8. L'INCONTRO

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Patricia attende con impazienza l'arrivo di Julio Garcia.
Ha bisogno sei suoi occhiali, ma l'uomo ancora non si fa' vivo.
«Garcia sta tardando troppo. Che sarà successo?», borbotta lei mentre è seduta in macchina accanto a Victoria.
«Vuole che iniziamo comunque ad andare, signora Patricia?», domanda quest'ultima «Julio è venuto con la sua macchina. Potrà tornare da solo e portarle gli occhiali direttamente a casa...», propone poi.
Patricia acconsente sospirando appena.
Ad un tratto, si sentono suonare le campane del cimitero. I rintocchi sono come una lama nel petto.

 I rintocchi sono come una lama nel petto

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"Le campane suonano per Cristian. Ma c'è un altro Cristian Villanueva "vivo". Dove sarà adesso? E cosa succederà a partire da questo momento?", pensa Victoria tra sé con gli occhi puntati allo specchietto retrovisore.

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Cristian e Claudia, intanto, continuano a scrutarsi a vicenda. Immobili, fermi, ancora dinnanzi alla cappella della famiglia Villanueva.
Il giovane non può fare a meno di soffermarsi sugli occhi scuri di questa ragazza. Occhi rossi, gonfi e tremendamente afflitti (ma bellissimi secondo lui). E sulle mani di questa fanciulla, mani che tengono stretto un fazzoletto bianco ormai sgualcito.
(Avrà sicuramente pianto per qualcuno lì dentro...)
Cristian non può fare a meno anche di chiedersi chi mai possa essere questa giovanissima sconosciuta.
E Claudia si pone le medesime domande nei confronti di lui ma, sentendosi pesantemente osservata, abbassa subito lo sguardo, in un velo d'imbarazzo.
«Permesso, mi scusi...», sussurra lei divincolandosi (visto che lui è rimasto piantonato dinnanzi a lei, perso ad osservarla).
Claudia inizia a guardarsi attorno in cerca dei suoi genitori, che sembrano del tutto spariti dalla circolazione.
Ma Cristian da voce ai suoi pensieri, prendendo così un po' di coraggio.
«Mi scusi, lei fa' parte della famiglia Villanueva, per caso?», domanda lui con garbo.
«Perché?», domanda lei a sua volta puntando nuovamente lo sguardo su di lui.
«Per... per chiederle di portare questo fiore. Io non ho voglia di entrare lì dentro, sinceramente...», ammette lui abbassando lo sguardo.
«E lei chi è?», domanda Claudia in un sussurro.
«Io... beh, ecco... mi hanno solo chiesto di lasciare quì questa rosa. In realtà, mi hanno quasi obbligato, ma... Il fatto è che mi costa molto questa richiesta. Io non posso, non ce la faccio proprio...», afferma lui puntando gli occhi in quelli di Claudia.
Quest'ultima resta in silenzio a fissarlo.
Il suo sguardo indecifrabile incuriosisce molto il giovane Cristian.
«Non mi crede, signorina?», domanda lui.
La ragazza annuisce appena.
«Le credo...», risponde lei senza staccare gli occhi da lui.
«Allora, questa rosa può portarla lei al posto mio, per favore?», domanda lui porgendole il fiore.
«No, mi dispiace. Io sono appena uscita e, purtroppo, non me la sento più di entrarci...», risponde Claudia negando.
«No, mi scusi allora. Pensavo che, essendo della famiglia, potesse farlo senza alcun problema, ecco...!», afferma lui con tono quasi di scuse.
«No, io non sono della famiglia. Sono solo una conoscente...», spiega lei cercando di essere credibile.

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