Dopo l'accaduto traumatico con Draco e il ragazzo, a me sembrava di impazzire mi sentivo a pezzi ma non perché mi sentivo in colpa ma per il fatto, mi sentivo come se avessi esagerato e che fossi esplosa.
Sentivo in me che qualcosa si era rotto o distorto e non lo sapevo spiegare cosa.
Andavo a trovare Draco tutti i giorni e gli parlavo ma lui non si svegliava mai, sembrava come in un bozzolo chiuso dal quale non si svegliava.
Era in coma.
Il ragazzo che aveva usato la maledizione Cruciatus su Draco venne espulso e la bacchetta gli venne rotta, io assistetti alla scena e quando il suo sguardo incontrò il mio gli feci un sorriso così crudele e sereno allo stesso tempo che si spaventò e abbassò la testa.
Dopo un paio di giorni dall'espulsione del tipo io cominciai a sentirmi molto strana, avevo la sensazione di sentire come un brusio di sottofondo.
Pensai di avrete un problema alle orecchie e in un ora di storia della magia parlai con Kate, -Ascolta io vado un attimo in infermeria perché ho un fastidio alle orecchie- -Va bene intanto prendo appunti io va bene?- disse gentilmente -Si grazie ci vediamo dopo a incantesimi nel caso- le dissi ringraziandola presi tutta la mia roba per sicurezza, nel caso non fossi tornata e chiesi -Professore potrei andare in infermeria per favore?- chiesi -Si si vai- disse distrattamente.
Così uscii con la borsa sulle spalle e mi diressi con calma in infermeria, feci le prove con le orecchie per poter spiegare al meglio a Madame Ponfry quello che sentivo. Quando arrivai era seduta a leggere un libro, -Buongiorno madame Ponfrey posso disturbare?- chiesi lei alzò lo sguardo e quando mi vide sorrise -Ma si certo cara che succede?- chiese tranquillamente -Siccome so che lei è esperta in tutto volevo chiederle una cosa, sento un continuo brusio nelle orecchie che è aumentato nel tempo- dissi, lei annuì -Spiegami un po' meglio- disse ora concentrata -Se mi tappo le orecchie lo sento più forte e una volta mi è parso di sentire anche delle parole ma ho constatato che probabilmente me le ero immaginate- dissi, lei mi osservo con calma e andò al suo armadio.
Ci rovistò per un po poi tirò fuori un oggetto strano che non saprei descrivere, -Adesso te lo infilo nell'orecchio devo vedere se hai il timpano danneggiato- disse con un sorriso -No tesoro non farà male- disse poi precedendomi, io sorrisi.
Con delicatezza me lo infilò e poi aspettò, -Hai per caso sentito uno stappo nell'orecchio o un suono come una bottiglia stappata?- chiese -No signora- dissi lei scosse la testa pensierosa -Emma nel tuo orecchio non c'è niente che non va- disse mettendo via l'aggeggio strano -Mi dispiace ma non posso aiutarti- io sorrisi -Ma sta scherzando vero? Lei mi ha aiutato moltissimo- dissi sorridendole -Ora vado... la ringrazio infinitamente buon lavoro e buona giornata- dissi lei mi salutò con un mesto sorriso.
Uscii dall'infermiera e sentii la mia preoccupazione salire un poco, come ad un livello successivo.
Mi sedetti su una panchina siccome mancava mezz'ora alla fine della lezione di storia della magia e non avevo voglia di rientrare decisi di aspettare per andare direttamente ad incantesimi.
Quando mi sedetti sul marmo gelido mi vennero i brividi, una fitta di male alla testa mi fece sfuggire un gemito improvviso.
Mi portai le mani alla fronte premendola con forza poi tremai un po', mi girai di scatto perché mi pareva di aver sentito qualcuno parlare ma guardai e non era nessuno.
Il problema è che lo sentivo lo stesso quel rumore o voci di sottofondo che ora riuscivo quasi a sentire.
Mi spaventai per un momento ma poi la curiosità vinse e rimasi ferma e zitta per ascoltare, sentii "Che palle vorrei che finisse in fretta"- "Questa serpe del cazzo possibile che non abbia un minimo di umanità?" Poi per un momento di paura improvviso mi fermai e tossii; dovevo sentire cose reali le voci o almeno così credevo mi facevano paura ora e non riuscivo a capirle appieno.
Decisi per quel giorno di lasciare perdere e nel caso ritentare domani a vedere come stavo.
Il giorno dopo non migliorò anzi io mi spaventai leggermente nel sentire voci più vivide.
Decisi che era arrivato il momento.
Chiesi aiuto a Silente in preda ad un esaurimento, avevo continuo male alla testa e non riuscivo a concentrarmi e alle volte andavo in iper ventilazione se sentivo qualcosa di brutto.
Mi presentai un pomeriggio poco dopo pranzo sperando di non disturbare e provai a bussare al suo studio.
-Avanti- disse una voce calda e tranquilla, aprii la porta ed entrai -Permesso buon pomeriggio signore, la disturbo?- chiesi mentre stringevo i denti per non gemere per il male alla testa -No Emma non disturbi- disse gentile -Cosa succede?- -Signore io ho male alla testa da giorni e non va via, in più ho un problema alle orecchie che madame Ponfry non sa identificare- dissi tutto d'un fiato -Mmmh spiegati un po' meglio- disse insistendo voleva che lo dicessi immagino -Signore sento delle voci, non sto impazzendo vero?- dissi mentre una lacrima di dolore e preoccupazione mi scese sul viso.
Silente si alzò dalla sedia dietro la scrivania e mi venne incontro, mi tolse la lacrima dal viso con un sorriso -No non stai impazzendo Emma- disse, io feci una risatina nervosa mentre tornavo a respirare essendomi accorta che avevo trattenuto il fiato fino a quel momento.
-Ti va di sederti?- io annuii e ci sedemmo uno difronte all'altro e Silente iniziò a parlare con calma -Alcuni maghi possiedono un dono chiamato Legilimens e consiste nella capacità della lettura del pensiero- disse io lo guardai sorpresa poi mi venne da ridere -Sta scherzando spero- -No non sto scherzando- disse osservando la mia reazione, che non era molto serena -Perché tutte a me?- chiesi -Perché sei speciale Emma- disse, ma non ne ero per niente sicura.
Con mio enorme rammarico dunque scoprii che non erano voci ma pensieri.
Sì esatto pensieri, sentivo i ragionamenti, le insicurezze più recondite della gente senza poter decidere di ascoltare o meno.
Silente decise vedendomi in difficoltà di farmi dare lezioni occlumanzia dal Professor Piton, non poteva andare peggio insomma.
-Professore scusi se glielo chiedo ma per forza il professor Piton?- chiesi un po' preoccupata -Si Emma per forza il professor Piton- io annuii poco contenta della cosa -Non ti sta simpatico?- chiese curioso -Non è non mi stia simpatico è che fa di tutto per essere antipatico e odioso fino allo sfinimento- dissi lui mi osservò -Ma se lui provasse a cambiare gli daresti una possibilità?- io sogghignai -Signore io no credo che...- provai a dire io -Ipoteticamente?- insistette Silente -Non lo so forse- dissi pensierosa, lui sorrise.
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Severus Piton: Innamorata di un eclissi
FanfictionUna ragazza che apparentemente normale, va nella scuola di magia e stregoneria di Hogwarts e vivrà i suoi 7 anni più strani della sua vita, scoprendo chi è davvero e le sue capacità che non appartengono, ne al mondo babbano ne a quello magico. In me...