Capitolo 37: Il primo giorno dell'ultimo anno

28 1 0
                                    

Dopo una dormita eccellente, mi stiracchiai nel letto ancora caldino; mi alzai e sentii il pavimento gelido sotto i piedi che me li fece ritirare con prepotenza

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Dopo una dormita eccellente, mi stiracchiai nel letto ancora caldino; mi alzai e sentii il pavimento gelido sotto i piedi che me li fece ritirare con prepotenza.
Quando mi fui alzata, mi lavai la faccia con acqua ghiacciata e mi lavai i denti con forza; mi vestii e scesi a fare colazione.
Aspettai i miei amici ma quando scesero ancora assonnati vidi che mancava Draco -Dov'è Malfoy?- chiesi -Boh non lo so- disse Alec stropicciandosi gli occhi, -Va beh io ho fame si arrangia- dissi scocciata però ridendo, e iniziai a mangiare con calma.
Finita la colazione avevamo la prima lezione dell'anno, Incantesimi, ci dirigemmo nell'aula parlottando un po', -Raga io vado in fondo eh- dissi -Vi avviso!- e scherzando ci mettemmo a correre per prenderci i posti, -Non correte!- disse una voce fredda, ci fermammo e Kate fece una faccia impaurita e si pietrificò -Piton! Adesso ci mette in punizione tutti- disse terrificata sottovoce -Perché correte?- chiese lui -Perché si- risposi di rimando irritata dalla sua intrusione -Bene tutti in punizione- ma quando stava per andarsene -È colpa mia se correvano lì ho fatti correre io signore- dissi, vidi le facce dei miei amici stranite ma io li guardai come per dire state al gioco! Piton si girò e mi squadrò glaciale -Bene allora vieni tu da sola alle 21:00 questa sera- prese e se ne andò.
-Ma possibile che all'ultimo anno e al primo giorno di scuola mi becco una punizione..? ma ho una sfiga assurda- dissi lamentandomi -Ma perché lo hai fatto?- chiese Alec -Cosa?- -Prenderti la punizione per noi-, feci una faccia scioccata -Perché siete miei amici? Cosa credi- lui mi guardò e disse -Grazie Emma- e Kate si unì.
Entrammo in aula tranquillamente era già quasi piena e ci sedemmo in mezzo perché i posti in fondo erano occupati, -Ecco visto bravo Piton- dissi io sedendomi -Hai ragione!- disse Alec ridacchiando, -Buongiorno ragazzi sedetevi, accomodatevi pure oggi voglio insegnarvi l'incantesimo Bombarda Maxima- disse e un brusio si alzò in classe -Dunque il movimento corretto da eseguire è: un piccolo affondo verso l'oggetto da far saltare. Tutto chiaro?- rispondemmo di sì -Bene allora avete un vaso davanti distruggetelo e poi raggiustatelo! Prego!- e una serie di voci si elevarono pronunciando l'incantesimo.
Io rimasi ferma, tutti non ci riuscivano anche se pur continuando a provare. Purtroppo venni notata dal professore -Signorina Watson siccome non ti sei mossa prego mostracelo, ragazzi zitti e fermi!- disse Flitwich un po' indispettito, io imbarazzata per il fatto che la classe adesso mi fissava, puntai la bacchetta ed eseguii il movimento recitando -Bombarda Maxima- sottovoce pur facendolo sentire; il vaso si sbriciolò.
Il professor Flitwich rimase interdetto, era palese che non aspettasse la mia riuscita ma sorrise orgoglioso e mi fece vincere 10 punti per Serpeverde, -Grande Watson!- esclamarono i miei compagni di casa e io sorrisi facendo un inchino scherzoso.
Finita la lezione il professore mi fermò -Watson aspetta un secondo ad uscire devo parlarti- disse, mi fermai in aula e aspettammo che uscissero tutti; -Tu hai un talento, ho saputo del meraviglioso duello dell'anno scorso e se mi concedessi la tua presenza vorrei organizzarne un altro con il professor Piton, cosa ne dici?- io rimasi in silenzio, -Quindi mi faccia capire se ho compreso, lei vuole organizzare un duello e mi ha invitato?- chiesi per avere una conferma -Si è esatto- disse -Per me va bene professore- dissi sorridendo tranquilla, lui mi ringrazio -Grazie ma aggiungo una cosa che per farti scegliere liberamente non ti ho detto, riceverai dei crediti per il G.U.F.O- io sorrisi -Bene sono felice, mi faccia sapere la data e ci sarò- presi la borsa e uscii.
Mi riunii con i miei amici e raccontai loro la proposta di Flitwich -Ma è fantastico Emma ti rendi conto!- esclamò Kate colpita -Si è una grande occasione- dissi felice.
-Emma posso parlarti- chiese Draco improvvisamente venendomi in contro -Si certo- dissi squadrandolo con diffidenza, ci spostammo in un posto un po' appartato, un'aula vuota e mi sedetti su un banco con le gambe a penzoloni.
-Watson ascolta volevo scusarmi per la scenata a cui hai assistito un paio di sere fa- disse abbassando la testa -Va bene ma se possibile vorrei sapere cosa è successo e cosa ti ha detto Piton... di così crudele- dissi lui mi guardò negli occhi -Lui era venuto nella sala comune...- disse con calma prendendosi del tempo -Mi ha chiesto di te perché voleva dirti una cosa, gli ho detto che non c'eri e quando si è seduto sulla poltrona aspettandoti, sono sbottato- disse fermandosi venendo più vicino -Gli ho detto di non avvicinarsi a te- arrivò al mio banco -Di non guardarti o toccarti perché lui non ti merita- disse respirandomi vicino.
Io sorrisi mesta, gli misi le mani sul petto piano piano spingendolo lontano -Emma io sono innamorato di te- disse tutto d'un fiato abbassando la testa, poi mi prese il viso tra le sue mani e mi baciò.
Io non mi scansai ma non ricambiai con passione che lui mi stava dando.
Sentivo il desiderio montare in lui crescere ed espandersi in tutto il suo corpo, con le mani scese sulle cosce sfiorandole con desiderio.
Quando si staccò da me mi guardò negli occhi e uscì, io rimasi lì seduta per un po', poi presi e uscii tranquilla andando alla lezione successiva.
A pranzo ci sedemmo a tavola e Draco si sedette accanto a me facendo finta di niente e io mi unii al gioco comportandomi come al solito.
-Ragazzi ma cosa avete voi due- disse Alec ad un certo punto -Perché?- chiesi -Draco posso avere una risposta per favore?- io lo guardai e aspettai -Ho baciato Emma- disse con calma, Alec rimase scioccato -Mah... ei! Come ti sei permesso!- disse lui arrabbiato; Kate però ruppe il momento di imbarazzo e iniziò un nuovo discorso.
Quella sera aspettai le 21:00 nella sala comune tranquilla, la gente mi si sedeva accanto e mi parlava ma io non rispondevo e si mettevano a ridere e andavano altrove tanto per essere strana lo ero; i miei pensieri vagavano per la mia testa e si intrecciavano in modi ingarbugliati.
Quando mancavano due minuti alle 21:00 mi alzai e mi diressi ci calma allo studio di Piton; bussai, -Avanti!- disse, entrai e lo trovai a petto nudo chino sul tavolo che finiva una pozione, -Posso passare più tardi se preferisce, signore- dissi a disagio ma lui si girò e mi venne in contro -Perché?- io deglutii -Non è propriamente presentabile, signore- dissi sentendo il calore del suo corpo da quanto era vicino -Vuoi scampare la punizione?- chiese maligno, io sorrisi -No signore- e feci un passo indietro.
Andò a finire la pozione maneggiando con estrema precisione e abilità, rimasi a guardare quelle mani che muovevano le fialette e gli ingredienti con maestria.
-Allora... mi vuoi spiegare perché ti sei fatta mettere in punizione tu?- chiese duro il professore -Perché?... non c'è un perché stavamo correndo...- mi interruppe -Appunto stavate correndo, dovevano essere puniti anche loro- disse calcando sulla parola stavate -Si beh ma li avevo incitati io perché volevo sedermi dietro e scherzando fecero finta di volermi rubare il posticino che di solito mi riservo le prime lezioni, io mi sono messa a correre e loro mi hanno seguito quindi...- raccontai, lui non si voltò.
-Non so cosa farti fare Watson puoi andare- disse freddo -Va bene- dissi e felice mi avviai alla porta, -Aspetta- disse glaciale, mi fermai rimanendo di spalle -Come va con Malfoy?- chiese freddo e duro come il ghiaccio con mia somma sorpresa rimasi immobile -Malfoy?!- -Si lui- disse quasi schifato -Come al solito, più o meno, signore perché vuole saperlo?- dissi calcando sul più o meno -Cosa vuol dire quel meno?- -Ma niente che non si possa chiarire- dissi -Posso andare quindi?- -No siediti, spiegami-; alzai gli occhi al cielo -Professore non è successo niente mi ha solo...- non finii la frase -Solo cosa- disse gelido -Baciata?- chiese, annuii.
Si alzò di scatto -Ma dove va?- chiesi preoccupata dal lampo di rabbia nei suoi occhi -Da Malfoy- disse duro, mi misi davanti a lui per impedirgli di passare -Non esiste, lei rimane qua- dissi senza giri di parole lui mi guardò rabbioso e strinse forte i denti, tornò a sedersi e cominciò a fissarmi -Quale è il problema signore?- chiesi a disagio -Ti è piaciuto?- chiese -Cosa?- dissi -Con Malfoy- disse duro io arrossii violentemente -Ma cosa le interessa scusi?- dissi acida lui si alzò e lo sentii avvicinarsi perché ero di spalle che camminavo per la stanza nervosa, non mi girai, sentii il suo respiro sul collo -Non mi hai risposto- disse, io rimasi immobile -Non ho intenzione di farlo- dissi piano, sentii le sue mani sfiorarmi le braccia scendendo fino alla vita, poi con un sospiro si allontanò.
-Posso andare professore?- chiesi ancora mentre il cuore mi martellava in gola -Si- disse duro, presi e uscii senza voltarmi.

POV Piton
Quella ragazzina aveva un animo nobile più di quanto sapesse di avere, si era fatta mettere in punizione al posto dei suoi amici e per questo non andava punita.
Quando la guardai negli occhi mi venne in mente cosa era successo quell'estate e quante volte avevo sognato quell'episodio ancora ancora e ancora; non riuscii a smettere di pensare alla sue labbra sulle mie, quella pelle calda e morbida, ma soprattutto al suo tocco solido ma delicato allo stesso tempo.
Alle volte mi sembrava di sentire le sue mani dietro la mia testa o sul mio braccio ma sapevo non essere vero.
Mi immaginai cosa sarebbe successo se lei mi sfiorasse o toccasse ma la cosa ogni volta mi sfuggiva di mano, solo ad immaginarmelo perdevo il controllo non osai pensare se fosse accaduto dal vivo.
Poi di colpo come una mazzata sulla testa mi ricordai della scenata di Malfoy; lei si avviò alla porta, -Aspetta- dissi, si fermò -Come va con Malfoy?- chiesi crudele  -Malfoy?!- -Si lui- dissi duro quasi schifato -Come al solito più o meno, signore perché vuole saperlo?- disse calcando sulla parola meno -Cosa vuol dire quel meno?- -Ma niente che non si possa chiarire- disse -Posso andare quindi?- -No siediti, spiegami-; alzaò gli occhi al cielo -Professore non è successo niente mi ha solo...- non finì la frase -Solo cosa- dissi gelido -Baciata?- chiesi, annuì.
Mi alzai di scatto avevo una gran voglia di ammazzarlo -Ma dove va?- chiese preoccupata -Da Malfoy- dissi duro, mi si mise davanti per impedirmi di passare -Non esiste, lei rimane qua- disse senza giri di parole la guardai e strinsi forte i denti, tornai a sedersi e cominciai a fissarla arrabbiato -Quale è il problema signore?- chiese a disagio -Ti è piaciuto?- chiesi senza sapere il motivo -Cosa?- disse -Con Malfoy- dissi duro lei arrossì violentemente -Ma cosa le interessa scusi?- disse acida mi alzai mi avvicinai a lei che era di spalle, -Non mi hai risposto- dissi sussurrandole sul collo per suscitarle dei brividi, lei rimase immobile -Non ho intenzione di farlo- disse piano, sentii la soddisfazione crescere in me, l'avevo agitata ma in modo piacevole e si vedeva, con le mani le sfiorai le braccia scendendo alla vita, avrei voluto toccarla e stringerla contro di me con forza ma mi limitai a sentire l'aria intorno a lei.
-Posso andare professore?- chiese ancora -Si- dissi duro, prese e uscii senza voltarsi.
Quando uscì sentii come un vuoto crearsi, lei era ciò che riempiva il buco che avevo e metteva da parte l'odio che avevo per me stesso dedicando a lei tutto quello che avevo.
Volevo farla stare bene anche se non riuscivo a smettere di ferirla, volevo darle piacere in tutti i modi possibili ma non smettevo di farle male, forse sarei dovuto morire, si forse sì.

POV Emma
Tornai nella sala Comune un po' scossa sentivo ancora il suo respiro sul mio collo e avevo ancora i brividi; mi sedetti e chiusi gli occhi un immagine mi balenò in testa lui che mi girava e mi baciava con foga e poi... il finale mi fece venire la pelle d'oca, non perché fosse brutto, ma quell'immagine non era mia!
No ero io a pensarla!
Oddio lo aveva pensato lui stavo ascoltando i suoi pensieri!
Cavolo cavolo!
Non va bene così!
Mi concentrai subito su altro non era giusto, non era giusto mi ripetei, ma ormai ero entrata nel vortice, "forse dovrei morire tanto le faccio male e basta" sentii, no! Pensai.
Lo sentii pensare questa cosa per molte volte fino a che riuscii a separarmi dalla sua testa; ero triste e sconvolta, decisi di fargli compagnia anche se mi metteva a disagio la prima immagine che avevo visto.
Presi un libro e andai al suo studio, bussai -Un attimo- disse una voce dura e fredda, poco dopo aprì era ancora a petto nudo ma aveva un pantalone della tuta, rimase stranito nel vedermi lì, -Posso?- chiesi lui si fece da parte e mi fece entrare -Perché?- chiese al mio spuntare lì come un fungo -So che non dorme e volevo farle compagnia o aiutarla- dissi sincera, lui scosse la testa annuendo -Vai via- disse -Come scusi non ho sentito?- dissi facendo finta di non sentire -Vai via ti prego- disse implorante -Perché?- chiesi avvicinandomi a lui tranquilla -Mi fai male- disse io sorrisi triste -Mi dispiace... io... vado- e proprio mentre uscivo lui mi prese la mano piano e mi prese il viso tra le mani, poi mi baciò delicatamente.
Io rimasi ferma ricambiando, ma appena gli misi le mai sui polsi lui si si staccò velocemente -Non mi toccare- disse ferito, lo guardai confusa -O non mi fermo- disse con tono caldo e agitato, io arrossii, -Ho portato un libro ha voglia dì leggere?- chiesi per uscire dall'imbarazzo, lui annuì ci sedemmo sulle poltrone e iniziai.
Rimanemmo così ad alternare la lettura fino all'alba; -Vado professore- dissi, lui si alzò era stanco e lo vedevo -Posso fare una cosa signore?- -Cosa?- chiese sospettoso -Lo so che è stanco vorrei solo aiutare, se me lo permette, ma devo toccarla- dissi lui mi guardò -Posso farlo io?- disse io annuii, mi si avvicinò piano come un predatore spaventato, mi guardò e schiuse le labbra e le appoggiò sulle mie.
Da prima non riuscivo a concentrarmi ma poi infusi tutte le energie che non mi servivano in lui; lo sentì perché mi baciò con più forza e vigore; poi quando mi lasciò andare abbassò la testa -Come hai fatto...?- chiese -Segreto...- dissi maliziosamente -Arrivederci...- sussurrai e uscii.


Buon jour!!!💜 Ragazze e ragazzi.. beh non sono cosa dire oggi pubblicando questo capitolo. Ah si beh domani ci sarà quello tosto;) Ringrazio di cuore chi legge, commenta e lascia una stellina!!!

Severus Piton: Innamorata di un eclissiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora