Ade

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'' Almeno meritavo una bugia, chessó almeno l'ultima sigaretta 🖤 ''

13 febbraio
h. 13:10

Simone era un giovane dottore di 27 anni, laureatosi brillantemente alla Sapienza di Roma cinque anni prima,oltre ad essere eccellente nel suo lavoro era anche

Bellissimo

pensò Manuel non appena varcò la soglia, era certo di non aver mai visto un ragazzo più bello di quello che si ritrovava ora davanti in vita sua

Il professionista comprendendo il suo disagio decise di venirgli incontro utilizzando un tono poco formale e più '' amichevole '' per invogliarlo a proseguire il loro colloquio conoscitivo

'' Non credo ti serva un invito''

Disse sorridendo

''coraggio aha non stare lì impalato''

''Emh si ecco nun so,
va bene quella?''

chiese indicando una moderna seduta di design con i braccioli piatti in legno

per rompere il ghiaccio, decise di metterlo subito alla prova

''Uhm, scelta interessante''

prese il taccuino e fece finta di scarabocchiare qualcosa

'' Perchè è vietato? Che stai a scrivé?
No eh....che ho fatto mo!?''

chiese in preda al panico

'' Tranquillo, stavo scherzando... volevo solo rompere il ghiaccio, lì andrà benissimo''

Se diverte o' stronzo.. Guarda che me tocca fà

pensò Manuel

Entrambi presero posto

''Allora... Manuel Ferro giusto?''

Manuel annuì

'' 22 anni, frequenti la facoltà di Filosofia.. ''

Annuì nuovamente

'' E vedo dal form che hai compilato online sul nostro sito che ti senti un po'....perso? ''

sollevò i suoi grandi e profondi occhi scuri dai fogli del profilo del romano e li piazzò contro quelli del ragazzo di fronte a lui

È terrorizzato

pensò Simone

È normale che so così grandi?

pensò Manuel

Si schiarì la voce e iniziò a parlare come un fiume in piena, non era a suo agio, per niente ma ormai era lì e per poter venire a capo e districare quella situazione incresciosa e così complicata doveva parlare, sfogarsi, reagire

Prese posto sulla seduta incrociando le dita sul petto e cercando di lasciarsi andare il più possibile

'' Seh, ecco io so qui perché da 'n po' de tempo nun so che me succede.. e gnente volevo capì perché nun me sopporta più nessuno , mi madre, er tipo novo de mi madre, i compagni de corso miei.. vabbè loro nun me sopportano a prescindere da tutto, forse so io che nun me sopporto più da solo, questo me fa nnervosì dottó e quando perdo a' bussola me 'ncazzo ancora de più, poi mettice pure che quannó capita parto n' quinta spaccando tutto, alzando mani alla gente, n' disastro insomma! Quella povera donna de mi madre è la quarta volta che ricompra e' sedie de'r tavolo e manco riesce a tirà avanti, me sento un peso pe tutti, forse a' verità che siccome so nato pe sbaglio a sto punto era mejo se nun venivo al monnó proprio, avrei risparmiato 'n sacco di sofferenze a lei e a tutti quelli che me circondano''

Alterego - Manuel FerroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora