Abbracciare sé stessi

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' e fare a cazzotti del stare con te 🖤 ''

''E mo che cazzo devo fa?''

Certo che sti Balestra c'hanno er dono de lasciatté co più dubbi che resto

Si passò una mano tra i capelli, sentendosi bloccato tra il desiderio di correre da Simone e il terrore delle conseguenze

Le parole di Dante echeggiarono nella sua mente

"Le occasioni vanno colte al volo, perché poi diventano rimpianti"

Ma Manuel sapeva che non poteva semplicemente ignorare il dolore e la confusione che lo avevano avvolto dopo l'ultima volta che lo aveva visto

Era confuso, terrorizzato dall'idea di essere di nuovo ferito, e non sapeva come superare questo stato di incertezza

Finalmente poco dopo ebbe un'illuminazione

per la prima volta, si rese conto che quel serpente che albergava dentro di lui non era un nemico da sconfiggere ma un compagno di viaggio sofferente, esattamente come lui, quel serpente lottava per respirare, cercando disperatamente una via d'uscita, una boccata d'aria insomma

Capì che la sua rabbia non era solo un segno di cattiveria ma un istinto di sopravvivenza

Era il grido di aiuto di una persona che non si comprendeva completamente e che, di conseguenza, combatteva contro il mondo intero

Ma ora, finalmente,
iniziava forse a compatirlo..Era consapevole che finché non avesse lasciato il suo serpente interiore emergere e lo avesse accettato, non avrebbe mai potuto trovare la vera felicità

Con quella timida consapevolezza che scaturiva dall'accettazione di sé, iniziò lentamente, in quella biblioteca, ad esplorare le profondità della sua anima con occhi nuovi

Ma forse 'sta paura che c' ho nun è 'n nemico da combattere

forse sto serpente 'o devo imparà ad accogliere

forse 'o devo impara ad amà

Questo gli fece onore,
Accettare e amare la propria paura significava abbracciare pienamente la propria umanità, con tutte le sue sfaccettature e contraddizioni

Si guardò intorno, si sentì nudo, come se gli occhi di tutti fossero puntati su di lui, come se gli stessero scavando l'anima e quasi gli venne un'attacco di panico

I suoi occhi saettarono tra tavoli, libri, persone, scaffali cercando di eseguire in autonomia gli esercizi impartiti dal suo amante nelle prime sedute

Manué

sei solo tu..

e ricordate che nun bisogna mai rinuncià a noi stessi

Così lasció libri e cartella e scappó verso il bagno dell'Università, un luogo che troppo volte ha conosciuto i suoi momenti più intimi e puri,
si mise davanti allo specchio osservandosi e dopo un bel respiro profondo si abrracció, mise le braccia intorno alle sue spalle stringendosi forte e facendosi tante carezze

Nun sei più solo

Ce sto io co te

Manuel decise di abbracciarlo, di abbracciarsi e accettarsi con gentilezza e compassione

Si permise di sentirsi, di esplorarsi e di comprendere le radici più profonde di questa consapevolezza nuova che stava nascendo dentro di lui come una piccola luce in mezzo alla notte oscura

Insieme al suo ego ormai ritrovato
iniziò a farsi spazio nel suo cuore una nuova emozione, il serpente si spostò un po' più giù, sgomitando tra le costole e i polmoni e a Manuel mancò il respiro, sentì qualcosa bruciargli nel petto, una nuova forza interiore, questa determinazione che per la prima volta andó oltre la semplice forza di volomtà

Adesso, non era solo un combattente, non era più solo un bambino abbandonato dal padre, non era più solo figlio di una ragazza madre squattrinata, un fidanzato traditore e un ragazzo irascibile senza motivo, adesso sarebbe iniziata una nuova era, un era in cui poteva tornare ad essere solo se stesso e questo bastava più di tutto

Con questo nuovo atteggiamento verso la paura, Manuel si sentì pronto per affrontare le domande che aveva volutamente scelto di rimandare a lungo e per tornare a prendersi la sua felicità esclamó

'' Simó, nun me posso arrendere, non ora''

Detto ció si osservó facendo un enorme sorriso (il più sincero della sua vita da 22 anni a questa parte) e rientrando in biblioteca inizió a scrivergli una lettera ma ogni parola sembrava non essere del tutto sincera e poi gli sembrava tra l'altro anche da vigliacchi nascondersi dietro un foglio bianco invece di confessare il suo amore in faccia

Guardandosi negli occhi

Gli stessi che lo avevano portato in universi paralleli e in notti tormentate

Gli stessi che gli avevano aperto le porte del paradiso ma anche dell'inferno

Gli stessi enormi occhi che quando volevano sapere di più su di lui scrutavano nella sua anima abusando del suo autocontrollo

Sfiorando le sue labbra

Le stesse che lo avevano portato a leccarsele di notte mentre era intento a sfogare il suo desiderio in modo viscerale

Le stesse che seduta dopo seduta non smetteva di fissare col pensiero matto di racchiuderle nelle sue

Le stesse che durante la seduta della rabbia, dello specchio, del grounding sfioravano il suo collo facendolo gemere di piacere anzi più che piacere di benessere psico-fisico come piaceva definirlo il suo medico

Le stesse labbra carnose che quel giorno durante quella che sarebbe dovuta essere la seduta dei sogni sono state predate con successo, marchiate a fuoco, rese disponibili solo a lui

Sentendo il suo respiro

Lo stesso che non gli permetteva di ragionare lucidamente ogni qualvolta che lo sentiva dietro la nuca o fra i capelli

Lo stesso che gli venne tolto durante quell'unica ora d'amore che si erano concessi

Lo stesso che gli si mozzó in gola quando Simone fece ricadere la colpa su di lui per un desiderio da parte di entrambi

Lambendo il suo corpo

Lo stesso che ogni notte mentre sognava perlustrava con la bocca, con gli occhi, con l'anima

Lo stesso che bramava dalle prime sedute e che veniva accentuato in modo impeccabile dalle sue camice perfettamente stirate e i pantaloni stretti a sigaretta che lo avvolgevano quasi fossero fatti su misura solo per lui

Lo stesso che ebbe un cedimento durante una delle tante sedute in cui non riuscivano a smettere di toccarsi, strattonarsi, prendersi dando sfogo ad un erezione spontanea e ben pronunciata da ambo le parti

Ma sopratutto parlando con il cuore in mano

Lo stesso che inizió a battere quel lontano 13 febbraio alle ore 12.57 il giorno del colloquio conoscitivo

Lo stesso che ogni volta che vedeva Simone voleva uscire fuori dal petto

Lo stesso adesso ferito ma ancora incapace di credere che possa mai esistere una fine tra loro

Stracció il foglio, rimettendo tutto nella cartella e cercando di raggiungere il professore che in un intervallo di qualche minuto sparì dalla sua vista lasciandolo perplesso

Alterego - Manuel FerroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora