L'ora fatidica era giunta.
Il capitano Muscatt e il tenente Stell montarono a cavallo e si precipitarono a palazzo. Vennero accolti dal ciambellano, che li invogliò a spicciarsi.
«Il conte e il barone vi stanno già aspettando.»
«Ma siamo puntuali!» esclamò il capitano.
«Nessuno lo mette in dubbio, ma questo viaggio è stato comandato da re Battigar e dall'imperatore Meltero. È normale che ci sia trepidazione attorno a questa missione diplomatica.»
«Comprendiamo» si limitò a rispondere Muscatt, mentre percorreva i corridoi del palazzo fino a destinazione.
Varcarono la soglia e il conte fece loro segno di avanzare.
«Mettetevi comodi. Sarà una lunga notte!» dichiarò.
Era seduto a capotavola. Aristides si era accomodato a un lato del tavolo accanto a Rofedus, mentre il capitano e il tenente presero posto di fronte a loro.
«Puoi andare» disse il conte al ciambellano.
«Bene, sapete già perché siete qui?» chiese Aristides.
«Certo che lo sanno! Ciambellano lingua lunga!» si arrabbiò il conte Devolant.
«In effetti, sì! Ci è stato anticipato qualcosa» confessò Muscatt.
«Allora già sapete che questo viaggio ci porterà a Fegomir e che a richiedere la mia presenza a Volr sono stati il mio re e il vostro imperatore.»
«Certo, barone.»
«Siete mai stato a Fegomir?»
«No, mai. E voi?»
«Mai» rispose Aristides, scuotendo la testa. «Avete mai cavalcato nella zona senza controllo?»
«Mi è capitato di prendere servizio ai confini dell'impero e di oltrepassarli, talvolta» confessò il capitano.
«E voi?»
«Stessa cosa; un paio di volte agli ordini del capitano» rispose il tenente.
«E voi?» chiese Muscatt.
«No, mai.»
Dando quella risposta, Aristides si vergognò.
«Al di là del passato, c'è una missione da organizzare» intervenne il conte.
«Il contingente dovrà essere ben equipaggiato, formato da uomini scelti, preparati e soprattutto fedeli, ma dovranno essere pochi, abbastanza da garantire una protezione efficace senza dare troppo nell'occhio.»
«Quel che chiedete, barone, è difficile da realizzare. Inoltre avventurarsi nella zona senza controllo è sempre un grosso rischio.»
«Sembrate preoccupato, capitano» prese la parola Rofedus.
«Lo sono. Per la notte. Tenere fuochi accesi tiene alla larga gli animali, ma per i predoni che scorrazzano in quelle terre selvagge sono segnali: indicano loro dove sono le persone da derubare.»
Il capitano rifletteva e l'espressione sul suo volto si faceva sempre più seria.
«E di certo non terrà lontani i golgothiani» concluse Muscatt.
«Servono potenti incantesimi di occultamento per accamparsi senza essere disturbati» convenne Rofedus.
«Su quanti maghi potremo contare?» chiese il tenente.
«Nessuno! Non ci sarà bisogno di maghi» dichiarò Rofedus.
«Come sarebbe?» chiese attonito Muscatt.
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Lo spettro di Amarax
FantasyQuando incontrano uno spettro, una creatura frutto di un incantesimo e proveniente dalla città dei maghi, la vita di tre ragazzi cambia radicalmente. Alira seguirà lo spettro per realizzare il proprio sogno di diventare una maga provetta, Talos si a...