27. LE FOTO

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Il telefono nella camera di Claudia prende a squillare. Lei, intanto, è immobilizzata dalla presa di Cristian che con una mano le tiene il polso e con l'altra il collo.

«Beh, rispondi a questo dannato telefono, no?», sbotta lui.
«Come faccio a rispondere se mi hai praticamente immobilizzata?», ringhia lei.
Cristian la lascia subito libera.
«Ecco, puoi rispondere adesso!», ribadisce il ragazzo.
«Hai una bella faccia tosta a venire nella mia stanza! Si può sapere chi ti credi di essere?», sbotta lei.
«Io entro nella tua stanza quando mi pare e piace, chiaro?», sentenzia lui.
«Ah, ma davvero? E con che diritto, scusa?»
«Perchè questa è casa mia!», risponde lui tirando un colpo contro la spalliera del letto.
Ma subito cambia espressione, perché per quel colpo (tirato malamente) si è fatto un po' male alla mano.

«Bravo, ben ti sta! Così la prossima volta impari!», esclama lei scoppiando a ridere.
Il ragazzo le tira uno schiaffetto sulla guancia e Claudia si ammutolisce.
Perde il sorriso, anzi i suoi occhi adesso si fanno appena lucidi.
Cristian resta in silenzio per una manciata di secondi e lei anche.

Il telefono intanto ha smesso di suonare a vuoto.
«Menomale che ha smesso di suonare questo dannato telefono. Ho già i nervi a pezzi...», commenta infatti lui abbassando lo sguardo.
Claudia dal canto suo resta senza parole. C'è rimasta male per il gesto di lui.
«E incredibile! Mi spieghi cosa sta succedendo?», domanda lui sospirando appena.
«No, io non ci credo che stia succedendo davvero!», borbotta lei «Io dico che è un sogno!», continua poi.
«Che cosa?», esclama lui.
«Sí, proprio così! È un sogno fin troppo realistico. Un sogno con dei suoni, con dei dei colori... con le tue mani che mi stringono, che mi soffocano!», insiste lei «Sono sicura che, quando mi sveglierò, sarò tutta dolorante e piena di lividi per colpa tua!», aggiunge poi.

«Parli di sogni, eh? Ma non sforzarti di essere carina...», afferma lui guardandola con occhi a fessura.
«E se io voglio sognare che problema c'è? Non puoi impedirmelo!», controbatte lei.
«Ma di che sogno stai parlando? Io non ti capisco!», ringhia lui ad un palmo dal suo naso.
Claudia resta in silenzio per una manciata di secondi, esattamente come lui.

Non riesce a fare a meno di osservarlo, però, e di perdersi nei suoi lineamenti. Eppure, il suo cuore adesso vorrebbe uscirle dal petto.

«Di che sogno stai parlando?», ripete lui in attesa di una risposta.
«Di... di essere quì_ io e te_ nella mia stanza...», ammette lei con voce tremante.
Cristian tiene gli occhi ben puntati in quelli di lei, senza riuscire a proferire parola.
«Vedi, in fondo non importa se tra poco mi dovrò risvegliare. Io... io voglio sognare di essere con te, Cristian!», ammette lei con un filo di voce.
Il ragazzo adesso non sa che cosa dire. I suoi occhi si fanno appena lucidi.
Ad un certo punto, però, si distanzia da lei voltandosi dall'altra parte.
Ma subito dopo, si sistema per sederle accanto, posando la schiena contro la spalliera del letto.

Claudia ovviamente gli fa spazio per farlo stare un po' più comodo.
Adesso, sono seduti, così, tranquilli, l'uno accanto all'altra. Si scambiano sguardi fugaci senza, però, dirsi nulla.
Cristian si è ammutolito. Il suo sguardo ora è fisso in un punto a caso dinanzi a sé.

«Non ti accorgi di quant'è bello stare così?», sussurra lei puntando timidamente gli occhi in quelli di lui.
«Così come?», domanda il ragazzo con voce flebile.
«Intendo dire così, calmi... tranquilli... civili... semplicemente in pace, ecco!», spiega lei a piccole dosi.
Cristian resta in silenzio distraendo lo sguardo.
«Non ho forse ragione uo? Non_ non stiamo meglio così io e te?», domanda lei con un filo di voce.
«Ti piace veramente così?», domanda lui puntando di nuovo lo sguardo su di lei.
Claudia annuisce sicura.
«Molto, dico sul serio! Perché dovrebbe essere il contrario poi? A me non piacciono gli attriti, le discussioni... non mi piace l'odio, ecco!», ammette lei sicura.
Cristian resta in silenzio per una manciata di secondi. Si protende verso di lei accorciando ogni distanza. Occhi negli occhi, adesso sono talmente vicini che possono sentire l'uno il respiro dell'altra.
Posa una mano sul fianco di lei e resta così, con la mano ferma in quel punto, dopo essere sceso verso il fondoschiena.
«Vorrei sapere una cosa...», sussurra lui
«Che cosa? Dimmi!», sussurra lei col cuore in gola per l'emozione.
«Chi sei tu?», domanda il ragazzo.
Claudia resta in silenzio con gli occhi puntati in quelli di lui.
«Avanti, rispondimi! Dimmi: chi sei tu?», ripete lui.
Claudia non proferisce parola, ma nota ben presto il una luce diversa nello sguardo di lui.

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