Cory non aveva detto una parola per tutto il viaggio. Non parlava in realtà con nessuno da quando due giorni prima il padre gli aveva rivelato quale sarebbe stato il destino che aveva scelto per lui ed inutili erano stati i tentativi di Mursili nel farlo parlare: Cory era arrabbiato e rassegnato. Ormai era diventato una proprietà del Lugal.gal dei Munus e non poteva scappare.
Il castano si guardò intorno con poco interesse in realtà, quella città racchiusa da mura non gli piaceva minimamente, e si trovò quasi subito ad osservare gli sguardi sorpresi dei Munus. Non si erano aspettati il suo arrivo e molti lo stavano guardando anche male mentre cavalcava accanto al padre e a Mursili che lo avevano tenuto nel mezzo solo e soltanto per non farlo scappare. Cory distolse lo sguardo dalla gente, avvertiva che si stavano innervosendo troppo, e lo posò davanti a se. In lontananza, sulla parte alta della città dentro un secondo cerchio di mura, si stagliava il castello che sarebbe diventata la sua casa per un po' di mesi o forse qualche anno...dipendeva ovviamente tutto da quanto tempo suo padre ci metteva per organizzare il suo attacco.
-Cory hai uno sguardo omicida...cambialo velocemente- gli ringhiò il padre a bassa voce nonostante stesse usando la loro lingua che i Munus non comprendevano.
-come vuoi- fu la risposta del ragazzo che cercò di pensare a qualcosa di bello o rilassante. Subito gli venne in mentre il lago Vahn che era il luogo dove preferiva andare per restare tranquillo ma il ricordo non gli fece bene perché arrivò anche la consapevolezza che non sarebbe potuto tornare sulle sponde di quel lago a rilassarsi per molto tempo.
-ALT- una guardia si parò davanti a loro bloccando i cavalli proprio davanti la porta che avrebbe portato dentro il secondo cerchio della città. Cory osservò attentamente la porta perché la sua attenzione era stata attirata dai bassorilievi presenti ai lati della stessa e che raffiguravano due leoni rampanti: erano stupendi per quanto fossero stati realizzata da dei Munus.
-siamo qui per parlare con il re- disse Telipinu nella lingua dei Munus.
-aspetterete qui la scorta- rispose invece il soldato per far capire loro che sapeva eccome chi fossero e che li aveva bloccati di proposito -oh non dovrete nemmeno aspettare molto- e infatti poco dopo l'attenzione di Cory fu attirata da quella che era una ragazza in armatura che li aveva appena raggiunti a cavallo.
-ben arrivati- disse lei facendo un cenno del capo -seguitemi- e fece voltare il cavallo senza aspettare che loro le rispondessero con il soldato a piedi che si spostò per permettere loro di passare. Cory e gli altri seguirono la ragazza mentre il castano si chiedeva come fosse possibile che tra i Munus fosse una donna ad indossare un'armatura. Tutte le pergamene che aveva letto negli anni sui Munus gli avevano sempre insegnato una cosa: le donne, o meglio le Munus.mes, non combattevano ma restavano a casa ad occuparsi della prole. Cory però si tenne lontano da fare un commento sulla cosa perché le pergamene che aveva letto erano molto antiche quindi nel mentre le cose potevano essere cambiate. -lasceremo qui i cavalli- Cory non si era minimamente accorto di aver attraversato tutta la strada principale che li aveva portati direttamente davanti all'ingresso del castello che sembrava ancora più imponente di quanto lo era sembrato alla porta delle seconde mura.
Tutti scesero da cavallo proprio come aveva fatto la mora e prontamente i loro cavalli vennero presi da dei servitori che li portarono verso le scuderie.
-tu sei?- domandò ad un certo punto Telipinu rivolto alla mora che lo fissò per un attimo prima di rispondere:
-il mio nome è June, sono uno dei generali dell'esercito del re-
-oh, ottimo- disse ancora Telipinu facendo un finto sorriso verso la ragazza.
-il mio re è impaziente di incontrarvi quindi direi di entrare- e senza permettere loro nuovamente di aggiungere altro attraversò l'enorme portone d'ingresso in marmo grigio seguita a ruota dalla rappresentanza di Alalah. Cory si soffermò di più a guardarsi intorno perché voleva imprimersi nella mente quello che era l'aspetto della sua casa, il pavimento era dello stesso marmo grigio del portone mentre le pareti erano in pietra sulle quali erano state realizzate a bassorilievo delle scene che sembravano essere scene di caccia. Cory ringraziò mentalmente che non ci fossero scene di combattimenti contro altre creature magiche come loro perché non le avrebbe minimamente sopportate. Certo, probabilmente quelle scene esistevano ma in quel momento non si trovavano sotto i suoi occhi e per lui era tanto di guadagnato.
-eccoci- disse nuovamente June voltandosi un momento per vedere se tutti l'avessero seguita per poi aprire l'enorme portone adornato a sua volta da un bassorilievo di leoni rampanti ed entrare in quella che era la sala del trono. Cory seguì la ragazza all'interno della sala come tutti gli altri ma l'attenzione del castano venne completamente attirata da tutt'altro. In fondo alla sala, precisamente al centro di una piattaforma, si trovavano tre grandi troni di cui solo quello centrale, il più grande e alto, era occupato. Il castano si sorprese anche nel notare che il ragazzo biondo che vi era seduto sopra sembrasse poco più grande di lui. Anche la corona che il biondo indossava, realizzata in oro puro con tutte le probabilità, sembrava più grandi di lui, come se la stessa non fosse stata realizzata per lui ma per qualcun altro. Poi gli occhi viola di Cory incontrarono quelli verdi del re e il castano ne rimase completamente incantato.
-devi stare attento a quel GAL LU.MESMESEDI [generale dell'esercito]- Cory si riprese solo sentendo le parole del padre nella loro lingua e lo osservò per un attimo confuso per poi riportare lo sguardo sul re e capire di cosa stesse parlando l'uomo. Dietro al trono del biondo c'era un uomo, che lui non aveva minimamente notato in un primo momento, e che aveva addosso l'armatura proprio come la ragazza che li aveva portati fin li. La mano destra del moro però non era rilassata sul fianco ma si trovava sull'elsa della spada segno che era pronto ad iniziare a combattere se necessario.

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Marriage contract
FantasyGli umani di Kizzuwatna per milleni hanno combattuto contro tutti gli altri popoli presenti sulla loro terra, li hanno sottomessi e poi sterminati. Tutti tranne quello di Alalah contro il quale sono in guerra da secoli. Per mettere fine alla guerra...