Capitolo 9 - Amarax (Terza Parte)

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Barnabas fece levitare il baule a mezz'aria e fece strada. La biblioteca era dotata di salette private. La portò in una stanza che pareva più uno studio: la scrivania in legno massello, un orologio a cucù appeso al muro e una serie di strani oggetti che Alira non aveva mai visto.

«Dunque, cominciamo! Accomodati.»

Il mago le fece cenno di sedersi su una poltroncina davanti a lui.

«Come sei arrivata ad Amarax?»

«Uno spettro mi ha accompagnata.»

«Come lo hai incontrato?»

«Mi ha salvata da un licantropo che si aggirava nella foresta vicino a Mifa.»

«Vieni da Osling, dunque?»

«Sì, signore!»

«Singolare davvero. L'esame a cui ti sottoporrò consiste in una serie di prove, alla fine delle quali ti comunicherò la classe magica a cui appartieni e se possiedi i requisiti necessari per studiare in questa scuola. Prendi questo!» esclamò, consegnandole un cilindro intarsiato d'argento. «Stringilo forte con entrambe le mani. Chiudi gli occhi e svuota la mente.»

Alira restò immobile per circa un minuto, ma quando riaprì gli occhi il cilindro non era cambiato e le sembrò un oggetto inutile.

«Non hai idea di quali siano le prove che costituiscono l'esame, vero?»

«No, mi spiace.»

Alira si sentì mortificata.

«L'esame consiste in sei prove. Quel cilindro serviva a misurare il tuo potenziale magico e, una volta che le avrai sostenute tutte, dovrai ripetere ciò che hai appena fatto. Ma procediamo! La prima prova riguarda la teoria della magia. Tre semplici domande per saggiare le tue conoscenze di base. Dunque... da cosa dipende la forza di un incantesimo?»

«Dal mago che lo lancia.»

«Un po' più di precisione non guasterebbe» disse Barnabas, il tono calmo e rassicurante, come quello di un nonno nei confronti di una nipote.

«Il potere magico che possiede, la conoscenza teorica che possiede e...» tentennò, le capitava sempre sotto pressione, «... il controllo sulla propria magia.»

«Corretto. Basilare, ma corretto.»

Barnabas si prese qualche secondo per riflettere, mentre Alira sudava freddo.

«Qual è l'ingrediente più usato nelle pozioni?»

Alira divenne paonazza, un nodo allo stomaco e gli occhi sbarrati.

«Non lo so» ammise.

«L'acqua» le sorrise Barnabas. «Tutte le pozioni hanno diverse fasi di preparazione e, di queste, almeno una necessita di acqua messa a bollore.»

Barnabas prese un uovo rosso e compatto e glielo diede.

«Sai cos'è?»

«No.»

«Un uovo di fuoco solido. Molto raro, ma molto ricercato: serve per i medicamenti e va usato con la massima cautela. È disastroso sbagliare la dose di questo ingrediente.»

Alira si sentì abbacchiata: aveva sbagliato due risposte su tre. Barnabas, invece, non sembrava deluso dai risultati e, osservando la reazione dell'anziano mago, la ragazza si rese conto di essere capitata lì per caso.

«Passiamo alla seconda prova.»

Il mago fece segno di avvicinarsi alla scrivania e vi poggiò una coppa di ottone con sopra incastonate gemme di varietà differenti.

Lo spettro di AmaraxDove le storie prendono vita. Scoprilo ora