33. IL BRINDISI

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Fra i presenti si è creato un altro momento di silenzio. Esso regna sovrano e tagliente.

«Beh, visto che tutti quanti già vi conoscete, credo che non ci sia bisogno di chissà quali presentazioni!», interviene Victoria prendendo la parola.
Intanto, la porta si apre. Fuori in corridoio, i giornalisti e i telecronisti stanno reclamando dichiarazioni.
Ma, proprio facendosi spazio fra di loro, compare Martin che, una volta entrato in ufficio, richiude la porta alle sue spalle con molta fretta.
(Eccolo che stranamente ha deciso di presentarsi a questo evento famigliare).

«Eccomi! Scusate, sono in ritardo, lo so (ma non è una novità)!», ridacchia il giovane, catturando per un momento l'attenzione dei presenti.

«Eccomi! Scusate, sono in ritardo, lo so (ma non è una novità)!», ridacchia il giovane, catturando per un momento l'attenzione dei presenti

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«Dove mi devo sistemare di preciso?», domanda poi raggiungendo la famiglia.
Nessuno gli risponde ovviamente, ma l'occhiataccia di sua madre non passa inosservata.
Victoria cerca di tenersi calma per non rispondergli male.
(Martin è sempre il solito scapestrato)!

«Bene, stavo cercando di dire che...», riprende Victoria ma la vecchia Patricia la interrompe.
«Puoi omettere il protocollo, Victoria, visto che quì tutti sappiamo benissimo chi è chi!», sorride appena con sguardo rude.
«Bene, allora basta solo che la famiglia dia il benvenuto ai nuovi proprietari!», afferma Victoria.
«Sarò molto sincera: non posso dire che siate i benvenuti...», ammette Patricia.
«Non ce n'è bisogno, signora!», risponde Cristian.
«Anche se devo riconoscere che tu sei il figlio di mio figlio...», aggiunge la donna.

«Può dimenticare questo dettaglio, perché io stesso non lo considero rilevante!», afferma Cristian con tono calmo ed espressione seriosa

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«Può dimenticare questo dettaglio, perché io stesso non lo considero rilevante!», afferma Cristian con tono calmo ed espressione seriosa.
«E tu invece, sua moglie!», puntualizza poi rivolgendosi a Claudia.
La ragazza viene presa alla sprovvista.
«Beh... Io_ io sono la sua ve_ vedova e...», balbetta infatti.
«Ma dato che, per volontà testamentaria del capo famiglia dei Villanueva, voi due siete risultati i legittimi eredi di tutto questo impero, il resto della famiglia è costretto ad accettarvi come tale (sperando che rispettiate ed adempiate a tutte le condizioni che il maggiore dei miei figli ha voluto stabilire nel suo testamento)!», sentenzia Patricia.
Claudia e Cristian restano in silenzio con lo sguardo puntato su di lei.
«A questo punto, nelle vostre mani avete tutto il nostro patrimonio. Mi auguro solo che sappiate amministrarlo con cura e successo (finché potrete)!», continua lei con un sorrisino scaltro.
«Che cosa intende dire con "finché potrete"?», domanda Cristian inarcando un sopracciglio.
«Vuol dire che non credo affatto che duriate per molto tempo, tutto quì!», risponde lei risoluta.
Claudia e Cristian si lanciano uno sguardo fugace, esattamente come il resto dei presenti.
L'aria di sfida è palpabile.
«Bene, questo è quanto! Termina così il passaggio di proprietà, signori!», sorride Patricia con fare provocatorio, alternando lo sguardo fra i due «E adesso faremo un bel brindisi in onore dei nuovi direttori (nonché proprietari di questa impresa!», conclude poi senza perdere quel sorriso tagliente.
Sorriso che scompare poi per lasciare spazio ad un'occhiataccia carica di risentimento, concessa ai due giovani eredi.

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