21. UN PASSO INDIETRO

337 34 11
                                    

°°°°°

Rosita sta aiutando Lucia a sistemarsi nella camera della signora Patricia.
La donna si guarda attorno, scrutando tutto con attenzione.
«Non è cambiato nulla, Rosita, sai? È tutto come una volta. Sono passati quasi 30 anni e ancora ricordo tutto perfettamente. L'arredamento raffinato... Certo, adesso, si vede che è stato risistemato, sembra come nuovo ma... tutto è rimasto uguale, così come lo ricordavo!», afferma Lucia con un sorriso malinconico.
«Sí, ma tu cerca di non pensare al passato, mia cara...», consiglia Rosita.
«Questa è la camera della donna che una volta mi ha cacciata di quì, Rosita! Certe cose non si dimenticano...», afferma Lucia.
«Dimentica tutto, invece! Provaci almeno a pensare solo al presente...», consiglia la governante «Comunque, ti ho portato questa camicia da notte, così potrai metterti comoda e riposare un po'. Ne hai bisogno, mia cara...», aggiunge poi con un sorriso comprensivo.

°°°°°

Cristian ordina a Jolanda di levarsi di mezzo. La donna è ancora piantonata dinanzi alla porta della camera di sua figlia.
Ovviamente, lei si rifiuta con tutte la sua testardaggine.
«Si tolga, per favore!», ripete lui.
Ad un certo punto, la scansa lui stesso e prende a bussare con forza contro quella porta chiusa.

Claudia è sul suo letto, al buio, con due occhioni gonfi e il viso stanco. Adesso sente urlare ancora più forte dal corridoio.

«Non voglio farle del male! Ma tanto io entrerò lo stesso!», sbotta lui risoluto, mentre Jolanda lo implora di lasciar perdere «In ogni caso entrerò e lei non me lo impedirà!», continua a ribadire lui mentre non la smette di sbattere i pugni contro la porta.

Claudia, intanto, si è ammutolita. Cristian pare nuovamente fuori di sé e questo le mette non poca ansia.
(Proprio lui che, fino a poco fa', le parlava addirittura d'amore).
Il caos è abbastanza udibile, tanto che, anche Lucia e Rosita, stanno sentendo gridare dalla camera in cui si trovano.
La governante fa' notare che si tratta proprio del signor Cristian, ma appena Lucia sente anche dei colpi forti su una delle porte, si allarma parecchio.
Rosita cerca di calmarla come meglio può, ma non è facile.
«Sarà il vento che starà sbattendo qualche porta, allora!», tranquillizza la donna anche se ha ben capito la situazione.
«Vado subito a controllare!», afferma Lucia visibilmente preoccupata, soprattutto perché sente, appunto, la voce di suo figlio.
Il ragazzo, dal canto suo, continua ad urlare contro quella porta, contro Claudia (ormai lui sa che è chiusa lì dentro).

«Sta calma, per favore. Tu sei molto debole e hai avuto una giornata spaventosa. Va a riposare e cerca di dormire...», supplica Rosita.
«Questi rumori non sono normali, Rosita. Io voglio sapere cosa sta' succedendo!», sospira Lucia.
Nonostante le urla pazzesche, Rosita si ostina a dirle che non c'è nessun problema. E che se, qualora ci fosse, lo verrà a sapere l'indomani mattina.

Cristian, intanto, continua a sbraitare contro Jolanda. Quest'ultima sta cercando in tutti i modi di tenergli testa, anche se è terribilmente spaventata.
«Io capisco tutti i suoi diritti e che l'unica cosa che vorrebbe è farci a pezzi! Ma, la prego, abbia pietà di noi!», supplica lei.
«L'unica cosa che voglio è entrare quì dentro!», sbotta lui.
«La supplico, per quanto ha di più caro al mondo... per sua madre...
Glielo chiedo anche in ginocchio, signore, non entri!», implora la donna in ginocchiandosi ai piedi del ragazzo.
«Signora, non otterrà un bel niente ad inginocchiarsi!», assicura lui mentre piano la aiuta a rimettersi in piedi «E comunque non è opportuno che una signora della sua età debba inginocchiarsi dinanzi a qualcuno!», aggiunge poi contrariato.
«Non sia cattivo, allora, la prego! Lei è un ragazzo così giovane, bello, affascinante!», sorride lei.

AMORE CONTRO Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora