Kynan avvertendo la porta della cella aprirsi non alzò lo sguardo ma lo rimase basso perché ormai non aveva più interesse in nulla. Non sapeva da quanto tempo fosse in quella cella, gli avevano portato da mangiare poche volte e ad orari diversi tanto che non era minimamente riuscito a calcolare il tempo, ma non vedeva davvero l'ora che tutto finisse. Si era fidato della persona sbagliata, aveva davvero creduto che la pace che aveva tanto sperato con quell'accordo matrimoniale potesse in qualche modo mettere fine a quello scontro che durava da millenni ma invece era andato tutto storto.
-Kynan- quando sentì quella voce però alzò di scatto lo sguardo e notò che non era stata la sua mente stanca a fargli sentire quella voce ma Cory era proprio entrato nella sua cella e gli si era avvicinato tanto da sedersi perfettamente difronte a lui. La luce nella cella era poca ma comunque Kynan fu certo di notare della preoccupazione nello sguardo di quello che era ancora suo marito.
-cosa vuoi?- disse con voce roca Kynan che non parlava da fin troppo tempo con qualcuno visto che Telipinu era andato a fargli visita solo una volta ed era anche stato subito dopo che lo avevano imprigionato solo per rimarcare il concetto che non sarebbe rimasto vivo e che avrebbe realizzato un'esecuzione pubblica.
-come stai?- sussurrò Cory cercando di ignorare il fatto che suo marito lo stesse ancora guardando con odio, infondo Kynan lo credeva veramente dalla parte del padre.
-cosa vuoi?-
-sapere come stai-
-come dovrei stare dopo che mio marito del quale mi fidavo mi ha tradito?- riuscì a ringhiare Kynan -ti ho dato tutto Cory-
-e io ti giuro che non ti ho tradito- sussurrò Cory con occhi lucidi -è vero che sono stato mandato qui solo per distratti ma quello che è nato tra noi è reale- continuò il castano -tu sei veramente la mia famiglia-
-e hai ucciso nostro figlio- ringhiò Kynan scuotendo la testa -mi hai illuso dandogli il nome di mio fratello e poi non ci hai pensato due volte prima di ucciderlo soffocandolo a quattro mesi di vita-
-Kynan sono serissimo io...ti amo Kynan, e farò tutto quello che è in mio potere per ridarti il tuo regno e permettere che Kizzuwatna e Alalah siano finalmente in pace- poi il ragazzo quasi con mano tremante prese la mano di Kynan, anche se le aveva entrambe incatenate, e la posò sulla sua pancia sotto lo sguardo attento e confuso del marito -sono incinta- gli disse poi in un sussurrò quasi impercettibile -avremo un secondo figlio e devo stare attento che mio padre non lo scopra altrimenti cercherebbe di ucciderlo avvelenandomi- e Cory si morse il labbro inferiore sperando in una qualsiasi reazione da parte del marito.
-bel teatrino- disse semplicemente Kynan riuscendo a togliere la mano dalla presa debolissima di Cory -quanto ancora vorrai mentirmi? Che cosa vorresti ottenere con queste parole?-
-non ti vedevo da una settimana- sussurrò Cory -e oggi è...il giorno dell'aniyath e sono andato dalla tua famiglia per accendere l'incenso- Kynan guardò sconvolto Cory perché per lui era davvero impossibile che l'altro fosse veramente sceso una seconda volta nella cripta dopo quello che era successo un anno prima e soprattutto che fosse ancora vivo difronte a lui.
-menti-
-è la verità-
-dopo quello che hai fatto aiutando tuo padre mio fratello ti avrebbe lasciato morire ucciso dai nostri genitori- ringhiò Kynan -smettila di mentire e va via di qui...non voglio vedere la tua brutta faccia ancora-
-mio padre vuole chiamare il boia per oggi- riuscì a dire tra le lacrime Cory prima di alzarsi e uscire velocemente dalla prigione con il cuore che voleva scoppiargli nel petto. Sapeva perfettamente che Kynan aveva tutte le ragioni per essere incazzato con lui a morte ma quelle parole gli avevano fatto davvero male. Per non parlare del fatto che Cory fosse letteralmente terrorizzato dal dopo: se fosse riuscito a togliere il padre dal trono poi Kynan sarebbe tornato a fidarsi ciecamente di lui oppure l'avrebbe ripudiato?
-Cory- lo richiamò Mursili preoccupato dal suo stato ma il castano non disse una parola camminando semplicemente a passo di marcia verso la sua camera cercando anche di asciugarsi le lacrime. -CORY- ringhiò ancora Mursili -che è successo?- chiese serio l'uomo passando a parlare nella lingua di Kizzuwatna solo e soltanto perché le persone che in quel momento si stavano aggirando per il castello conoscevano solo quella di Alalah.
-gli ho detto di quella cosa- sussurrò Cory mettendosi per un solo attimo la mano sulla pancia -e crede che io stia mentendo. Mi odia a morte e dopo...se anche riuscissimo a fare quello che vogliamo probabilmente mi ripudierà...dovevo dirgli tutto prima-
-no perché tuo padre se ne sarebbe accorto che qualcosa non quadrava. Cercheremo insieme di farlo ragionare e soprattutto gli parleremo ad acque calme. Tu però dovrai davvero essere sincero con tuo marito-
-lo sono stato, in quella cella sono stato sincero il più possibile ma non mi crede e non lo biasimo- finì li il discorso il castano che iniziava a sentirsi davvero stanco. Invece di stare meglio per la presenza di Kynan al suo fianco dopo una settimana si sentiva quasi devastato.
-dagli tempo, gli servirà solo quello-
-lo spero-
-Cory vieni qui- e Mursili aprì le braccia per fare segno al ragazzo di fiondarsi nel suo abbraccio e Cory lo fece cercando di tranquillizzarsi. Aveva in realtà bisogno di un abbraccio e soprattutto tanti baci da parte di Kynan per calmarsi del tutto ma era un qualcosa che in quel momento non poteva avere.
-grazie- sussurrò Cory.
-sarò sempre dalla tua parte Cory, non lo devi mai dimenticare. Ora andiamo prima che tuo padre scopra quello che hai fatto e gli venga il dubbio che tu non sia poi tanto dalla sua parte come gli hai fatto credere-
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Marriage contract
FantasyGli umani di Kizzuwatna per milleni hanno combattuto contro tutti gli altri popoli presenti sulla loro terra, li hanno sottomessi e poi sterminati. Tutti tranne quello di Alalah contro il quale sono in guerra da secoli. Per mettere fine alla guerra...