Alira aveva dormito fin troppo e non aveva alcuna intenzione di ricominciare.
Ripensò a quello che aveva vissuto e sentì una stretta al cuore quando si rese conto che non avrebbe potuto avvertire suo zio Vigo delle sue vicissitudini e della sua attuale situazione. Era persa in un vortice di pensieri e di discorsi, conversazioni e parole che le erano state dette negli ultimi giorni; improvvisamente le vennero alla mente anche quelle di Antinos: "Rifletti bene su quel che ti ha detto".
Si riferiva a Barnabas, pensò Alira. Cosa mi ha detto Barnabas? "I maghi di terza classe non vengono ammessi, mentre quelli di prima classe e di classe zero sì. Per quanto riguarda la seconda, la storia è diversa: quelli ritenuti più vicini alla prima classe vengono ammessi e i loro progressi vengono monitorati con attenzione; quelli ritenuti più vicini alla terza classe come te, invece, non vengono accettati". Mi aveva detto questo. Perché invogliarmi a rivivere quei momenti? Perché farmi riprovare quella delusione?
Alira scrollò la testa, cercando di recuperare coraggio.
Sono una maga, su questo Antinos ha ragione, ma tutte le volte che userò un incantesimo saprò di essere una maga a metà, qualcosa di incompiuto, qualcosa che non ha avuto modo di definirsi per davvero. Quella di farmi riflettere sul passato è stata una crudeltà. Perché mi hai fatto pensare a una delusione simile?
Venne presa d'assalto dalle lacrime e si girò verso il muro di terra e radici. Lacrima dopo lacrima, pensiero dopo pensiero, vide nella sua mente le facce e le frasi che erano uscite da esse. Antinos le aveva messo in testa Barnabas e lì quel vecchio voleva restare.
Vattene, bastardo! Lasciami in pace, stupido idiota!, sbottò Alira tra sé e sé.
Più lo pensava, più il volto del vecchio mago le fluttuava nella mente ripetendole le frasi che aveva detto.
"Tu, mia cara, appartieni alla seconda classe", le diceva, come un fantasma nella sua testa.
"Quelli come te non vengono accettati", continuava. Più insisteva più lei
piangeva.
"Stai avendo la reazione sbagliata".
"Sì, come no! La reazione sbagliata! E perché starei sbagliando?"
"Non permettere a un rifiuto di farti rinunciare ai tuoi sogni. Tutti i sogni degni di questo nome sono difficili da realizzare e bisogna lottare per trasformarli in realtà. Se ti arrendessi alla prima difficoltà, vorrebbe dire che la tua motivazione non è abbastanza grande. E, allora, avrò fatto bene a non ammetterti. Vuoi davvero darmi ragione? Il mio responso deve essere la molla che ti spinge a impegnarti per dimostrare che ho torto; questa è la reazione giusta, se vuoi diventare una grande maga".
Dimostrare che hai torto? Come?
Alle domande di Alira trovò risposta lo stesso Barnabas.
"Il modo migliore di apprendere la magia è trovare un maestro tutto per te e tenerlo stretto".
Un maestro? Chi potrebbe insegnarmi?
Venne disturbata dal fracasso scatenato dal piccolo golem che tentava di scendere dalla mensola su cui era stato confinato.
Alira si alzò e prese il golem in palmo di mano.
«Antinos potrebbe farmi da maestro! Lui potrebbe insegnarmi. Sembra essere un grande mago.»
Si fermò, quasi attendendosi una risposta dal golem.
«Lo è? Potrebbe insegnarmi; in fondo non so come ritornare a casa.»
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Lo spettro di Amarax
FantasyQuando incontrano uno spettro, una creatura frutto di un incantesimo e proveniente dalla città dei maghi, la vita di tre ragazzi cambia radicalmente. Alira seguirà lo spettro per realizzare il proprio sogno di diventare una maga provetta, Talos si a...