimase normale senza aumentare in modo spropositato.
Feci tutti gli esami teorici con i miei amici e poi ci confortavamo poi dopo averlo fatti, quelli pratici si svolgevano individualmente come sempre.
A quelli pratici mi fecero i complimenti, dissero che era raro vedere una ragazza così giovane così dotata, ero molto fiera di me ma non lo dissi a nessuno.
Non mi andava di far gioire gli altri per i miei successi, erano miei e me li volevo godere io senza sembrare egoica.
Quando gli esami finirono passammo l'ultima giornata insieme fuori, sulla riva del lago nero.
Era una giornata soleggiata anche se una brezza leggera sfiorava le nostre chiome -Watson vieni con me!- disse Piton spuntando come un fungo dal terreno rovinando il clima tranquillo, -Perché?- chiesi crucciata, lui mi lanciò un'occhiataccia, da quando era arrivato il caldo si vestiva con i soliti pantaloni neri eleganti e una camicia bianca con le maniche tirate su a metà braccio e adesso perché mi metto a guardare come si veste!?
Che stupida!
Ma le sue braccia... non potei non notare quanto fossero belle.
Mi alzai e lo seguii lanciando ai miei compagni uno sguardo un po' preoccupato. Non fu niente di allarmante come credevo mi portò dal preside, -Buongiorno Emma vieni accomodati, Severus puoi rimanere- disse sorridente evitando l'uscita di Piton -Allora vorrei parlare dei tuoi esami- feci una faccia istintivamente terrorizzata -Sono andati male professore?- chiesi, lui rise genuinamente -No direi proprio di no anzi forse troppo bene, gli esami di pratica sono stati i più ben eseguiti che avesse mai visto la commissione- disse Silente, io rimasi a bocca aperta, -Si proprio così, e quelli teorici avrebbero dovuto aggiungere almeno 3 voti in più per valutarli, Emma ma cosa sei un prodigio?- disse facendo una domanda retorica, io non sapevo cosa dire cioè avevo studiato tutto alla perfezione ma poi avevo aggiunto qualche ragionamento ma nulla di più!
-Ecco signore io... non so cosa dire- mi mancavano le parole -Emma per favore mi puoi spegnere il fuoco?- mi chiese e istintivamente allungai la mano e il fuoco si spense quando chiusi la mano e sparì, dopo averlo fatto mi resi conto, era un test, cazzo! Era una domanda trabocchetto, era quasi estate e il fuoco non serviva da tempo come avevo fatto ad non pensarci.
-Che cosa era quello?- chiese Silente serio -Ho spento il fuoco signore come ha chiesto- cercai di sviare la sua attenzione ma non funzionò -Fammi vedere!- io abbassai gli occhi -Signore io...- lui mi guardò molto intensamente con quei suoi occhi chiari e sereni, allora eseguii con riluttanza, l'acqua nel suo calice si mise a volteggiare creando giochi di luce con la luce che entrava dalla finestra che si unì alla danza.
-Ma è stupendo!- esclamò colpito -Può bastare grazie Emma, quest'estate ti chiedo di stare attenta va bene?- disse -Si signore- risposi -Ti rendi conto del potere che hai?- abbassai la testa senza rispondere, poi senza aggiungere altro mi congedò.
Mi seguì fuori anche Piton che mi prese piano una spalla -Watson!- -Che cosa vuole adesso non vede che ne ho abbastanza per oggi!- scattai ma lui fece una cosa che non mi sarei mai aspettata, mi guardò e strinse i denti con forza allungo la mano verso il mio viso lentamente ma io mi spostai guardandolo di traverso.
Provò la seconda volta e rimasi ferma, mi sfiorò il viso con una mano calda e morbida con una dolcezza infinita.
Nel suo sguardo c'era tristezza ma in lui sentivo anche paura.
Quando mi lasciò mi guardò come per imprimere il mio volto nella sua memoria per non scordare neanche un dettaglio, poi sparì.
Quella sera io e miei amici rimanemmo svegli un po' per raccontarci i nostri piani, -Emma ti va le ultime due settimane di venire da me?- chiese all'improvviso Malfoy, io sorrisi raggiante -Davvero?- chiesi lui mi rispose -Per me sarebbe un piacere signorina!- -Wow grazie!- e gli saltai al collo felice.
Erano capaci di far, non sparire ma scemare, ogni mio nervosismo.La mattina dopo salimmo sul treno con armi e bagagli e un gufo che di pazienza ne aveva poca; ed eccolo tra la folla il professore di pozioni che mi salutava con lo sguardo duro e freddo che emanava un faro di luce gelida e scura, ricambiato il saluto con un cenno del capo salii e andaii a sedermi con i miei amici in uno scompartimento libero.
Il viaggio fu bellissimo, progettammo un sacco di cose da fare l'anno successivo e io quasi non vedevo l'ora che finisse l'estate per andare da Draco.
Arrivati a Kings Cross salutai tutti e con Bullet andammo a casa dopo nove mesi che non ci entravo.
Appoggiai le mie cose e pensai a ciò che era successo in tutto l'anno e rimasi stupita del fatto che non fossi ancora impazzita!
Sistemai i bagagli e cenammo io e Bullet in silenzio, come sarebbe stato il mese e mezzo successivo.Buon jour!!!💜 In questo capitolo non ho approfondito molto ma vedrete che le cose cambieranno piano piano... Ringrazio sempre moltissimo chi commenta e lascia una stellina a per il sostegno che mi date!!!
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Severus Piton: Innamorata di un eclissi
Hayran KurguUna ragazza che apparentemente normale, va nella scuola di magia e stregoneria di Hogwarts e vivrà i suoi 7 anni più strani della sua vita, scoprendo chi è davvero e le sue capacità che non appartengono, ne al mondo babbano ne a quello magico. In me...