Ebbene sì.
Non me lo sarei mai aspettata neanche io ma io e Severus Piton eravamo fatti l'uno per l'altra, ci completavamo come i pezzi di un puzzle che rappresentava la vita di entrambi.
Riusciamo a darle un senso in mezzo a tutti quei pezzettini senza ordine o obbiettivi.
Quando eravamo soli, una sera mi chiese di chiamarlo Severus e di dargli del tu perché si sentiva più a suo agio, anche se a me faceva sempre un certo che, perché comunque era un mio professore.
Durante le lezioni o nei luoghi comuni ci trattavamo rispetto anche se più confidenziale e i miei amici lo notarono.
Ne parlai solo con Kate una sera a letto, le feci giurare di non dirlo ad anima viva a costo della vita, -Ma davvero lo avete fatto?- chiese eccitata io risi imbarazzata -Si- -E come è stato?- -Bello ma tanto- dissi sorridendo -E lui?- -Cosa?- -E stato rude o freddo?- -No assolutamente no, è stata la persona più dolce e più fantastica del mondo anzi dell'universo- dissi entusiasta, lei rise -Sai ti invidio un po'- -Ma vah- dissi -No davvero- -Ma perché? Tu hai Raphael- dissi osservandola -Lo so ma lui non è molto... fisico diciamo- disse pensierosa -Capisco... e perché non gliene parli?- -Non so penso che sia per vergogna, cioè di solito non è l'uomo che chiede o desidera la donna?- chiese guardandomi in cerca di risposte -Ti dirò quello che penso io... tu sei una donna forte ed indipendente credo che se avessi voglia di una cosa più fisica dovresti diglielo e magari scopri che lui non ha fatto niente per rispetto- risposi con tono quasi aulico per dare alla mia tesi più peso. -Capito... ho deciso che domani sera che siamo a casa quando meno gliene parlo- disse facendo un sorriso convinto io ricambiai orgogliosa scese dal mio letto e mi abbracciò poi tornò nel suo.
La mattina delle partenze per le vacanze di Natale andarono via tutti e quando tutti dico tutti, mi vergognai tantissimo scoprendo di essere l'unica studentessa rimasta.
-Ragazzi non mi avevate detto che andavate via!- esclamai quella mattina -Vieni da me se vuoi- rimediò subito Kate -No assolutamente no anche perché non hai dato preavviso ai tuoi e poi non posso vivere a casa tua capisci- le dissi triste -Va beh comunque sono 2 settimane e mezzo non un anno dai- mi consolai da sola, loro sorrisero -Ti scriveremo, spesso se vuoi- disse Alec con un abbraccio fraterno -Si- dissi sorridendo -Scrivetemi tutti capito?!- dissi squadrandoli scherzando tutti uno per uno.
Silente quella sera a cena mi fece accomodare al loro tavolo visto che ero da sola nella sala Grande, -La ringrazio signore- dissi cortese sedendomi -Allora Emma come va con Severus?- chiese davanti a tutto il resto degli insegnanti io arrossii violentemente, gli insegnanti si guardarono ridacchiando, mi venne subito in soccorso Piton -Sono affari nostri mi pare- disse freddo come al solito e Silente scoppiò a ridere seguito dai suoi colleghi.
-Come hanno fatto a capirlo?- gli chiesi approfittando della situazione dove gli insegnanti non sentivano -Non lo so probabilmente lui si ricordava del fatto che gli ho parlato un po di te, e l'ha condiviso con tutti vecchio rincoglionito- disse guardandolo storto e stringendo i pugni -Dai fa stesso no? Tanto si dimenticheranno in fretta- aggiunsi poco convinta mentre sentivo le guance arrossate.
La serata si concluse bene anche se a Piton non andò giù il gesto scherzoso di Silente; -Severus...- -Che cosa vuole- disse duro Piton -Avanti non ti sarai offeso?- chiese il preside -Offeso no ma poco rispettato. Come si permette di...- -Mio caro ragazzo... tu non vuoi vedere quanto orgoglioso di te io sia. Mi dispiace averti messo a disagio ma sappi che l'ho fatto per vantarmi della persona stupenda che stai diventando- disse in un discorso strappalacrime.
