12. All to reflect

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Senza neanche rendersene conto, Jeong-guk era arrivato fino allo stabile dove vivevano suo fratello e Hana.

Sentiva il bisogno di sfogare con qualcuno i pensieri che lo turbavano e l'istinto l'aveva portato dall'unica persona che avrebbe saputo ascoltarlo e consigliarlo senza remore. Non aveva peli sulla lingua suo fratello, l'avrebbe aiutato a capire e a fugare i dubbi che lo assillavano, professandogli la verità nuda e cruda, che facesse male oppure no.

Hana li aveva lasciati soli in salotto defilandosi in cucina e i due fratelli, seduti sul divano di casa, trascorsero qualche minuto in completo silenzio prima che Yoongi appoggiasse una mano sulla spalla di Jeong-guk spronandolo a parlare.

-È un casino Yoon. Non riesco a togliermela dalla testa- sputò con amarezza -Mya mi ha detto che Michelle non può farle da damigella perchè tra qualche settimana se ne andrà di nuovo in Giappone e forse non farà più ritorno. Il pensiero di non vederla mai più mi sta facendo andare fuori di testa, anche se forse mi aiuterebbe ad accettare e a vivere più serenamente questo matrimonio.-

Yoongi scrutò il volto del fratello studiandone le emozioni.

-Cosa provi per Mya? Stai per sposarla, non credi che dovresti essere sincero con lei?-

-Ho provato a spiegarle che non mi sento pronto, ma non è servito a nulla. L'ho illusa dicendole di amarla, ma avevo scambiato l'affetto e il senso del dovere per amore. Ero convinto di esserne innamorato, ma mi sbagliavo e ho aperto gli occhi alla realtà appena ho rivisto Michelle. Non so cosa fare Yoon.-

-Penso che tu ti stia tormentando per nulla. Credo che Michelle abbia usato la scusa della partenza per non dover partecipare al matrimonio. Pensate che sia facile per lei vedervi sposare? Le state dando fendenti dolorosi uno dietro l'altro: il tradimento, il bambino e ora il matrimonio. Cerca di difendersi come meglio può e il lavoro in Giappone è stata la prima cosa che le è venuta in mente per sottrarsi al parteciparvi.-

Jeong-guk cambiò espressione. Le supposizioni del fratello potevano avere fondamento e le sue parole gli avevano fatto cadere dagli occhi quel velo che gli impediva di vedere come stavano effettivamente le cose. Se Michelle avesse realmente intenzione di fare quello che aveva detto a Mya, Taehyung ne sarebbe stato sicuramente al corrente prima di tutti gli altri, ma il ragazzo non aveva accennato nulla in proposito durante l'ultima telefonata che si erano fatti, risalente solo al giorno prima.

Una chiamata all'amico lo avrebbe rassicurato definitivamente e non perse tempo a farla.

Un sospiro di sollievo, accompagnato da un sorriso di serenità ritrovata, illuminarono gli occhi di Jeong-guk nel sentire perplessità in Taehyung alla domanda. Aveva promesso di dargli conferma non appena Michelle rientrava a casa, ma solo il fatto che all'amico non risultasse già gli bastava per tranquillizzarsi. Sono coinquilini, condividono l'appartamento, come era possibile che non ne sapesse niente?

Parlare con suo fratello gli era stato di conforto. Yoongi era un tipo calmo, riflessivo, ponderava cause ed effetti, non cedeva quasi mai all'impulsività ed era un grande osservatore.

Un dubbio si era insinuato nel maggiore in quelle ultime settimane. Un sospetto che esigeva d'essere confermato prima di mettere la pulce nell'orecchio del minore, che ne stava pagando le conseguenze.

Il tempo sembrava essere un nemico, troppo poco per estrapolare la verità prima dell'irreparabile, ma solo l'attesa avrebbe rivelato gli avvenimenti futuri e Yoongi poteva solo rimanere ad osservare, sperando che nessuno si facesse troppo male.

Non si sarebbe schierato, né avrebbe giudicato, perché ognuno poteva avere le sue valide ragioni.

E alle ragioni del cuore nessuno poteva comandare.

All a Lie | KthDove le storie prendono vita. Scoprilo ora