All'agenzia le avevano fatto firmare tre contratti per pubblicità di diversi marchi. Uno di questi era un noto marchio di jeans conosciuto e amato a livello globale: la Diesel.
Poi si era recata a mangiare qualcosa al bar dove aveva lavorato, così avrebbe potuto parlare un po' con Mya, e successivamente sarebbe andata al lavoro.
L'amica aveva staccato il suo turno proprio in quel momento e le due amiche ne approffittarono per pranzare insieme.
Mya si dimostrò dispiaciuta per come Jeong-guk l'aveva insultata ingiustamente ma lei la rassicurò che era tutto a posto. -È passato a casa mia per chiedermi scusa e mi sembrava sinceramente pentito.-
-Dovevo- proclamò una voce familiare di loro conoscenza.
Jeong-guk era arrivato alle loro spalle senza farsi accorgere grazie alla calca di gente che si ammassava nel bar a quell'ora e si sedette al tavolo con loro stampando un bacio veloce sulle labbra della fidanzata. -Il divano è scomodissimo!- si lamentò raccontando a Michelle di essere stato messo in castigo per aver fatto il bambino cattivo a casa d'altri.
Michelle cercò di trattenere una risata soffocandola dentro di lei ma l'incurvatura della sua bocca la tradì e Jeong-guk gioì con gli occhi nel vederla serena.
-Ti è andata di lusso. Se fossi stata in lei ti avrei fatto dormire sul terrazzino. Nudo.- commentò sbeffeggiandolo.
Mya sembrò illuminarsi. -Ottimo spunto se dovesse riaccadere- disse con sguardo complice verso Michelle.
-Ehi! Non vi coalizzate voi due! Siamo a dicembre, fa troppo freddo per dormire su quelle sedie di plastica ammuffita!- piagnucolò lui facendole ridere all'unisono.
Trascorsero mezz'ora insieme tra chiacchere e prese in giro, poi però dovettero separarsi andando ognuno verso mete diverse.
Michelle era stata felice di vedere che tra Mya e Jeong-guk i diverbi venivano superati in poche ore e che mostrassero di amarsi, sicuri di quel che provavano l'un per l'altro.
Questo le avrebbe facilitato il compito di riuscire a toglierselo dal cuore e dalla mente.
***
Mancavano dieci giorni a Natale e i grandi magazzini erano stati presi d'assalto indifferentemente dalla fascia oraria.
C'era bisogno della collaborazione massima di tutti ma questo non sembrava venir recepito dal figlio del direttore che dell'indolenza ne aveva fatto un'arte.
Se ne stava appollaiato sullo sgabello dietro al banco del reparto uomo a fissare Michelle con insistenza, tenendosi poggiato con un gomito a sostenersi il viso con il palmo della mano mentre tamburellava con le dita dell'altra mano sulla superficie, concentratissimo a ricercare nei meandri della sua memoria dove mai l'aveva già vista.
-Smettila di fissarmi come un maniaco Jimin e dammi una mano, c'è un sacco di gente che aspetta- lo redarguì la ragazza bisbigliando.
Ma il giovane diede segno di non aver minimamente sentito quel rimprovero perché dopo aver sgranato gli occhi, folgorato da un'illuminazione, saltò giù dallo sgabello e si volatilizzò in meno di un secondo.
Ricomparve dopo pochi minuti, trascorsi a ricercare l'oggetto che avrebbe svelato il mistero che gli arrovellava la mente da giorni nel suo caos organizzato (come lo chiamava lui), e lo esibì esultando vittoria davanti a lei.
Il numero di novembre di Vogue,con la copertina che la raffigurava con uno degli abiti che aveva indossato per la sfilata, veniva tenuto in mano dal ragazzo come se stesse benedicendo la sacra ostia.
-"Un nuovo volto per la linea Versace incanta la platea con le sue movenze feline. Chi sarà la misteriosa ragazza di cui nessuno conosce il nome?"- lesse tutto d'un fiato. -Io lo so!- affermò poi con un sorrisetto pomposo, orgoglioso di cotanta fortuna.
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All a Lie | Kth
FanfictionCi si chiede se sia più vero l'amore nato da un colpo di fulmine o quello che cresce e sboccia con il tempo, aspettando di scoprirne i colori come succede quando spunta un fiore. E l'amicizia può prevalere sul sentimento più potente che esiste? Ps...