23. SII UNA VERA DONNA!

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Camila si è chiusa nella sua stanza. Sta ancora versando lacrime per colpa di sua madre e del suo autoritarismo assurdo.
Soleil è al suo fianco e sta cercando disperatamente di consolarla.
(Non potrebbe essere diversamente, visto che le due sono amiche e confidenti).

«Sai da quant'è che un ragazzo non mi invitava ad uscire? Ero così emozionata per stasera!», afferma Camila con voce rotta dal pianto.
«Signorina, la smetta di piangere. Le si arrossano gli occhi...», sussurra Soleil visibilmente mortificata.
«E chi se ne importa? Tanto non uscirò e nessuno mi potrà vedere...», risponde lei.
«Lei si lascia dominare troppo, è questo il problema! Ma perché non prova a ribellarsi, per una volta, invece di piangere?», osserva Soleil.

«Dovrei ribellarmi a mia madre? Ma scherzi? E chi ci riesce a spuntarla con lei?», nega lei scuotendo la testa.
«Si rende conto che quella donna la comanda come se fosse una bambina? Non è giusto, perché lei è una donna adulta, invece! Ha il diritto di uscire, di divertirsi, di vivere la sua vita come le pare!», sentenzia la cameriera.
«Facile a parole! Mia madre ha un caratteraccio e lo sai bene anche tu. Hai visto come ha reagito poco fa'? Io ero contenta, ma lei ha distrutto tutto il mio entusiasmo!», esclama Camila «Hugo mi starà aspettando. Cosa penserà di me adesso?», sbuffa poi.
«Io penso che non dovrebbe deludere quel ragazzo, dandogli buca. Perché, piuttosto, non prova ad uscire di nascosto?», propone Soleil strizzando un occhio.
«Ma cosa dici? No, non ne sarei mai capace!», risponde Camila.
«Ma certo che può!! Può eccome, usando la porta della cucina per uscire. Io sarò muta come un pesce, glielo giuro!», assicura Soleil.
«E se mia madre dovesse venire quì nella mia camera e scoprisse che non ci sono?», ipotizza Camila scuotendo la testa.

«Non se ne accorgerà, stia tranquilla! Non verrà mai quì, facendo il primo passo dopo uno screzio (anche quando ha torto marcio). Lo sa meglio di me, signorina, come si comporta quando è arrabbiata!», afferma la ragazza con un sorrisino rassegnato «Ma se dovesse chiedermi qualcosa di lei, le dirò che ha preso un sonnifero e che è andata subito a dormire!», aggiunge poi.
«Ah, non saprei proprio... Mi spaventa un po' quest'idea...», ammette Camila sospirando appena.
«Forza, non c'è nessun pericolo. Di là stanno ancora cenando e, fra poco, sua sorella e suo cognato andranno via. Quanto a sua madre, ormai, sarà stanca e non si accorgerà di nulla!», insiste la cameriera motivandola.
Camila sorride appena.
«Forse si potrebbe fare!», annuisce ad un certo punto.
Ma, nel giro di pochi secondi, cambia nuovamente idea.
«Ah, no, non me la sento!», sussurra lei abbassando lo sguardo.
«Non pensa a quel ragazzo? Non può deluderlo, sarebbe un vero peccato!», afferma Soleil «Sono solo le 20:30. È ancora in tempo, sa?», aggiunge poi con un sorriso comprensivo.
Camila sorride appena, asciugandosi le lacrime. Forse, Soleil ha ragione. Seguendo il suo consiglio, probabilmente, non tutto sarà perduto...

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Alla villa, nel frattempo, Rosita dovrebbe servire la cena perché è già ora.
«Sono le otto e mezza, signora, mi dica pure!», afferma la governante impalata dinanzi a Jolanda che, nel frattempo, se ne sta seduta sul divano accanto ad Antonio.
«E che cosa dovrei dirle?», chiede
la donna facendo spallucce.
«Se posso servire la cena e, soprattutto, per quante persone devo apparecchiare...», risponde Rosita.
«Ah, ma chi se ne importa della cena!? In questo momento, ho altro per la testa. Non mi va proprio di pensare a certe stupidaggini!», lamenta Jolanda.
«Sí, ma qualcuno deve pur darmi le istruzioni!», osserva la governante.
«E perché non chiede all'altra signora le istruzioni???», sbotta Jolanda.
«Perchè "l'altra signora" ha mi già detto che devo chiedere a lei!», informa Rosita scuotendo il capo.
«Ah sì? Sbaglio o è lei la madre dell'erede? Non è forse lei la padrona di tutto quanto adesso?», esclama Jolanda gesticolando animatamente.

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