Piton non batte ciglio rimase freddo e distaccato -Non si azzardi più- disse arrabbiato al preside che sorrise per il suo modo di comportarsi ormai familiare.
Adammo nel suo studio e lui si appoggiò al bordo del tavolo stringendolo forte con le mani un po' imbronciato e irritato -Severus...- dissi piano avvicinandomi sfiorandogli il petto con delicatezza lui mi guardò negli occhi -Io non ti merito lo sai?- disse triste e freddo -Perché?- -Perché faccio schifo eppure tu trovi sempre il meglio in me e non vuoi cambiarmi e rendermi ciò che non sono, mi accetti così a volte mi chiedo se sia magia- io sorrisi mesta -Allora perché io dovrei meritare te? sono strana fino a prova contraria anche nel mondo dei maghi e...- mi interruppe mettendomi un dito sulle labbra un po' secche per aver parlato -Non dirlo sei perfetta così come sei- e mi fece un sorriso dolce e amorevole -Anche tu... vedi di mettertelo in testa- dissi io seria e guardandolo negli occhi neri di ossidiana.
Mi abbracciò con dolcezza tra le braccia forti e salde, poi mi prese il volto e mi baciò con trasporto e passione mentre già sentivo il calore salire, sentimmo bussare e facemmo un sobbalzo -Posso?- disse Silente dall'altro lato della porta chiusa, Piton si infastidì -Venga- disse duro.
Il preside entrò e si appoggiò per un attimo allo stipite osservandoci -Ho interrotto qualcosa?- disse scherzando con un sorriso bonario, allo sguardo gelido di Piton si ricompose -Severus dobbiamo parlare- disse con voce pesante mi guardò con un sorriso mesto e capii che dovevo uscire, mi incamminai verso l'uscita ma... -Qualsiasi cosa dice a me può dirla anche a Emma, preside- disse Piton calcando sull'ultima parola, io mi girai piano e vidi che mi stava guardando io sorrisi, stavo per dire che non importava che sarei uscita tranquillamente quando Piton disse tornando a fissare il preside con sguardo assassino.
-Insisto- -Bene come desideri- disse Silente accomodante ma con fare nervoso -Vorrei che tu faccia un lavoro per me... desidero sapere cosa sta progettando Voldemort in questo periodo..- disse, Piton sogghignò crudele -Perché?- -Ne ho bisogno- disse il preside senza dare spiegazioni -E si aspetta che dopo tutto quello che ho fatto vada via senza uno straccio di spiegazioni? Non credo proprio- disse alterandosi Severus spostandosi dal tavolo, -Ho bisogno che vai perché il ministero me lo ha chiesto- disse ora duro con il tono di voce Silente senza guardarlo negli occhi -E da quando in qua lei fa quello che vuole il ministero?- -Da quando vogliono studiare i poteri di Emma!- disse alzando il tono della voce, lui sgranò gli occhi per la sorpresa, lo vidi stringere i pugni.
-E io lo vengo a sapere adesso- disse con calma apparente calcando sulle parole IO e ADESSO -Mi dispiace Severus io...- -Ci vado... ma solo per lei... non certo per un bugiardo come lei, preside- disse crudele premendo sull'ultima parola con cattiveria.
Silente uscì dalla stanza colpito al cuore dallo sguardo di fuoco che il professore di Difesa contro le arti oscure gli lanciò, -Severus...- iniziai io con calma ma quando mi girai vidi che Piton aveva lo sguardo perso nel vuoto -Severus non devi farlo per forza...- -Si invece... sono sempre io la spia qua dentro... e poi ci sei di mezzo tu... non darò certo al ministero la possibilità di studiarti- disse glaciale -Ei va tutto bene posso andarci davvero...- -No... io non voglio... ci vado... solo...- -Non ti preoccupare andrà tutto bene ok?- dissi accarezzandolo piano con la mano, -Parto domani così torno prima della fine delle vacanze va bene?- disse duro, il suo tono era sempre freddo e distaccato, la differenza stava nei gesti e i suoi erano i più dolci, io sorrisi -Ti aspetto qua-.
