9. IL TESTAMENTO

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Cristian ed Ester si fissano per una manciata di secondi. La ragazza nota lo sguardo confuso di lui, dopo quel saluto stranamente confidenziale.
«Scusami, ma ero seduta a questo tavolo, fino a pochi minuti fa'...», spiega lei con un sorriso sghembo.
«Ah, davvero?», domanda lui un po' impacciato.
«Sì, stavo mangiando quel tramezzino e stavo bevendo quella birra!», continua lei indicando ciò che c'è sul tavolo.
(Cristian, purtroppo, non ci ha fatto neanche caso, tanto era assorto nei suoi pensieri)!
La ragazza, però, gli sorride ancora.
«Scusami, allora! Ho visto le sedie vuote e, non volendo, mi sono accomodato. Perdonami!», afferma lui alzandosi subito visibilmente a disagio.
«Sì, è che mi sono allontanata un attimo per fare una telefonata...», spiega lei.
Nel giro di pochi secondi, Cristian si allontana scusandosi nuovamente.
Inizia a guardarsi attorno. Pare che non ci siano tavoli vuoti quì, questa sera.
Ester, dal canto suo, continua a tenere il suo sguardo puntato su di lui. Ma poi, con un cenno della mano, lo invita ad avvicinarsi nuovamente al suo tavolo.
Il ragazzo le si avvicina.
«Siediti dai. Tanto io sto per andarmene...», sorride lei.
«Grazie mille. Ma questo locale è sempre così pieno di gente?», domanda lui.
«Tu non sei di qua, vero?», domanda lei «Scommetto che sei appena arrivato in città da chissà dove!», continua poi con un sorriso sfottente.
«Cosa te lo fa pensare, scusa?», domanda lui sorridendo appena.
«Sei diventato rosso in viso appena ti ho chiesto di alzarti!», osserva lei con espressione divertita «E sei scattato come una molla, senza cercare di attaccare bottone come, invece, avrebbe fatto chiunque altro!», aggiunge poi.
«Sinceramente, non so cosa fanno di solito gli altri. Per quanto mi riguarda, cerco solo di essere educato!», ammette Cristian «E comunque sono di Madrid, se proprio devo dirtelo. Ma per parecchi anni ho vissuto in un piccolo paesino dell'interno. E poi, da un po' di anni, a Valencia (da dove sono appena tornato insomma)!», aggiunge poi.
La ragazza chiede subito il conto al cameriere.
«Ma tu, invece? Sei di Madrid?», le domanda lui.
«No, sono di Toledo...», risponde lei.
«E che fai quì, studi?», domanda ancora lui.
«No, io sono quì per lavoro!», risponde Ester «O, meglio, cerco lavoro! Faccio un po' di tutto, ecco...», puntualizza lei «Mi piace la poesia, la musica... e scrivo dei racconti e anche qualche articolo! In pratica, mi affanno nel fare tante cose ma, in sostanza, non concludo mai nulla!», ironizza la ragazza mentre lui la ascolta interessato.

 e scrivo dei racconti e anche qualche articolo! In pratica, mi affanno nel fare tante cose ma, in sostanza, non concludo mai nulla!», ironizza la ragazza mentre lui la ascolta interessato

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I due restano in silenzio per qualche secondo.
«Tu, invece, che cosa fai a Madrid?», domanda lei riprendendo la parola.
«Cosa ci faccio a Madrid?», ripete lui abbassando lo sguardo per qualche secondo «Non ci crederai, ma sono venuto a riscuotere una fortuna!», afferma subito lui stampandosi un sorrisino in faccia.

°°°°°

Alla villa, intanto, la riunione continua.

«Resta il fatto che non sappiamo nulla di quella ragazza!», sentenzia Patricia.
«É solo questione di tempo, signora...», interviene Victoria.
«Garcia non è riuscito a trovarla!», afferma Patricia.
«La "mogliettina" è sparita! Anche se è proprio strano che tu non la conosca, caro dottore!», esclama Martin rivolto provocatoriamente ad Armando.
«Non lo so e neanche m'interessa, onestamente!», controbatte quest'ultimo.
«C'è qualcosa sotto, invece!», insiste Martin.
«Assolutamente no!», controbatte Armando «Almeno, per quanto mi riguarda, è così!», aggiunge l'uomo «E, secondo me, anche la ragazza è del tutto innocente!», ipotizza poi.
«"Innocente" dici? Secondo me è solo una grandissima furbacchiona!», sentenzia Martin.
Secondo la famiglia Villanueva, Claudia non è altro che un'arrivista, una furba calcolatrice, una scalatrice sociale...
E non perdono tempo a descriverla in questo modo (tranne Camila che, poveretta, si è rinchiusa nel suo silenzio).
«Secondo me, invece, è stata solo una povera vittima di Cristian!», interviene Armando.
Pur non conoscendola bene (perché l'ha vista solo una volta mentre fuggiva dalla villa la sera della morte di Cristian), Armando quasi la difende.
«Ma cosa sta dicendo?», sbotta Patricia inarcando un sopracciglio.
«Dico quel che penso perché, se ci ragionate bene su, quella che ha subìto il danno peggiore, in tutta questa triste storia, potrebbe essere proprio lei!», afferma Perez tenendo viva la sua calma «Pensate un attimo ad una giovanissima donna che s'innamora di un bell'uomo di successo. Un uomo carismatico, intelligente, affascinante (proprio come lo era Cristian)... e, quindi, finisce inevitabilmente per farsi delle illusioni su di lui, senza sapere niente di tutto ciò che l'aspetta!», osserva il dottor Perez.
«E lei come spiegherebbe il fatto che, dopo il matrimonio, mio fratello e quella ragazza siano fuggiti da Madrid?», domanda Lidia «É possibile che lei possa averlo sequestrato!?», ipotizza poi.
«No, non credo proprio. Anzi, secondo me, dovreste ringraziare Cristian per essersene andato via da quì...», afferma Armando.
«Perché? Che vuol dire?», domanda Lidia.
«Perché, almeno, così facendo, ha risparmiato a tutti voi lo "spettacolo" della sua agonia!», risponde lui «Vi ha evitato la tragedia di vederlo morire poco per volta. Le pare poco, Lidia?», osserva poi «Per come la vedo io, da questo punto di vista, Cristian è stato molto "generoso" con tutti voi. Ma decisamente "spietato" con quella povera ragazza (che proprio ieri è scappata via, seriamente impaurita, proprio da questa casa)!», afferma lui risoluto.
(Lui che l'ha vista, in tutta la sua disperazione, sa bene di cosa sta parlando...)

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