Capitolo 18 - Magia (Parte 2 di 2)

1 1 0
                                    

Alira dormì come un ghiro per tutta la notte, mentre il vecchio mago si adattò a dormicchiare sulla sedia avvolto in una coperta.

Quelle nove ore di sonno pieno volarono come non ci fossero mai state e i raggi del sole vennero a stanarla appena fu loro possibile.

Antinos si era già svegliato e sedeva rannicchiato accanto al comignolo di casa sua.

Il golem stava tornando dal Mirith zuppo d'acqua, con una mezza dozzina di pesci infilzati su uno spiedo di ferro.

Antinos lo vide arrivare in lontananza e scese subito prima che entrasse.

«Li hai eviscerati?»

Il golem fece segno di no.

«Stupido ammasso di argilla! Dovremmo mangiarci anche le budella? Entra e fai le cose per bene!» lo sgridò, picchiettandolo in testa con il bastone.

Aprì la porta ed eseguì: afferrò un coltello e lavorò i pesci prima di cuocerli.

«Sei sveglia? Tra poco tocca a te!»

Mi sono addormentata! Però non ricordo di essere andata a letto. C'ero riuscita? Sì, credo di sì! O era solo un sogno? Ero tra la veglia e il sonno?

«Beh? Che fai lì impalata?» la spronò Antinos. «Avanti, fammi vedere!»

Alira si schiarì la gola, mentre Antinos fece cadere il sasso al centro della stanza.

Calma, stai calma! Un sasso che diventa un tavolo di pietra che diventa di legno...

Respirò profondamente e...

«Transfiguro!» scandì puntando il dito e l'incantesimo prese vita.

«Ah, splendido! Forse non sei una capra!»

I due fecero colazione e, mentre Antinos mangiava con gusto, Alira lo tempestò di domande.

«Mi insegnerai, allora?» gli chiedeva.

«Mangia. Il segreto di un buon mago è mantenersi sempre in forze.»

«Mi farai da maestro? Manterrai la parola, vero?»

«Ho qualche regola da porre: per prima cosa dovrai vivere qui e questo significa che dovremo organizzarci per una pacifica e serena convivenza.»

Antinos prese un altro boccone.

«Innanzitutto, io mi alzo presto e d'ora in poi dovrai farlo anche tu» spiegò, masticando a bocca piena. «Secondo: lui fa la maggior parte dei lavori domestici, ma è un pessimo cuoco e dovrai contribuire alla preparazione dei pasti.»

Alira annuì, determinata a non perdere quella opportunità per nessuna ragione.

«Terza cosa: bisogna far apparire il cibo e altre cose di prima necessità; quando saprai fare quel tipo di incantesimi sarà compito tuo. Quarto punto: io dormo di pomeriggio e non intendo rinunciare alla pennichella. Puoi fare quello che vuoi, tranne rompermi le scatole e distruggermi casa.»

«Assolutamente!» rispose Alira.

«Ultimo ma importantissimo: mai uscire dalla barriera di protezione magica.»

«Ho capito, mi sta bene.»

«Brava ragazza! Segui i miei consigli oltre ai miei insegnamenti; e mangia tutto!»

Antinos mangiava come un orco malgrado la statura, mentre Alira gustava la colazione senza foga.

Il mago la invitò a uscire e a seguirlo.

«Ti porto in un posto» le disse, prima di farle strada.

Camminarono per una buona mezz'ora fino a raggiungere il bordo di un dirupo che terminava tra le rapide e i flutti del fiume Mirith.

Lo spettro di AmaraxDove le storie prendono vita. Scoprilo ora