Kant

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Il mattino seguente Simone aprì con le chiavi provocando un leggero rumore di serratura che rimbombó per tutto lo studio Egó

Salì le scale arrivando al suo fantomatico terzo piano e quando fu dentro la sua stanza, il suo rifugio personale si accorse troppo tardi di un libro nuovo con la copertina verde petrolio sul pavimento scivolato erroneamente sotto la gamba destra della scrivania

''E questo? Da dove esce fuori? Di solito i miei libri sono sempre sulla mensolina in perfetto ordine ma questo non è mio.. Il male e l'essere, l' avrà perso sicuramente qualche mio paziente ieri ser....''

Inizió a leggere la prima pagina

''Oddio ma questa è la sua scrittura''

''Ai prossimi tramonti che non avranno paura di risorgere dalle ceneri all'alba di un nuovo giorno''

Si parte sempre dalle basi

spero ti piaccia Simó.. 🤍

Il tuo im-paziente

- M

''Manuel?''

Il cuore gli saltó in gola

P. S. Leggi la poesia a pagina 10, l'ho comprato pensando al grounding, grazie ancora per aver migliorato le mie giornate con la tua presenza,
Ti voglio bene.

'' Manuel mi vuole... bene?''

Fu subito tutto chiaro, così trasparente e limpido da non lasciare più dubbi

Prese di fretta il cellulare dopo aver riletto più volte la poesia segnata con un orecchietta che fece storcere per qualche secondo il viso di Simone

''Papà!? Papà sono Simone... dove sei? Devo parlarti''

La sua voce tradiva una certa emozione attraverso il telefono

''Simone? Non è da te chiamarmi durante l'orario di lavoro,
che succede?''

''Scusami, sai che non ti chiamerei mai per queste cose... ma è un'emergenza''

Dante rispose al telefono mentre usciva dalla biblioteca dell'università
Non poteva immaginare che la conversazione con suo figlio avrebbe riguardato proprio quel ragazzo che aveva appena lasciato tra i libri e la confusione emotiva

''Mi fai preoccupare così, sono in facoltà''

''posso...posso venire?''

chiese supplicante

''ma certo che puoi venire ti aspetto nel mio studio''

Dante rimase per un attimo fermo a riflettere, cercando di capire cosa potesse aver sconvolto così tanto suo figlio, e poi capì vedendo poco prima il volto sconvolto e confuso di Manuel, il nuovo allievo acquisito con un anno di anticipo

Decise di tornare velocemente nel suo ufficio immaginando già di trovare Simone agitato e in cerca di risposte

Pochi minuti dopo, bussò alla porta

Quando aprì la porta e lo vide, visibilmente scosso lo fece entrare e chiuse la porta dietro di sé

''Cosa c'è che non va?
Raccontami che è successo''

Simone si mise a sedere, guardando il pavimento cedendo di nuovo facendo gonfiare gli occhi di lacrime, fece un respiro profondo prima di parlare

''Sono stato uno stronzo, ma ho dovuto... io... io non potevo fare altrimenti''

si mise le mani sul viso

''Non potevi o non volevi?''

Dante lo guardò serio

Alterego - Manuel FerroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora