Capitolo XXIII

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"Chissà se gli altri sono già qui" disse Camille, guardandosi intorno. Eravamo in un piccolo parco acquatico con tre piscine, una delle quali fungeva come da spiaggia, avendo l'acqua che aumentava la profondità mano a mano che si arrivava al suo lato opposto. C'erano tre diversi scivoli, molto alti e la zona picnic.

Non era molto lontano da dove abitavamo, quindi ci avevamo messo meno di una mezz'ora per arrivarci ed eravamo entrati da cinque minuti scarsi.

"Prova a chiamare Paul" mi chiese e tirai fuori il cellulare, digitando il numero. Me lo misi all'orecchio e "Dove siete?" mi domandò la voce del mio amico.

Non riuscii a rispondere che una voce mi chiamò da dietro le mie spalle: "Mathis! Che coincidenza!". Mi voltai, vedendo Rosalie con un costume a due pezzi verde, i capelli sciolti e setosi e le guancia rosse per il sole: "Anche tu qui?" chiesi, poi la presentai a Camille che fu felice di conoscere quella che fu una mia compagna di classe, almeno, così disse.

"Mathis?" disse Paul al cellulare e io gli parlai: "Scusami, noi siamo..." guardai in giro per trovare un punto di riferimento, mentre le due ragazze stavano ancora parlando.

"Sei qui da sola?" chiese la mia ragazza.

"No, sono con un ragazzo" la vidi cercarlo con lo sguardo e, quando lo indicò, guardai incuriosito, mentre dissi a Paul "Qua vicino c'è un bar con una scritta rossa..." non continuai perché ero concentrato sulla persona a cui si riferiva la ragazza, la quale stava venendo verso di noi.

Intanto, "Sì, ti vedo!", sentii la voce di Paul al cellulare e anche più lontana da me, infatti lo intravidi dietro quello stesso ragazzo, nonché accompagnatore di Rosalie dal quale non riuscivo a togliere gli occhi da dosso. Rimasi con la bocca serrata, col cellulare ancora attaccato all'orecchio e gli occhi spalancati.

"Ti ricordi il barista?" si rivolse a me la mia, ormai, ex compagna "Si chiama Sebastien" mi sorrise e lui arrivò al suo fianco: "Dorian non poteva venire, così ho invitato lei" disse alla sorella.

Abbassai l'apparecchio, mentre Paul mi diede un pugno sulla spalla: "Come sei chiaro quando parliamo al cellulare..." disse e io mi scusai; poi Rosalie esclamò: "Vi conoscete già? Sebastien mi aveva detto che c'erano alcuni suoi amici, ma non immaginavo di incontrare proprio te".

Camille mi rivolse lo sguardo e dissi: "E' il fratello della mia ragazza", evitando di raccontare dove l'avessi conosciuto. In effetti ero confuso, non mi era chiaro perché quei due fossero insieme. Tutti rimasero scioccati dalla mia rivelazione, chi meno evidentemente, chi esageratamente come Paul: "Che cosa?!" esclamò così forte che alcuni bagnanti seduti sulle sdraio si voltarono verso di noi.

"Sorpresa!" esclamò Camille, mentre Rosalie disse felicemente: "Com'è piccolo il mondo!".

Antoine comparse vicino a me con Charlotte e mi guardò preoccupato, ma non gli diedi peso. Andammo a cercare delle sdraio e Camille mi sussurrò all'orecchio: "Al parco, Sebastien mi aveva detto di essere gay... come mai è con una ragazza?".

Alzai le spalle, facendole capire che fossi confuso come lei sull'argomento e mi sistemai al mio posto a sedere. Eravamo di fronte alla piscina che pareva una piccola spiaggia senza sabbia e ci togliemmo i vestiti, rimanendo in costume. Vollero tutti fare subito il bagno e in un attimo fummo tutti in acqua. Paul era vicino a Charlotte e la inseguiva, schizzandola, Antoine nuotava a dorso nell'acqua più alta e Sebastien e Rosalie parlavano, facendo minimi movimenti.

"Entriamo anche noi!" esclamò Camille, così mi prese la mano e ci mettemmo a correre schiaffeggiando l'acqua coi piedi, la quale si alzava in piccole gocce e finiva, a volte, contro alcuni bagnanti che stavano entrando gradualmente in acqua. Arrivammo dove non toccavamo il fondo con i piedi, tenendoci a galla col movimento delle gambe e la mia ragazza mi si avvicinò, mettendomi le braccia intorno al collo. L'acqua era fresca, avevo i brividi e il viso di Camille era talmente vicino che scontrava il naso col mio.

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