Lui mi prese tra le sue braccia e mi strinse a se in un abbraccio -Ma se io dovessi...- -Zitto- gli dissi dura e fredda staccandomi leggermente, lui mi guardò con una leggera ammirazione nello sguardo -Se lo dici un'altra volta ti rincorro per tutto il castello con... e poi... non so cosa ti faccio- dissi arrabbiata.
Severus si chinò su di me e con un sorriso per farsi perdonare mi baciò con desiderio e disperazione come se fosse un addio.
Mi tolse il maglione frettolosamente aprendo la camicia bianca che avevo addosso con angoscia, -Severus rilassati- dissi piano e al suono della mia voce cambiò espressione distese la fronte corrugata dalla paura e rabbia, si rilassò e mi spogliò velocemente ma per eccitazione non per paura.
Rimasi spoglia di ogni indumento davanti a lui, il suo sguardo intenso mi lasciava sempre quasi un impronta e un po' di tensione, mi guardava come fossi acqua per uno che vaga nel deserto per giorni, tremai un po'.
Si passò la lingua sulle labbra e mi venne vicino respirando pesantemente, non trovavo equo che lui fosse vestito; e io no così lo spinsi contro il muro aprendogli i bottoni uno alla volta con tranquillità mentre con le mani mi stringeva le natiche con forza già eccitato.
Poco dopo lui perse la pazienza nel vedermi appoggiata a lui mentre premevo la vita contro la sua.
Si strappò la camicia di dosso con un fulmineo gesto della bacchetta e mi prese in braccio e con le mani sulle cosce mi baciò sul collo e sulle labbra, quando mi appoggiò sul tavolo io sgusciai languidamente via e lo vidi agitarsi perché lo vidi stringere i denti, mi avvicinai e piano piano gli sbottonai pantaloni, glieli tolsi e così feci con l'intimo; ed eccolo in tutta la sua bellezza, li davanti a me, per me.
Piton mi guardò famelico e mi venne incontro mi prese il viso e mi spinse contro il muro tenendomi la testa evitando che la sbattessi poi si struscio su di me facendomi rabbrividire e tremare poi prendendomi in braccio mi portò a letto come fossi un sacco di ortaggi.
Mi fu sopra in un attimo ma fui più furba mi strinsi con le cosce intorno alla vita e poi lo capovolsi, questa volta ero io sopra e non avevo intenzione di scendere.
Mi mise le mani sulle cosce per alzarmi e entrare dentro di me con lussuria nello sguardo ma non mi mossi -Con calma tesoro non ti agitare- dissi con un sorrisetto crudele, lo baciai sulle labbra impazienti scendendo sul petto che fremeva, fino sugli addominali contratti, mi prese la testa piano e mi fece scendere fino al pube poi emise un gemito -Basta- e mi guardò supplicante io sorrisi crudele.
-Ma cos'è tutta questa impazienza?- dissi ghignando -Sappi che mi vendicherò per questo Watson- disse stringendo i denti irritato ma parecchio eccitato.
Decisi di dargli ancora più fastidio scendendo e lasciandolo li insoddisfatto, ma lui fu più rapido mi strinse forte le cosce mi sollevò senza preavviso e mi penetrò con irruenza.
Mi mancò un battito e mancai di respirare, lui alzò il busto per venirmi vicino con gli occhi spalancati per il piacere, mi baciò il seno famelico, poi lentamente iniziò a colpire, io sgranai gli occhi color ambra trattenendo il fiato gli andai in contro e poco dopo presi il controllo.
Con le mani che mi stingevano io mi appoggiai al suo petto spingendolo giù per sdraiarlo, lo lo vidi inarcare la schiena e stringere i denti e premere la sua vita più forte contro la mia come se non volesse perdersi nessun anfratto di me.
Io emisi un gemito e poi dopo molti altri colpi venni con il fiato sospeso e un calore che mi faceva tremare ovunque, con un sospiro di piacere lui invece si trattenne, vidi però che fece uno sforzo indicibile.
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Severus Piton: Innamorata di un eclissi
FanficUna ragazza che apparentemente normale, va nella scuola di magia e stregoneria di Hogwarts e vivrà i suoi 7 anni più strani della sua vita, scoprendo chi è davvero e le sue capacità che non appartengono, ne al mondo babbano ne a quello magico. In me...